
Retroscena
Pista buona. Mano rotta.
di Patrick Bardelli
Intraprendenza esplosiva, buona tecnica di tiro, eccellente panoramica di gioco – Finn Naber è uno dei talenti emergenti dell’hockey su ghiaccio svizzero. Faccio una visita all’eccezionale talento nell’Emmental.
Venerdì, mezzogiorno, Ilfishalle a Langnau. Finn Naber, 15 anni, è appena tornato a Langnau dopo essere stato a scuola a Berna. È ora di pranzare nel ristorante dello stadio. Carne e pasta sono già serviti. Proteine e carboidrati conferiscono energia per la partita di quella sera, contro la sua vecchia associazione. Se vuoi conoscere l’esito della partita, guarda il video sopra.
Dev’essere stato l’inverno del 2017. Era un sabato sera ed ero andato alla vecchia pista di pattinaggio Margarethen a Basilea per pattinare. Io e mia figlia ci stavamo riscaldando bevendo una cioccolata calda quando abbiamo incontrato la sua maestra delle elementari Andrea Naber. Abbiamo scambiato due chiacchiere. «Salve, come sta? Cosa fa qui?» Sta guardando la partita di hockey di suo figlio. Noto che sulla pista non c’è nessuna partita in corso e lei mi indica il televisore alla parete. «Mio figlio oggi gioca in Canada, ad un torneo di esibizione per talenti emergenti europei».
Allora, Finn Naber giocava per i juniores EHC Basilea, era il migliore svizzero del suo anno. Il suo talento non rimane nascosto. Nell’estate 2019 cambia squadra e firma un contratto quinquennale con gli SCL Young Tigers di Langnau. Anche altre associazioni hanno mostrato interesse per Finn, ma lui ha scelto l’Emmental.
L’Emmental è la patria dell’hockey. Questo gioco di squadra è religione, è nell’aria e si vive. L’adolescente di Basilea ha scelto il posto giusto. La distanza tra lo stadio e l’appartamento dei giocatori non dista più di un tiro del disco. La sede degli SCL Tiger si trova al piano di sotto. La «vice mamma» si occupa delle faccende e dell’accudimento dei ragazzi a casa. L’associazione di tutto il resto. Finn frequenta l’istituto tecnico commerciale, il resto del tempo è dedicato all’hockey.
«Crediamo nelle capacità di Finn», dice Jürg Aeschbach, amministratore delegato dei Young Tigers. Anche l’allenatore degli U17-elite, Samuel Balmer, si aggrega agli elogi. Lui sa di cosa parla, ha giocato svariati anni nella nazionale. Nel corso della sua carriera ha giocato per Fribourg Gottéron con i leggendari Bykow e Chomutov. «Finn ha qualità eccellenti. L’intraprendenza di gioco, la tecnica di tiro e soprattutto l’occhio che ha per il gioco sono superiori alla media».
Intraprendenza esplosiva, raffinata tecnica di tiro e qualità da playmaker? Le prospettive sono rosee. Nell’Emmental sta crescendo il prossimo Roman Josi? Il difensore dei Nashville Predators ha prolungato il suo contratto per questa stagione nel Tennessee. L’amministratore Aeschbach e l’allenatore Balmer fanno cenno di no. È troppo presto per fare queste prognosi. Ci sono troppe cose che potrebbero andare storte sulla strada per diventare professionista. Finn ha appena 15 anni. Una lesione grave può già bastare a mandare in fumo un’intera carriera.
E Finn stesso dove si vede fra cinque anni? «Il sogno è la National Hockey League. Penso che sia condiviso da tutti i ragazzi qui». In quale associazione? «Toronto Maple Leafs», risponde senza esitare. «Il mio giocatore preferito è Auston Matthews». Il numero 34 dei canadesi, al contrario di Finn Naber, è attaccante, ma non importa. Intanto Finn affonda una rete e un assist durante la partita contro la sua ex-associazione. Vincono 7:0. E il ragazzino di Basilea (detti Bebbi) ha fatto la sua buona parte per la vittoria. Alcuni giorni dopo, Finn riceve l’invito della squadra nazionale U16 e rappresenta la Svizzera durante i Youth Olympic Games di gennaio, a Losanna.
Belle prospettive per un 15enne di Basilea, che nell’Emmental inizia la sua lunga strada verso l’NHL.
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Da giornalista radiofonico a tester di prodotti e storyteller. Da corridore appassionato a novellino di gravel bike e cultore del fitness con bilancieri e manubri. Chissà dove mi porterà il prossimo viaggio.