Retroscena

L'intestino: un super organo

Daniela Schuster
29.3.2023
Traduzione: Sanela Dragulovic

Nel nostro intestino vivono trilioni di batteri che regolano la digestione e il sistema immunitario. Secondo le scoperte scientifiche, questo microbioma potrebbe curare diverse malattie, dalla depressione al cancro. Tuttavia, gli autotest del microbioma intestinale non sono (ancora) la soluzione.

L'intestino e il cervello direttamente collegati

In questo modo, gli abitanti dell'intestino influiscono sull'intero metabolismo, sugli organi e persino sul cervello. La scienza chiama questa connessione anche asse intestino-cervello. Su questa autostrada che collega i due organi, l'intestino e il cervello comunicano con l'aiuto di varie sostanze messaggere.

Le sostanze prodotte dai batteri entrano nel flusso sanguigno attraverso la parete intestinale. Tra queste, anche quelle che contribuiscono alla produzione di sostanze neurologicamente attive, come i messaggeri nervosi serotonina e dopamina. Non c'è quindi da stupirsi se il microbioma viene definito un «super organo», visto che può addirittura influenzare il pensiero, il comportamento e l'umore.

Flora intestinale: la diversità è importante

Per chi è affetto dal morbo di Crohn o colite ulcerosa, in cui la diversità dei coabitanti microbici è limitata, l'esperienza è dolorosa. Tuttavia, anche chi ha sofferto di diarrea dopo aver assunto antibiotici lo ha già provato in prima persona. Di solito si utilizzano i cosiddetti antibiotici ad ampio spettro, che non fanno distinzione tra batteri intestinali buoni o cattivi.

Il consiglio del Prof. Scharl: la prossima volta, oltre all'antibiotico, sarebbe bene farsi prescrivere anche un probiotico, come il Saccharomyces Boulardii, per stabilizzare il microbioma e favorire la rigenerazione della flora intestinale.

Cibo per l'intestino

Non sono solo i farmaci a causare problemi al microbioma. Secondo il Prof. Scharl «è provato che la nostra dieta occidentale, con poche fibre e molti grassi animali e zuccheri, combinata allo stress e alla mancanza di esercizio fisico, riduca la diversità dei batteri intestinali». Flatulenza, problemi digestivi e simili sono un male relativamente minore,

poiché in contemporanea si moltiplicano i batteri che producono trimetilammina, una sostanza sospettata di aumentare il rischio di arteriosclerosi e quindi di infarti e ictus. Pertanto, per il bene del tuo microbioma, dovresti seguire una dieta equilibrata, ricca di fibre e di frutta e verdura fresche, e mantenere uno stile di vita sano e rilassato.

Alterazione del microbioma intestinale: causa o conseguenza di molte malattie?

«Gli studi dimostrano che il microbiota dei pazienti affetti da determinate malattie differisce da quello delle persone sane», conferma Scharl. L'elenco delle malattie associate a un microbioma alterato è lungo: va dalle malattie infiammatorie croniche intestinali alle allergie, ai reumatismi, al diabete, all'obesità (sovrappeso patologico), alla depressione, all'autismo e alle malattie neurologiche come la sclerosi multipla.

Tuttavia, è tutt'altro che chiaro se le alterazioni del microbioma scatenino queste malattie o ne siano piuttosto una conseguenza, o se possano essere entrambe le cose. «Inoltre, non tutte le persone che presentano determinate anomalie hanno o svilupperanno le condizioni associate», sottolinea Scharl.

Salute o malattia?

Microbioma dell'intestino: una speranza per la medicina del futuro

Per il futuro, il Prof. Scharl ritiene che la ricerca sul microbioma possa offrire molte altre opportunità per interventi terapeutici ancora più mirati. Secondo l'esperto, i microrganismi del tratto digestivo svolgeranno in futuro un ruolo importante in medicina come agente terapeutico.

Scharl spera che le malattie possano essere curate modificando la composizione della flora intestinale o sostituendo i batteri che si sono ridotti in caso di malattia. «La terapia ideale si realizzerebbe se ai pazienti si potessero somministrare solo cocktail batterici personalizzati o metaboliti isolati in pillole».

Per quanto riguarda il cancro del colon-retto, ciò potrebbe avvenire già tra due o tre anni. In esperimenti condotti su topi affetti da cancro, è stato possibile attivare le cellule T che attaccano il tumore somministrando loro per via orale i batteri che si riducono nell'intestino dei pazienti oncologici.

Immagine di copertina: Shutterstock

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Daniela Schuster
Autorin von customize mediahouse
oliver.fischer@digitecgalaxus.ch

Se il mio lavoro non esistesse, lo inventerei. Scrivere è come avere la possibilità di condurre più vite in parallelo. Oggi mi trovo in laboratorio con una scienziata, domani partirò per una spedizione al Polo Sud con un ricercatore. Ogni giorno scopro il mondo, imparo cose nuove e incontro persone interessanti. Ma niente gelosia: lo stesso vale quando si legge!

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