Opinione

Il re dei ninnoli: il mio amore incondizionato per gli oggetti piccoli

Thomas Meyer
19.8.2020
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Sempre più persone si danno al «minimalismo», cioè a quel modo di vivere con il minor numero possibile di oggetti. Io non saprei neanche da che parte iniziare, perché sono un'incurabile nostalgico, che non riesce a separarsi neanche da una vecchia molletta.

I bei ricordi sono un vero problema. In effetti, sono associati anche a cose che oggettivamente potrebbero essere definite spazzatura e forse per questo non le espongo da nessuna parte. Come questa vecchia molletta di plastica che ho trovato nella mia soffitta in una di quelle scatole piene di ricordi. Ci giocavo da bambino mentre mia madre appendeva il bucato e quando la vedo mi torna in mente tutto. Per questo ce l'ho ancora.

La mia partner non ha alcuna comprensione per questi sentimentalismi. Per il resto, siamo molto simili, ma su questo punto non potremmo essere più diversi, il che esclude l'idea di vivere nello stesso appartamento. Mi vuole bene, dice, e le piacerebbe vedermi anche tutti i giorni, ma teme il mio esercito di statuine, cristalli di rocca e quant'altro.

La mia ragazza ha gettato un grido d'orrore: ma i CD non li ha più nessuno! Buttiamoli. Mai e poi mai, ho risposto, lì dentro ci sono un sacco di rarità anni '90. E i Duplo, ha esclamato, tuo figlio non ci gioca più da anni ormai! Sì, ho detto, ma se poi lui avesse dei figli? In fondo anche io ho conservato i miei mattoncini per lui.

Al che mi ha chiesto di fare almeno una selezione grossolana. Mi sono dunque messo al lavoro. Ma nel farlo, mi sono capitate cose così grandiose tra le mani, piene di ricordi della mia infanzia, come una carta di identità che mi sono fatto da solo nel lontano 1986, quando la cometa Halley sfrecciava sulla terra, accompagnata dalla sonda «Giotto», la cui solitaria scomparsa nello spazio mi ha turbato profondamente. Non si può gettar via una cosa del genere!

Thomas Meyer è un nuovo redattore della rivista Galaxus. D'ora in poi scriverà regolarmente per noi. Ecco il comunicato stampa sul suo nuovo incarico.

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Nato nel 1974 a Zurigo, lo scrittore Thomas Meyer ha lavorato come redattore pubblicitario fino alla pubblicazione del suo primo romanzo «Non tutte le sciagure vengono dal cielo» nel 2012 (tradotto in italiano nel 2015). È padre di un figlio e quindi ha sempre una buona scusa per comprare Lego. Per saperne di più: www.thomasmeyer.ch. 


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