Retroscena

Gender pay gap: le femmine ricevono una paghetta inferiore?

Michael Restin
3.9.2025
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Il sesso del bambino non dovrebbe giocare un ruolo nella paghetta. Eppure, molte indagini evidenziano delle disparità. Esistono davvero? Una ricerca tra verità statistica e mediatica.

Molti bambini ricevono la prima paghetta quando iniziano la scuola primaria. Se la ricevono e a quanto ammonta dipende da vari fattori: dalla filosofia educativa alle possibilità finanziarie, fino al confronto con l'ambiente sociale, molte cose possono incidere. E sembra che anche il sesso giochi un ruolo decisivo. Come viene segnalata questa disparità, è un argomento a sé.

Una svolta? La Germania e la Svizzera sono pioniere in materia di parità di diritti? Alle nostre latitudini, uno studio sulla paghetta condotto da Sotomo e pubblicato da Credit Suisse nel 2017 affermava esplicitamente che le ragazze non ricevono una paghetta inferiore.

I conti di oltre un milione di bambini dimostrano che fino all'età di dieci anni le femmine ricevono circa il 10% in meno dei maschi. Inoltre, ricevono somme più esigue in regalo e vengono pagate meno per le faccende domestiche, anch'esse ricompensate tramite l'app. Tutto questo, nonostante il fatto che quasi tre quarti dei trasferimenti provengano dalle madri.

Ma poi il divario si allarga: secondo i risultati dell'indagine – per la quale sono stati interpellati 1429 genitori della Svizzera tedesca e francese – i ragazzi ricevono in media quattro franchi in più al mese con l'avanzare della scuola primaria. Inoltre, i genitori parlano più spesso con i maschi di soldi e in generale di finanza.

Secondo lo studio, i maschi si comprano giochi più costosi nei primi anni di paghetta, mentre le femmine riempiono il loro carrello soprattutto in età (pre)adolescenziale. Secondo lo studio sui dati finanziari, le ragazze iniziano a spendere di più rispetto ai ragazzi della stessa età, a partire dagli 11 anni circa.

Forse diventano anche più brave a spillare denaro ai loro genitori. Il fatto che l’importo della paghetta venga modulato in base ai desideri e ai bisogni della ragazza o del ragazzo, rivela una scarsa coerenza pedagogica da parte degli adulti. E ciò avviene nonostante, nell’ultimo studio sulla paghetta, i genitori abbiano dichiarato di essere molto preoccupati che i figli possano spendere troppo in cose superflue.

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Semplice scrittore, doppiamente papà, che ama essere in movimento e destreggiarsi nella vita familiare quotidiana, come un giocoliere che lancia le palline e di tanto ne fa cadere una. Può trattarsi di una palla, di un'osservazione, o di entrambe.


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