Di che materiale riciclato pensi che sia fatta «Poppins»?
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Il concorso è terminato.
La product e interior designer Léa Debernardi ha presentato la sua lampada «Poppins» durante la Settimana del Design di Milano. Tra l'altro, è costituita da un materiale riciclato. E cioè quale? Prova a indovinare!
Affascinata dai materiali, Léa Debernardi è sempre alla ricerca di modi per utilizzarli in modo nuovo. La svizzera si è laureata nel 2019 come designer di prodotti e spazi presso la HEAD, la Scuola d'Arte e Design di Ginevra. Da allora, come designer indipendente, porta avanti progetti per clienti privati e istituzioni pubbliche. Alla Settimana del Design di Milano di quest'anno, la designer ha esposto la sua lampada «Poppins», realizzata con materiale riciclato, nella mostra collettiva House of Switzerland.
Si può intuire da dove sia nata l'idea del nome: «Poppins» si ispira al personaggio del film Mary Poppins e al suo compagno fedele, l'ombrello. Anche la forma del paralume lo suggerisce. Puoi scoprire quali materiali di scarto sono presenti nel progetto con l'aiuto dei seguenti suggerimenti. Trovi la soluzione alla fine dell'articolo.
Esistono circa 3000 varietà diverse del materiale che stiamo cercando. Tutte hanno in comune il fatto di essere realizzate con materie prime naturali. Nel processo di produzione, il materiale è bagnato e di fatto inutilizzabile. Asciutto, tuttavia, può svolgere diversi compiti. A volte è piatto come una sogliola. Così lo incontri alla cassa del supermercato, per esempio. A volte lo si vede per strada. E a casa tua, lo hai quasi sicuramente in ogni stanza. Ma ci sono anche menti creative che lo trasformano in oggetti tridimensionali. Per esempio, in una ciotola, in un vestito o addirittura in una lampada come «Poppins».
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La lampada da tavolo «Poppins» è realizzata in carta riciclata. Debernardi ha sviluppato una propria miscela appositamente per questo progetto. Attraverso numerosi test, la designer ha trovato la pasta di carta necessaria che può pressare in uno stampo e trasformare in una massa solida. Dopo l'asciugatura, il risultato non è solo più leggero, ma anche più resistente e visivamente più simile alla plastica. Solo il colore bianco e le linee delicate rimandano ancora all'origine. La luce evidenzia la struttura. La superficie ricorda l'esterno di una pila di carta, dove i singoli fogli sono riconoscibili.
Questo è il settimo articolo della serie «Indovina indovinello» in cui non ti svelo subito di cosa sono fatti gli oggetti in questione, in modo che tu possa risolvere l'indovinello. Seguimi per non perderti il prossimo. Gli articoli già pubblicati sono disponibili qui:
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