Retroscena

Come un nuovo anno scolastico sconvolge le vecchie routine

Michael Restin
27.8.2025
Traduzione: Sanela Dragulovic

È tornata la quotidianità, anche se un po' diversa. Dopo le vacanze estive, i bambini ripartono con un nuovo ritmo, uno che noi come famiglia dobbiamo ancora trovare. Riorganizzarsi completamente una volta all'anno, non è una cosa facile.

«Cosa ci fai qui?, chiedo vedendo un bambino sulla porta di casa. Va bene che è uno dei miei e abita qui, ma sono le 8:17 e dovrebbe essere a scuola. «Ho dimenticato le cose di ginnastica», risponde mio figlio con un sussulto. Sono cose che succedono. Prima di quest'anno non ha mai avuto ginnastica di venerdì. Come se non bastasse, ha dovuto portare anche 30 cakepops per la festa di compleanno da recuperare.

A quel punto sapremo di nuovo chi sarà dove e quando. E chi mangerà dove e quando, altro punto molto importante. Una questione che si risolve tra vicini di casa se vi è una diffusa avversione per la mensa scolastica.

Un altro aspetto che ogni anno va riequilibrato: più i bambini crescono, più dovrebbero imparare a organizzarsi da soli. E di solito lo fanno anche volentieri. Da una parte questo rende molte cose più semplici, perché non ricade tutto sui genitori.

Non devo più commentare disegni alle riunioni scolastiche né spiegare davanti a tutti perché quelle quattro linee sul foglio rappresentano la nostra famiglia. Preparare i sacchetti da ginnastica non rientra più nelle mie responsabilità. D’altra parte, però, le sfide scolastiche diventano più grandi – e con esse anche lo stress, che va riconosciuto e gestito.

Non sempre abbiamo un piano

L’agenda si fa sempre più fitta, e serve una dose extra di organizzazione. Il ruolo dei genitori si colloca da qualche parte tra il supporto emotivo e l'assistenza tecnica. E proprio in quest’ultimo ambito mi chiedo: dove si possono inserire tutte quelle informazioni che a volte arrivano ai figli, a volte a noi genitori, e che ogni tanto scovo nei posti più impensabili?

Tra pile di fogli sulla scrivania, foglietti stropicciati nello zaino, l’app scolastica Klapp, cartelle condivise su Teams, gruppi WhatsApp o Signal, e-mail… o magari anche con un piccione viaggiatore. Tutto è possibile. Tutto, tranne riuscire a sincronizzare un tale caos in un’agenda familiare di carta. Per me una missione impossibile.

Più il calendario è pieno, più diventa caotico a prima vista. Ecco perché valuto le app per famiglie come Shubidu o Familywall e mi chiedo se davvero semplificano la pianificazione quotidiana o se sono solo un canale in più che deve essere alimentato con informazioni.

A consolarmi, in queste complicate prime settimane è il pensiero che con il tempo la maggior parte degli appuntamenti diventerà una routine e la famiglia riprenderà a funzionare come un orologio. Un ingranaggio che si incastra con l'altro, anche se di tanto in tanto ci vuole un aiutino. Ma non voglio pensare troppo a lungo termine, perché al massimo tra dieci mesi, quando si concluderà l'anno scolastico, anche questa nostra nuova routine ricambierà.

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Semplice scrittore, doppiamente papà, che ama essere in movimento e destreggiarsi nella vita familiare quotidiana, come un giocoliere che lancia le palline e di tanto ne fa cadere una. Può trattarsi di una palla, di un'osservazione, o di entrambe.


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