Stefanie Lechthaler
Opinione

Bouldering: un invito a provare cose che pensi di odiare

Stefanie Lechthaler
23.8.2025
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

A volte basta una sola sera per liberarsi dai pregiudizi. In ogni caso, è proprio così che ho scoperto un nuovo hobby e mi sono resa conto di una cosa fondamentale.

Se un anno fa mi avessi invitata a fare bouldering, ti avrei guardato con le sopracciglia alzate o con un sorriso interrogativo, rispondendoti «Ma anche no!». E ora guardami... aggrappata al muro cercando di afferrare la prossima presa.

Ma cominciamo dall'inizio.

Scalatori e scalatrici hippy

La prima volta che sono entrata in contatto con appassionate e appassionati di bouldering è stato durante gli studi universitari. Nelle aule, oltre ai piedi nudi, agli scarponi da trekking e alle scarpe da ginnastica, si vedevano anche delle scarpe da arrampicata. Nutrivo un certo sospetto nei confronti di chi praticava questa disciplina.

Forse perché bevevano mate e indossavano canottiere slavate. O perché mostravano sempre i loro muscoli e io avevo l'impressione che fossero troppo pieni di sé. Il bouldering non mi sembrava uno sport, ma un'intera personalità, con cui di certo non volevo avere nulla a che fare.

Ero fermamente convinta che nulla mi avrebbe mai portata in una sala boulder dall'aria carica di sudore. Il solo pensiero di posare le mani sulla superficie ruvida di quelle prese colorate mi faceva correre un brivido lungo la schiena.

Ma di recente un amico d'infanzia si è messo in contatto con me. Cercava persone con cui fare sport. «Buona idea», gli ho risposto entusiasta, finché la mia gioia non è stata smorzata dal «Potremmo andare a fare bouldering, per esempio».

Nuovo hobby

Ma poiché siamo sulla stessa lunghezza d'onda, è bastato un suo «So che ti piacerà» a convincermi. È una persona che stimo moltissimo e quindi deve esserci qualcosa di buono in questo sport.

Una volta entrata, prendo in prestito un paio di quelle scarpe orrende. Quelle che indossavano i miei compagni di corso. Ci scaldiamo e il mio sguardo si sofferma su un ragazzo che da terra sta studiano i problemi di boulder, come vengono chiamate le vie, e sta mimando le prese. Il mio collega sorride: «Alcuni stanno davanti al muro per ore, per poi passare a quello successivo senza aver mai toccato una presa». Mi viene da ridere, ma ora la cosa si fa seria.

Questa serata mi ha regalato momenti bellissimi con il mio amico d'infanzia e mi ha fatto scoprire un nuovo hobby che vorrei continuare a coltivare. Eh sì, anche io devo spogliarmi dai miei pregiudizi se voglio andare avanti.

Ma non aspettarti di vedermi presto su una parete rocciosa – non fa per me, veramente.

O mi sbaglio?

Quale esperienza ha trasformato il tuo scetticismo iniziale in un entusiasmo inaspettato? Fammelo sapere nei commenti.

Immagine di copertina: Stefanie Lechthaler

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Dipingere le pareti prima di lasciare l'appartamento? Preparare il kimchi in casa? Saldare il forno da raclette rotto? Riesco a fare tutto da sola? Non so, ma tentare non nuoce!


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