Kevin Hofer
Retroscena

«La tecnologia deve essere al servizio delle persone, non viceversa»

Kevin Hofer
7.7.2025
Traduzione: Leandra Amato

L'azienda tecnologica globale Logitech ha la sua sede centrale a Losanna, in Svizzera. Una caratteristica unica è l'Ergo Lab, dove i prodotti vengono ottimizzati in termini di ergonomia. Ho parlato con la responsabile del laboratorio.

Come possiamo progettare i dispositivi in modo che ci rendano produttivi anziché farci ammalare? Agnès Lisowksa Masson, responsabile dell'Ergo Lab di Logitech, rivela in un'intervista perché anche una posizione leggermente inclinata della testa può rappresentare un problema e come dei sensori danno forma al mouse perfetto.

Agnès Lisowksa Masson.
Agnès Lisowksa Masson.
Fonte: Logitech

Il tuo titolo di lavoro è «Human-Computer Interface Specialist & Scientific Lead of the Ergo Lab». Cosa significa?
Agnès: Mi occupo di come le persone utilizzano la tecnologia e di come possiamo progettarla al loro servizio piuttosto che il contrario. Se si pensa ai primi tempi dei computer, tutto è stato sviluppato sulla base del funzionamento delle macchine. Le persone hanno dovuto adattarsi. Oggi la tecnologia è così avanzata che dovrebbe essere il contrario.

Come sei arrivata a questo?
Vengo da una famiglia di ingegneri. Sono praticamente nata con un interesse particolare per la tecnologia. Allo stesso tempo, ero anche affascinata dal modo in cui le persone «funzionano». Più precisamente: come funziona il cervello e perché ci comportiamo in determinati modi.

È l'interfaccia tra tecnologia e comportamento umano a guidarmi.

Puoi spiegarlo con un esempio?
Un dispositivo, come un notebook, è sufficiente per lavorare. Ma un lavoro sano richiede di più: dipende dall'intera installazione. È facile da visualizzare. La nostra testa pesa circa sei chilogrammi. Se è perfettamente allineata sulla colonna vertebrale, il collo e le spalle possono sostenere facilmente questo peso. Tuttavia, quando il notebook è appoggiato sulla scrivania, la testa è inclinata di 10-15 gradi. Non sembra molto, ma in combinazione con la gravità, i muscoli devono lavorare di più per tenere l'equivalente di dodici chilogrammi. Questo può comportare dei disagi.

Una soluzione semplice sarebbe quella di collocare il portatile in una posizione più elevata. Inoltre, si possono anche utilizzare mouse e tastiera esterni per regolare la posizione dei polsi. In questo modo si ottiene una postura naturale e confortevole per le ore di lavoro più lunghe.

Trasferisci poi questa conoscenza a prodotti specifici, come il mouse per computer Lift. Ma come funziona?
Nel nostro laboratorio, attacchiamo dei sensori ai soggetti tester per scoprire l'effetto dei dispositivi. Nei mouse come il Lift, ad esempio, si tratta di sensori di attività muscolare e di postura. I sensori muscolari ci mostrano quanto viene sollecitata la muscolatura quando si utilizza il mouse. Se il mouse è troppo piccolo, ad esempio, si nota un'elevata attività del pollice. Il passaggio a un mouse più grande riduce questo carico. Con i mouse a trackball, lo sforzo muscolare sul pollice non è superiore a quello di un mouse normale.

Agnès spiega i vantaggi di un mouse verticale.

Cosa monitorate con i sensori di postura?
Li attacchiamo a zone come il polso e il collo per monitorare l'allineamento dello scheletro. Possiamo utilizzare questi sensori per determinare se i prodotti ergonomici, come i mouse verticali, svolgono il loro compito. Sono progettati per portare il braccio in una posizione più naturale, riducendo il rischio di tensione muscolare. Questo ci permette anche di determinare l'angolo ottimale.

Agnès prepara dei sensori che vengono poi applicati ai corpi dei soggetti da testare.
Agnès prepara dei sensori che vengono poi applicati ai corpi dei soggetti da testare.
Fonte: Kevin Hofer

Cos'altro misurate?
Utilizziamo sensori di pressione per valutare la pressione sulle superfici di lavoro. Misurano il modo in cui le diverse tastiere e i poggiapolsi distribuiscono il peso e la pressione per garantire un supporto sufficiente. L'uso di materiali più morbidi o più solidi può avere un impatto significativo sul comfort e sull'ergonomia.

