Retroscena

Magliette sportive ricavate da pneumatici riciclati e altri scarti inaspettati

Siri Schubert
13.10.2023
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli
Immagini: Siri Schubert

Il sogno di Michael Ingram era proprio questo: produrre in Svizzera dell'abbigliamento sportivo sostenibile – cosa ritenuta impossibile per molte persone. Tuttavia, con la sua start-up Revario, Michael ha dimostrato che la perseveranza e la flessibilità non pagano solo nel trail running, bensì anche nella propria idea imprenditoriale.

Tutto è iniziato in una cucina con un taglio in una scarpa. Michael Ingram è un appassionato di trail running: ha partecipato alla Eiger Ultra Marathon, alla Swiss Canyon Ultra Trail e a molte altre gare con distanze fino a 120 chilometri. Ha completato il suo primo trail all'età di dodici anni, molto prima che il trail running si affermasse come sport di tendenza. Più ancora della sfida fisica e mentale, lo entusiasma l'essere immerso nella natura in montagna.

Attrezzatura sostenibile per il trail running

Purtroppo, la natura ha subito sempre più cambiamenti negli ultimi anni. Ma puntare il dito contro il problema non è una soluzione per Michael. Voleva trovare una soluzione per conto suo e le sue scarpe sembravano un buon punto di partenza. Come la maggior parte di quelle in commercio, erano in gran parte realizzate in plastica, venivano prodotte in Asia e avevano una durata di vita breve. «Bisogna migliorare tutto questo», si disse, quando prese un coltello da cucina e fece un taglio alle scarpe per vedere com'erano fatte all'interno e studiare possibili metodi di produzione.

A breve termine, i tagli alla scarpa non servirono a nulla. Nonostante tutti i suoi sforzi, Michael presto si rese conto che produrre scarpe sportive in Svizzera con materiali sostenibili, non era ancora possibile all'epoca. Ma c'è una cosa che ha imparato correndo le ultra-distanze, che rinunciare non è un'opzione e che ci vuole perseveranza per raggiungere un traguardo. Così ha puntato un nuovo obiettivo: produrre in Svizzera dell'abbigliamento da trail running con materiali riciclati.

Il fondatore dell'azienda Michael Ingram nell'atelier di produzione a Marly.
Il fondatore dell'azienda Michael Ingram nell'atelier di produzione a Marly.
Fonte: Siri Schubert

Una start-up che molti ritenevano folle

L'obiettivo è stato raggiunto: ci incontriamo nell'atelier di sartoria del suo marchio Revario a Marly, a sud della città di Friburgo. Qui, nell'ex quartiere industriale, dove un tempo avevano sede Ciba, Sandoz e Ilford Imaging, sta ora nascendo l'«Eco quartier». Ci sono già degli edifici residenziali, un centro di innovazione, dei ristoranti, una Escape Room e una piscina. Altri edifici sono ancora in costruzione. Si respira aria di innovazione e di rinascita. Revario si è appena trasferita in un atelier più grande ma ora si sta di nuovo un po' stretti, afferma Michael, che è a capo dell'azienda insieme al suo socio Emmanuel Currat.

L'industria tessile si era in gran parte trasferita all'estero, ma ora le sarte locali trovano di nuovo lavoro presso Revario.
L'industria tessile si era in gran parte trasferita all'estero, ma ora le sarte locali trovano di nuovo lavoro presso Revario.
Fonte: Siri Schubert

L'aria di start-up si addice a Revario, che è stata fondata solo all'inizio del 2020 e da allora è in continua crescita. Dopo aver intagliato le scarpe da corsa, Michael ha deciso di concentrarsi sull'abbigliamento e ha contattato fornitori di tessuti riciclati che all'inizio non lo prendevano sul serio. Michael voleva produrre in Svizzera con tessuti sostenibili e questa – secondo le persone più esperte del settore – era un'idea folle. «Non è redditizio», gli dicevano. «In Svizzera non c'è più nessuno che tratta materiali tecnici», continuavano. «Non funzionerà, è troppo costoso e per nulla fattibile», sostenevano. Tutto buone ragioni per provarci, secondo Michael. Perché la produzione di abbigliamento sportivo in Asia non è in linea con le sue idee di sostenibilità, se non altro per il trasporto. E trova ancora più assurdo quando sull'etichetta c'è scritto: «prodotto con tessuto italiano», ma il capo viene poi realizzato in Asia.

La produzione locale con tessuti provenienti dal territorio circostante è al centro della filosofia di Revario.
La produzione locale con tessuti provenienti dal territorio circostante è al centro della filosofia di Revario.
Fonte: Siri Schubert

Crowdfunding e tessuti da pneumatici riciclati

Dopo aver realizzato i primi prototipi di una maglietta da trail running a casa sua, con l'aiuto di una sarta del quartiere, ha visto il potenziale. Allo stesso tempo, ha sentito parlare di un'iniziativa di reinserimento professionale da parte di Caritas che cercava un progetto per sarte. Ha presentato il suo progetto su una piattaforma di crowdfunding del fornitore di energia SIG con sede a Ginevra. La risposta ha superato le sue aspettative più rosee. Nel giro di un mese, sono stati ordinati 600 capi del suo nuovo marchio. La produzione poteva iniziare.

