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Retroscena

Progetto mezza maratona: prova a spiegarlo a un bambino

Claudio Candinas
7.6.2024
Traduzione: Rebecca Vassella

Il primo terzo della preparazione per la mezza maratona è terminato. Al momento, sono soprattutto alle prese con i miei pensieri e le domande di un bambino.

E anche se l'allenamento mi rende più equilibrato nella vita di tutti i giorni e i risultati delle sessioni mi incoraggiano, un bambino è riuscito a mettere rapidamente tutto in prospettiva con alcune semplici domande.

Ma perché?

Non molto tempo fa, avevo già un piede fuori dalla porta per iniziare la mia corsa quando mio figlio di 3 anni e mezzo mi ha coinvolto nella seguente discussione:

Lui: «Papà, dove stai andando?»

Io: «Vado a correre»

Lui: «Ma di nuovo?»

Io: «Sì, ma torno presto»

Lui: «Dove vai a correre?»

Io: «In realtà faccio un grande giro»

Lui: «Ma dove?»

Io, dopo quella che è sembrata un'eternità: «Sì, sai, corro di lì, dove spesso vediamo le mucche e poi torno indietro»

Lui: «Ma perché devi farlo?»

Io: «Sai, mi sto allenando per una corsa, dove correrò con tantissima altra gente»

Lui: «Ma perché tutte queste persone lo fanno?»

Mi rendo conto che motivazioni come la sfida personale, la forma fisica, superare i propri limiti, la crisi di mezza età, ecc. difficilmente andranno bene al piccolo e rispondo: «Ci sono molte ragioni diverse»

Lui: «Ok... Dopo andiamo alla Spar? Voglio un gelato!»

A casa, l'attenzione si è concentrata sul gelato, che mi ha risparmiato ulteriori domande sul senso e il non senso di una mezza maratona.

Ma la corsa è stata semplicemente fantastica. Oliver e io abbiamo potuto parlare di tutto e di più (ok, abbiamo parlato molto della corsa e delle nostre precedenti esperienze di allenamento) e lui non mi ha mai dato la sensazione che stessimo andando troppo piano, anche se stavamo decisamente correndo al di sotto del suo tempo abituale. Se stai leggendo questo articolo Olla (e so che lo stai leggendo): facciamolo di nuovo!

Abbiamo comunque potuto rilassarci, ma non ho resistito a fermarmi lungo il percorso per osservare i partecipanti della corsa. Per fortuna, perché quello che ho visto mi ha dato fiducia. C'erano atlete ben allenate, corritrici semi-atletiche sulla trentina e uno o due partecipanti che non si sarebbero mai aspettati di affrontare una sfida del genere.

Sì, datemi pure del superficiale, ma in quanto possessore di un tipico corpo da papà, mi permetto di dirlo. Non lo dico in modo accondiscendente ma sono ancora una volta impressionato e motivato, perché mi dimostra che, a prescindere dalla condizione fisica, il più grande avversario è sempre la testa. Per questo motivo ho il massimo rispetto per tutti coloro che partecipano a sfide sportive di qualsiasi tipo.

Ora devo andare, perché la vita di tutti i giorni mi chiama e ho impegni domestici e di altro tipo da rispettare prima della prossima sessione di allenamento. Nelle ultime quattro settimane ho imparato le seguenti lezioni:

  • l'allenamento in coppia rende tutto più semplice
  • non provare nemmeno a spiegare il senso e l'assurdità della tua intenzione a un bambino di 3 anni
  • in fin dei conti, è davvero tutta una questione di testa.

Hai partecipato a un evento podistico di recente? Fammi sapere nei commenti com'è andata e non esitare a darmi dei consigli.

Vuoi seguirci in quest'avventura verso la mezza maratona? Ecco una panoramica dei passi che abbiamo fatto finora.

Immagine di copertina: Shutterstock

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