

Il ruolo dei rulli nel rilascio miofasciale

Dai lavoratori più tesi agli sportivi più professionisti, tutti rullano su questi rulli con un unico obiettivo: il rilascio miofasciale. Miofaché? Per far che? Come funziona? Ma soprattutto: che cos’è?
Melissa, che cos’è la miofascia?
«La miofascia o fascia è un tessuto sottocutaneo. È uno strato speciale del tessuto connettivo che avvolge muscoli, tendini, ossa e organi. Senza di essa non potremmo stare in posizione eretta. Solo il nostro sistema nervoso ha un collegamento paragonabile a quello della fascia connettivale, dalla testa ai piedi. Peggiore è il nostro sistema fasciale, peggio riusciamo a muoverci.»
È una guaina puramente passiva?
«No, la fascia connettivale ha una funzione attiva. Trasmette informazioni al muscolo e al sistema nervoso centrale, influenzando la tensione muscolare. Può anche trasportare linfa e altri fluidi, attivare il metabolismo e stimolare la circolazione sanguigna.»
Il bello del tessuto connettivo
- per aumentare la mobilità
- per compensare gli squilibri muscolari (sia per lo squilibrio tra i muscoli flessori ed estensori che per quello tra i muscoli del lato sinistro e destro del corpo).
- per il riscaldamento prima di allenarsi o gareggiare
- per una rigenerazione attiva dopo gli sforzi
- in combinazione a esercizi di forza e coordinazione
Ci sono nuove scoperte scientifiche o è semplicemente il risultato di un’ottima strategia di marketing?
L’importanza della funzione miofasciale all’interno del corpo è stata dimostrata solo da una decina di anni. Quando è partito il boom dei rulli massaggianti, tutti hanno iniziato a parlare di allenamento miofasciale o fitness miofasciale. Si promette molto, ma il rullo è uno strumento complementare da usare durante l’allenamento e non può sostituire tutte le altre attività sportive. In fondo non è altro che un mattarello un po’ più morbido.»
Cosa succede esattamente al nostro corpo quando ci alleniamo con un rullo?
Spesso si parla di adesioni che possono essere trattate con il rullo.
«Non direi tanto adesione ma piuttosto infeltrimento: la struttura diventa disordinata come un piatto di spaghetti, tanto da infeltrirsi. Ad esempio, se in ufficio ti siedi piegato in avanti per lungo tempo, i muscoli delle spalle e del torace si accorciano. La struttura miofasciale di questa zona si ingroviglia sempre più, di conseguenza, il tessuto diventa più solido e spesso. Questo crea anche i cosiddetti trigger point, cioè focolai di iper-irritabilità.»
«Trigger point» è un altro termine particolarmente gettonato. Sono punti particolarmente dolorosi in caso di pressione. Come si formano questi focolai?
«Normalmente questi punti si formano alla base del tendine muscolare o nel ventre muscolare. Il più grande vantaggio dell’allenamento con rulli massaggianti è che ognuno può dosare la pressione come preferisce e può sentire i punti trigger in maniera autonoma. In caso di dolore acuto, consiglierei di fare questo tipo di esercizi solo in presenza di un esperto.
In quali casi bisognerebbe rinunciare ad allenarsi con rulli massaggianti?
Soprattutto in caso di infiammazioni acute che si manifestano mediante arrossamenti, gonfiori e forti dolori è sconsigliato questo tipo di trattamento. Altre controindicazioni sono la gravidanza, le vene varicose e l'osteoporosi. Se proprio si desidera farne uso, si potrebbe tentare con un rullo più morbido che esercita meno pressione.»
Altrimenti, è possibile iniziare questo tipo di trattamento come principiante?
Quanto spesso dovremmo allenarci con un rullo per ottenere l’effetto desiderato?
Come bisognerebbe variare gli esercizi?
«Un movimento rotatorio veloce non ha alcun effetto. Bisogna esercitare pressione rotolando il rullo lentamente e a più livelli. Si consiglia di farlo in più direzioni, verso sinistra e verso destra mantenendo i muscoli tesi».
Come scegliere il rullo giusto? Sono disponibili in diversi gradi di durezza con diversi tipi di struttura superficiale.
«La scelta è molto soggettiva. Dipende che grado di sensibilità al dolore si ha. Alcune persone sono molto sensibili e reagiscono immediatamente. Gli sportivi, invece, hanno fibre muscolari spesse e necessitano di una pressione maggiore. I principianti dovrebbero iniziare con un rullo standard o con un modello piuttosto morbido.»
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Prima conclusione
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Semplice scrittore, doppiamente papà, che ama essere in movimento e destreggiarsi nella vita familiare quotidiana, come un giocoliere che lancia le palline e di tanto ne fa cadere una. Può trattarsi di una palla, di un'osservazione, o di entrambe.
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