Retroscena

Problemi esistenziali: quando i bambini non hanno più desideri

Michael Restin
28.5.2025
Traduzione: Sanela Dragulovic
Immagini: Michael Restin

Quando i giocattoli iniziano a diventare noiosi e le cose da grandi non sono ancora un'alternativa, genitori e figli si trovano di fronte a un bivio cruciale. Che cosa fare quando la lista dei desideri è vuota?

C'è una frase dei miei figli che mi rende sempre nervoso prima dei compleanni: «Non so cosa desiderare». Una volta la loro lista dei desideri, piccoli e grandi, mi semplificava la vita. La usavo per dare degli input ai parenti e agli amichetti. Un Lego Ninjago dai nonni, un puzzle dal compagno di scuola, un libro Tiptoi dall'amichetta del cuore e tutti erano felici.

E ora niente più desideri? Di festa in festa, è sempre più difficile.

Fino a qualche anno fa era tutto facile.
Fino a qualche anno fa era tutto facile.

In teoria, avere dei figli poco esigenti e felici è fantastico. Ad essere sinceri, come nella maggior parte delle camerette, anche in quelle dei nostri bambini ci sono troppi oggetti che non vengono più utilizzati e che, con un po' di fortuna, potremo vendere al prossimo mercatino dell'usato della scuola. Non ricevere nulla di nuovo per me va benissimo, ma non è così semplice.

Non più bambino, ma non ancora adolescente

Le facce dei bambini senza desideri non sono sempre felici. Sono piuttosto perplesse e un un po' preoccupate. La gioia di trovare un regalo sul tavolo insieme alla torta il giorno del compleanno c'è anche quando non si hanno desideri particolari. Per me, così come sicuramente anche per altri genitori, la pressione aumenta quando bisogna farsi venire in mente qualcosa. A dire la verità non sono solo i miei figli a non sapere cosa desiderare, lo noto anche da altri. Sembra essere una questione legata all'età.

La carta da regalo aspetta con pazienza l'idea giusta.
La carta da regalo aspetta con pazienza l'idea giusta.

Quando il numero di candeline sulla torta si avvicina alla doppia cifra, la lista dei desideri inizia ad accorciarsi. Sono finiti i tempi in cui gli elenchi dei desideri erano così ricchi che alcuni potevano essere soddisfatti e altri rimanevano in sospeso per motivi pedagogici. Credo sia importante rendersi conto che si può desiderare molto, ma non si può avere tutto. Se le aspettative vengono tenute sotto controllo e la gioia prevale, fare regali può essere divertente per tutti.

Almeno per me è stato così, a patto di sapere cosa cercare. Attualmente, anche la più vasta gamma di prodotti mi è di scarso aiuto. Anzi, la trovo frustrante. Non devo più vagare nella categoria giocattoli. Oramai i suoi bestseller sono superati: o sono a prendere polvere da qualche parte oppure sono già stati regalati o venduti. Quello che l'anno scorso faceva brillare gli occhi dei bambini, oggi è solo un vago ricordo; crescono così in fretta.

  • Retroscena

    I bambini crescono e noi genitori abbiamo più tempo

    di Michael Restin

Tuttavia, ritengo che la gioia di trovare un regalo sul tavolo sia sempre più grande dei buoni per escursioni o altre attività che al massimo fanno effetto in quel momento. Secondo questo articolo specialistico sembra che questo succede fino a circa 12 anni.

Il brivido dell'attesa

I bambini traggono sentimenti di felicità da cose tangibili. I ricordi non sono ancora fissati e la gioia dell'attesa è ancora sconosciuta. Tutto si concentra sul qui e ora. I più piccoli sono emozionati già solo dal fatto di poter scartare la carta.

Poi i desideri diventano più specifici. Si orientano sugli hobby e su ciò che i bambini vedono dagli amichetti e dalle amichette. E a un certo punto diventano razionali. Seguendo il motto: fate un piccolo contributo per il mio nuovo smartphone o per qualcosa di cui ho bisogno. Ecco, noi ci troviamo attualmente in questa fase di transizione.

Arriva il momento di dare un taglio.
Arriva il momento di dare un taglio.

