Retroscena

Cinque punti salienti e irrisori della mia buon vecchia libreria

David Lee
30.12.2021
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

La mia libreria è un guazzabuglio inestricabile, brutto e decrepito. Ma ha le sue buone ragioni. Un inventario, una giustificazione e cinque libri speciali.

Non ne sono orgoglioso. Visivamente, la mia libreria è ripugnante quanto una micosi sull’alluce. E ti risparmio la veduta intera del mobile. È un classico Billy di Ikea e non era una gioia per gli occhi neanche appena comprato. Ma ora è completamente ingiallito. I libri sono sbiaditi. I dorsi, costantemente esposti alla luce, hanno un colore completamente diverso dalle copertine. Guardo con invidia il gioiello di libreria ben strutturato di Natalie.

D'altra parte, ciò che conta è il contenuto. Non me ne sto sempre seduto sul divano a contemplare la mia libreria e a pensare: o mia libreria, quanto sei bella, la tua vista mi rende felice. Lo stesso vale per i libri: non devono essere per forza esteticamente belli. Ciò che conta è il contenuto.

Com’è potuto succedere? Ai tempi del liceo e dell’università ho dovuto comprare diversi libri, molti dei quali hanno lasciato un segno o hanno perlomeno un valore affettivo. Per questo non li butto via anche se sono brutti da vedere.

Oggi compro molti meno libri. Non uso più dizionari o manuali cartacei e molti libri li acquisto in formato e-book. Inoltre, ho meno tempo per leggere e se lo faccio, mi addormento dopo cinque pagine.

E poi mi sento più a mio agio con pochi beni fisici, a causa delle esperienze che ho avuto da giovane adulto. Ho traslocato spesso e i libri in questi casi diventano un peso. Anche i mobili in realtà. Spesso non avevo comunque spazio per altri mobili. Per questo la mia libreria funge anche da porta-CD, portaoggetti e scaffale da ufficio.

Ma ora passiamo al contenuto. Iniziamo dai punti salienti.

Il mio libro più grande e più pesante

Il libro di fotografie «Eden» di Art Wolfe misura 29 x 36,5 centimetri e pesa 3788 grammi. L'ho comprato piuttosto recentemente, quando mi sono chiesto quale tipologia di libro fosse ancora il caso di acquistare in forma stampata piuttosto che in formato e-book. Sono arrivato alla conclusione che i libri di fotografia devono essere grandi e stampati su carta. Non posso e non voglio proprio sfogliarli sul tablet.

Il mio libro più vecchio

Il tomo più vecchio della mia libreria è del 1933 ed è intitolato «Kleines Handbuch der Musik» (piccolo manuale di musica). È una specie di enciclopedia, nella quale l'autore presenta la sua visione personale come una verità assoluta. Il capitolo sulla musica da ballo dimostra come il razzismo e la presunzione fossero cosa scontata all'epoca.

Il mio libro più intelligente

Il mio libro più stupido

Il mio libro più divertente

Valley of The Far Side di Gary Larson. Se a 45 anni un libro riesce a divertirmi ancora come quando avevo 18 anni, significa che è veramente un buon libro. A proposito, è un ottimo regalo, se per una volta intendi comprare i tuoi regali di Natale del 2022 in anticipo.

In maniera caotica, cronologica, alfabetica, geografica, autobiografica, tematica o per colore, dimensione, umore? Ogni persona ha il suo modo di organizzare una libreria. Le redattrici e i redattori di Galaxus ci mostrano il loro. La prossima volta toccherà a Simon Balissat.

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Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combina un talento mediocre con un entusiamso eccessivo. 


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