Retroscena

«Dry January»: i benefici di un gennaio senza alcol son più di quanto pensi!

Katja Fischer
6.1.2023
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Per la prima volta in vita mia, penso che parteciperò al «Dry January». Dopotutto, ci sono buone se non strabilianti ragioni per astenersi dall'alcol per un mese.

«Partecipi anche tu al ‹Dry January›?», mi chiede perplessa una collega quando declino un bicchiere di vino bianco poco dopo l'inizio dell'anno. No no. Non ci avevo neanche pensato. Ma dopo tutte le feste passate a brindare in allegria, coronate dalla baldoria di Capodanno, non ho voglia di bere alcol in questo momento.

L'episodio del vino bianco mi ricorda il cosiddetto fenomeno da gravidanza. Dal momento in cui sei incinta, improvvisamente vedi donne con il pancione dappertutto. Con il «Dry January» avviene più o meno lo stesso. Ne sento parlare ovunque, tra amici, in ufficio, in treno, dappertutto. Come se il mondo intero si astenesse collettivamente dall'alcol in questi giorni. Se non partecipi, sei fuori.

Tesi da novellina immediatamente smentita

Questi tipi di trend mi rendono innanzitutto scettica: «Cosa vuoi che faccia in un periodo di tempo così breve?», mi chiedo. E così inizio a cercare conferme alla mia tesi da novellina.

Un'ora dopo, ritiro tutto.

La mia ricerca rivela esattamente il contrario: infatti, il «Dry January» sembra portare più benefici di quanto pensassi. A tal punto che per la prima volta sto pensando di unirmi a questo trend.

Nuovo comportamento di consumo

Ovviamente, se il 1° febbraio si ricade nei vecchi schemi di consumo, il «Dry January» serve a poco. Sorprendentemente, però, l'astinenza ha avuto effetti positivi per la maggior parte delle persone anche dopo gennaio, come dimostrato da un secondo sondaggio condotto sulle persone partecipanti allo studio a distanza di sei-otto mesi.

Il risultato dei 31 giorni di astinenza è che non serve l'alcol per divertirsi, socializzare o rilassarsi, afferma Richard Piper, che ha lanciato il «Dry January» ed è direttore generale di Alcohol Challenge UK. «Significa che per il resto dell'anno siamo in grado di prendere decisioni migliori sul nostro consumo di alcol ed evitiamo di bere più di quanto vorremmo».

Vi parteciperò anch'io? No. Almeno non con un'iscrizione ufficiale. Anche se in teoria potrei ancora farlo, perché finora non ho ancora bevuto una goccia d'alcol nel 2023. E non ho intenzione di farlo, a parte due eccezioni: questo mese ho in programma due aperitivi con amiche e amici. E almeno lì mi concederò un bicchierino o due.

Tra l'altro, durante la mia ricerca ho scoperto che c'è qualcos'altro che parla del «Dry January» al di fuori dello spettro della salute. Un vecchio proverbio contadino dice: «Freddo e asciutto di Gennaio, empiono il granaio». Ma questa è un'altra storia.

Partecipi anche tu al «Dry January»? Il mio collega redattore Simon ti propone tre alternative all'alcol:

Immagine di copertina: Katja Fischer

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Mamma di Anna ed Elsa, esperta di aperitivi, fanatica del fitness di gruppo, aspirante ballerina e amante del gossip. Spesso addetta al multitasking e persona che vuole tutto. Talvolta chef del cioccolato e regina del divano.


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