Perché i regali non si trasformino soltanto in banconote colorate nel bilancio economico degli adolescenti, i genitori devono trovare nuove idee e riflettere sulle proprie motivazioni quando scelgono cosa regalare. Stiamo solo spuntando una casella? Ci stiamo ponendo le giuste domande?

«Cerchiamo di ridare ai genitori la loro competenza, aumentando la consapevolezza del motivo per cui stanno regalando qualcosa ai loro figli», afferma il neurobiologo e autore Gerald Hüther in un'intervista a Der Spiegel. Bella domanda. Perché facciamo regali?

Was schenken wir unseren Kindern? (Tedesco, Gerald Hüther, André stella, 2019)
Saggistica
CHF12.70

Was schenken wir unseren Kindern?

Tedesco, Gerald Hüther, André stella, 2019

Naturalmente, lo facciamo prima di tutto per portare gioia. Anche se in fondo in fondo, forse è più per paura di vedere un volto deluso il giorno del compleanno. Così alle feste ci sono sempre più regali, anche quando i bambini sono sopraffatti dall'abbondanza.

Le conseguenze di un regalo sconsiderato: chi viene inondato di oggetti invece che di attenzioni gioca in modo meno profondo e creativo, non sviluppa una sana autostima e tende a cercare la propria felicità nel consumo anche in età adulta.

Il significato del regalo

Tante cose ci facilitano la vita, e a volte quelle sbagliate passano inosservate. Fare regali consapevoli significa anche correre un piccolo rischio e sorprendere la persona. «Un atteggiamento di amore e responsabilità rende più facile per i genitori pensare a regali significativi», afferma il neurobiologo Hüther.

Si tratta di riconoscere i bisogni che il bambino potrebbe non aver ancora riconosciuto da solo. E trascorrere del tempo insieme. Nel migliore dei casi, questo può portare non solo a un nuovo hobby, ma anche a una relazione più profonda. Da questo punto di vista, il mio collega Philipp Rüegg ha fatto tutto correttamente.

  • Retroscena

    Più vicino alle stelle e a mia figlia grazie al telescopio

    di Philipp Rüegg

Riconoscere i bisogni è più facile scriverlo in un libro che farlo quando non sono così evidenti. O quando i desideri migrano lentamente verso il mondo digitale e devo prima spiegare che per amore e responsabilità non ci sarà sicuramente un iPhone o più ore per i videogiochi.

Non ho una vera soluzione al mio «problema». Rimango però dell'idea che i regali devono essere un gesto che crea legame. E di connettersi l'uno con l'altro, perché una cosa tira l'altra: il telescopio aumenta il suo valore grazie alle serate passate insieme. Una nuova bici è bella, ma fare un giro insieme è ancora più bello. Per giocare a ping pong bisogna essere almeno in due. La relazione è il filo conduttore che tiene tutto insieme e trasforma un regalo in un'esperienza.

Spero davvero di non perdere il filo.
Spero davvero di non perdere il filo.

Hai avuto esperienze simili con i tuoi figli e come le hai affrontate? Siete «felici senza desideri», avete ridotto il numero dei regali o avete provato qualcosa di nuovo? Mi piacerebbe leggere le tue opinioni e idee nella sezione dei commenti.

A 71 persone piace questo articolo


User Avatar
User Avatar

Semplice scrittore, doppiamente papà, che ama essere in movimento e destreggiarsi nella vita familiare quotidiana, come un giocoliere che lancia le palline e di tanto ne fa cadere una. Può trattarsi di una palla, di un'osservazione, o di entrambe.


Famiglia
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

Giocattoli
Segui gli argomenti e ricevi gli aggiornamenti settimanali relativi ai tuoi interessi.

Potrebbero interessarti anche questi articoli

  • Retroscena

    «Natale è il periodo perfetto in cui conflitti nascosti possono portare alla separazione»

    di Martin Jungfer

  • Retroscena

    Sii come Daniel Gyro Gearloose per una volta: Quando i bambini diventano inventivi

    di Michael Restin

  • Retroscena

    Consulente per i nomi: «I nomi di genere neutro sono sempre più richiesti»

    di Michael Restin

27 commenti

Avatar
later