Parola d'ordine «artigianato»: la produzione locale consente di modificare rapidamente tagli e disegni.
Parola d'ordine «artigianato»: la produzione locale consente di modificare rapidamente tagli e disegni.
Fonte: Siri Schubert

Da allora la crescita è stata costante. Nel secondo anno, Revario ha già venduto 3500 capi d'abbigliamento ed entro la fine del 2023 la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 10 000 capi. Il personale, composto principalmente da sarte, è salito al numero di 10 persone. Anche la gamma di tessuti lavorati è cresciuta. Di recente, Michael si è imbattuto in un tessuto realizzato con pneumatici d'auto riciclati, tramite un fornitore. Ora trasforma questo tessuto in felpe e fuseaux sorprendentemente morbidi e confortevoli. Inoltre, il personale cuce anche tessuti ricavati da bottiglie in PET. Per molti prodotti, il sito web Revario indica la distanza percorsa dal tessuto. Nella maggior parte dei casi, si tratta di poche centinaia di chilometri.

Fornitori locali e tessuti sostenibili

Mentre sento ronzare le macchine da cucire, Michael mi mostra un altro vantaggio della produzione locale. Quando l'industria dell'abbigliamento si è spostata in Asia, solo pochi fornitori di tessuti sono rimasti in Europa, specializzandosi su qualità e sostenibilità. Trovare tessuti come quelli che cerca non è pertanto difficile come sembra.

I filati giusti per i tessuti riciclati.
I filati giusti per i tessuti riciclati.
Fonte: Siri Schubert

Michael ha un occhio di riguardo anche per i tessuti naturali. Tuttavia, nel trail running la richiesta di materiali tecnici e sintetici è elevata, perché la lana o altri materiali non sono leggeri e ad asciugatura rapida come i tessuti sintetici. Per una felpa con cappuccio adatta anche al tempo libero, utilizza del cotone di origine biologica proveniente dalla Grecia. La lana merino è relativamente scarsa in Europa, quindi non è ancora parte integrante della collezione. Ma l'imprenditore 38enne ha già messo gli occhi sui tessuti realizzati con fibre di legno.

Rapido turnaround e feedback della Community

La produzione locale con fornitori non distanti presenta altri vantaggi: Michael può reagire rapidamente se entrano sul mercato dei materiali nuovi, come il tessuto ricavato dai pneumatici delle auto. È anche in contatto con la Community del trail running sui social media. «Chiediamo loro continuamente: vorresti questo o quest'altro? E in quali colori?», afferma Michael. Suggerimenti, critiche e input vanno a influire direttamente i nuovi progetti.

Il logo è stampato a mano su magliette, pantaloni e felpe. Anche le associazioni sportive possono ordinare i propri capi con il proprio logo.
Il logo è stampato a mano su magliette, pantaloni e felpe. Anche le associazioni sportive possono ordinare i propri capi con il proprio logo.
Fonte: Siri Schubert

La produzione locale ha aperto un'altra importante strada commerciale: le magliette delle squadre aziendali o delle associazioni sportive. A partire da soli 10 capi, Revario può produrre magliette, pantaloncini e felpe con cappuccio con loghi personalizzati. I tessuti sostenibili, la possibilità di ordinare piccole quantità e i tempi di consegna rapidi sono un vantaggio per la clientela.

Non esiste traguardo, ma ci sono ancora molti obiettivi

Per Michael c'è una differenza sostanziale tra il suo nuovo lavoro e il trail running: per lui, come imprenditore, non esiste un traguardo. Come nel trail running, l'ambiente e le condizioni sono cambiate, ma lui non è ancora arrivato a destinazione. Per il futuro, prevede di ampliare ulteriormente la collezione e forse aprire nuove sedi. «Sarebbe bello produrre in Germania per il mercato tedesco e in Italia per il mercato italiano». In questo modo, rimarrebbe vicino alla clientela e ai fornitori. Per lui è importante anche rendere i suoi capi più longevi che mai e pertanto, offre un servizio di riparazione. I capi danneggiati possono essere restituiti e riparati in atelier.

Siccome le cuciture si fanno in loco, le riparazioni possono essere effettuate anche senza elevati costi di trasporto.
Siccome le cuciture si fanno in loco, le riparazioni possono essere effettuate anche senza elevati costi di trasporto.
Fonte: Siri Schubert

Ha ancora un obiettivo in mente: nel 2020 aveva rinunciato alla produzione di una scarpa da corsa sostenibile, perché in Svizzera non c'era il know-how necessario per cucire il materiale della tomaia. Nel frattempo, ha messo insieme una competenza di sartoria esperta a Marly, nel Canton Friburgo, che rende di nuovo concepibile l'idea di produrre una scarpa locale.

Immagine di copertina: Siri Schubert

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Ricercatrice subacquea, guida outdoor e istruttrice di SUP. Anche se non sono ancora un'esperta dell'acqua, perché ho ancora molto da scoprire e imparare, laghi, fiumi e mari sono i miei campi da gioco. Mi piace anche cambiare prospettiva e guardare il mondo dall'alto, facendo del trail running e facendo volare droni. 


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