Le termocamere forniscono ulteriori informazioni mostrando i punti di contatto della mano su diversi dispositivi. In questo modo possiamo capire come diverse persone impugnano i dispositivi. Inoltre, mostrano anche i punti di contatto indesiderati sugli angoli e sui pulsanti. Ad esempio, se un pulsante è troppo vicino al punto in cui le persone impugnano il mouse e lo premono accidentalmente. Questo tipo di feedback è fondamentale per lo sviluppo di prodotti di facile utilizzo.

Quando inizia la fase di sviluppo di un prodotto?
Lavoriamo a stretto contatto con i product manager, i designer e gli altri dipendenti fin dall'inizio. L'ergonomia non può essere adattata a posteriori: bisogna tenerla presente fin dall'inizio. Quando il nostro team di progettazione ha le bozze iniziali, le testiamo nelle prime fasi. Partiamo da modelli in blocco e ottimizziamo i progetti regolando angoli, curve e altri dettagli per garantire che la mano, ad esempio, possa poggiare nel modo più naturale possibile. Questo ci permette di determinare rapidamente se c'è effettivamente un beneficio.

Il nostro obiettivo è trovare il giusto compromesso tra vantaggi ergonomici, prestazioni e design accattivante.

Quali considerazioni sono al centro dell'attenzione?
Definiamo ciò che limita le persone sul lavoro. In questo modo si ottengono i prodotti migliori. Può trattarsi di qualcosa di apparentemente banale, come la posizione del polso durante la digitazione. La postura piatta sulla tastiera è innaturale e il prodotto parte dall'idea di migliorare questa postura.

Come fate a sapere di queste restrizioni?
Esiste un'ampia letteratura scientifica sui temi dell'ergonomia, che ci serve come punto di partenza.

Per quanto tempo effettuate i test?
Di solito si tratta di test più brevi. Possiamo capire in tempi relativamente brevi se qualcosa non va bene. I test a lungo termine sono difficili perché le persone fanno anche altre cose oltre a digitare su una tastiera. Diversi i fattori possono influenzare il comfort o il disagio.

Come si manifesta?
A volte le persone ci dicono semplicemente che qualcosa non è piacevole. Altre volte questo si verifica anche quando si elaborano i dati provenienti da sensori di attività muscolare e di postura. Se l'attività muscolare del prototipo A è troppo alta o superiore a quella del prototipo B, il prototipo B è probabilmente l'opzione migliore. Combiniamo sempre il feedback soggettivo con i dati oggettivi dei sensori per avere diverse prospettive.

Decine di iterazioni di un prodotto, come il Logitech Lift in questo caso, vengono testate per verificarne l'ergonomia.
Decine di iterazioni di un prodotto, come il Logitech Lift in questo caso, vengono testate per verificarne l'ergonomia.
Fonte: Kevin Hofer

A proposito di prospettive diverse: come è composto un gruppo di prova?
Testiamo sempre mouse e tastiere con mani di dimensioni diverse: piccole, medie e grandi. Ci assicuriamo di eseguire i test con diversi generi e diversi livelli di abilità a seconda del prodotto.

A ogni test partecipano almeno 20 persone, perché solo da questo numero è possibile effettuare un'analisi statistica e ottenere dati affidabili. A seconda di quante iterazioni subisce un prodotto, possono esserci più di 100 persone. Tuttavia, il numero non è fisso, ma dipende dal contesto che stiamo esaminando.

Qual è la cosa che preferisci di questo processo?
Mi piace vedere come le persone reagiscono ai nuovi prodotti. Per me è interessante vedere i diversi punti di vista e il modo in cui le persone approcciano un prodotto. Ottieni impressioni alle quali non avresti mai pensato.

È una sorta di conoscenza collettiva che confluisce nello sviluppo di questi prodotti, non solo dal team stesso.

E cosa ti piace di meno?
In tutta onestà: niente. Il lavoro è davvero interessante e, anche se ci sono piccole difficoltà, non sono rilevanti considerando tutti gli altri punti positivi.

Puoi darci qualche consiglio per un lavoro ergonomico?
Anche piccoli cambiamenti possono portare grandi miglioramenti. Quindi non è necessario cambiare l'intera postazione di lavoro. Se la sedia non è ergonomica, ad esempio, un cuscino sullo schienale può servire come supporto lombare. O ancora più semplicemente: fai una pausa di cinque-dieci minuti ogni ora. Questo aiuta il corpo e la mente a rimanere freschi.

L'ergonomia consiste nell'adattare il posto di lavoro all'individuo. Non esiste una soluzione unica per tutti: si tratta di trovare ciò che ci fa stare bene. Piccoli e graduali cambiamenti si sommano a risultati positivi nel tempo.

Immagine di copertina: Kevin Hofer

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Tecnologia e società mi affascinano. Combinarle entrambe e osservarle da punti di vista differenti sono la mia passione.


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