Come rimanere produttivi e sani lavorando da casa
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Come rimanere produttivi e sani lavorando da casa

Il coronavirus ci ha riservato diverse sorprese negli ultimi mesi e per lo più brutte, ma almeno molti di noi ora possono lavorare da casa. Scopri come organizzare al meglio il telelavoro, leggendo questo piccolo vademecum.

C'è chi l'ha sempre fatto, chi ha sempre desiderato farlo e chi, di questi tempi, deve lasciare la reggia del proprio ufficio per lavorare da casa. Il numero di persone infettate dal virus è salito vertiginosamente. L'ordine dell'ultima ora: ridurre i contatti al minimo. Anche quelli con i compagni d'ufficio. E se a marzo ci stavamo addentrando in un territorio sconosciuto, ora questa vita è diventata quasi una routine.

Nel frattempo mi sono abituato ed attrezzato. Dalla prima ondata di marzo, sono riuscito ad organizzarmi una bella postazione da telelavoro: supporto per notebook, copri scrivania, monitor grande e di buona risoluzione, tastiera Bluetooth e cuffie con cancellazione del rumore. Tra l’altro, anche il mio consumo privato di caffè in grani è aumentato notevolmente. E probabilmente la macchina da caffè del mio ufficio ora si sente alquanto sola.

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Ma l'hardware e la caffeina non bastano per diventare un buon telelavoratore. Ecco dunque cinque consigli da seguire ogni giorno quando lavori da casa:

1. Crea delle routine

Le hai sicuramente anche in ufficio, quando controlli le e-mail mentre sorseggi il tuo caffè o quando affili le matite come prima cosa al mattino: le routine possono aiutarti a lavorare in modo efficiente anche da casa. Ad esempio, si è dimostrato che vale la pena iniziare sempre alla stessa ora. Devi condizionare te stesso, cioè abituare il tuo corpo e la tua mente al fatto che a una certa ora del giorno inizia la tua giornata lavorativa. Devi creare una scena sostitutiva a quella che nell'era pre-Corona era la tua entrata in ufficio. Lo stesso vale per le pause, come quella del caffè in tarda mattinata, quella di pranzo e lo spuntino pomeridiano. Ogni tanto, preferibilmente sempre alla stessa ora, lascia la tua postazione e fai esercizio fisico! Ricorda che lo spostamento che facevi ogni giorno a piedi o in bicicletta per raggiungere l'ufficio o la stazione ferroviaria non c'è più. Farsi una passeggiata attorno a casa, potrebbe essere una valida alternativa. Camminare fa bene al corpo e alla mente. Ti carica di nuova energia.

2. Pigiama? No grazie!

Certo, nessuno ti vede quando lavori da casa. E se sei in videoconferenza, i tuoi colleghi vedono solo il tuo volto, o al massimo la tua camicia. Ma questo è ben lungi dall'essere un motivo per lasciarsi andare completamente e passare la giornata lavorativa in tuta da ginnastica o, peggio ancora, in pigiama. Mostra un po' di rispetto! Nei confronti di te stesso e del tuo mestiere. Non voglio dover citare Karl Lagerfeld, che una volta disse che le persone che indossano la tuta hanno perso il controllo della propria vita. Ma sono sicuro che fai un favore a te stesso se ti vesti in modo appropriato quando inizi la tua giornata in ufficio a casa. Potrebbe diventare una delle tue routine (vedi punto 1). E ti sarà più facile mettere in pratica il mio terzo consiglio.

3. C'è un tempo e un luogo per tutto

Smart working significa anche lavorare in sala, seduto sul divano, da dove normalmente guardi le serie Netflix o al tavolo a cui di regola ti siedi con gli amici quando li inviti a cena. Sono pochi coloro che hanno la fortuna di avere una stanza che funge solo da ufficio. Perciò è imprescindibile definire gli orari in cui il tavolo da pranzo funge da scrivania da ufficio e, soprattutto, quando ritorna alla sua funzione d'origine. Definisci i tuoi orari lavorativi nei minimi dettagli. E sii coerente. Durante le ore lavorative rimani concentrato, produttivo, efficiente. E appena finisce l'ultima ora di lavoro, inizia il tuo tempo libero. Spegni dunque il notebook e mettilo via. È ora di una birra. O di andare in palestra. O di qualunque cosa ti piaccia fare. Un altro consiglio per te se non sei solo nel tuo ufficio casalingo, perché hai dei coinquilini disoccupati, cioè i tuoi figliuoli. O perché il tuo partner condivide con te lo stesso destino del telelavoro. Se non vivi da solo, ti consiglio di separare ancora più rigorosamente l'orario di lavoro dal tempo libero. Come dice il detto: c'è un tempo e un luogo per tutto.

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4. Comunica!

Può darsi che ora tu sia a casa da solo. Ma non per questo dovresti stare zitto tutto il tempo. Comunicare è importantissimo, ora più che mai. Il tuo PC ha diversi tool che ti permettono di vedere, chattare e chiacchierare con i tuoi colleghi d'ufficio, per tenerli aggiornati e continuare a essere te stesso. Che ne dici di uno stand up mattutino online, in cui ognuno racconta quello su cui sta lavorando giorno per giorno? Oppure puoi aprire una sala ristoro virtuale. Crea un evento ricorrente nel calendario, per ricordarti di accendere la tua webcam e prendere semplicemente un caffè insieme ai tuoi colleghi senza prendere appunti. Così la solita pausa caffè viene trasferita su un piano virtuale. È proprio durante questi scambi informali tra colleghi che si trovano le soluzioni più semplici ai problemi e si generano le idee più brillanti. Comunicare vale come l'oro. Quindi, se vuoi chiarire qualcosa con il capo, è meglio farlo tramite chat che via mail. E per argomenti più importanti, le video chat, le lavagne virtuali o le mappe mentali sono più immediate e incisive rispetto a una lunga e-mail. Inoltre, evita di inviare lunghe registrazioni di videochiamate e sperare che qualcuno le guardi. In questi casi, è meglio un breve riassunto scritto.

5. Attrezzati!

Al lavoro, è l'azienda a essere responsabile di scrivania, sedia, monitor, tastiera e mouse e altre periferiche. A casa, invece, devi affrontare da solo la sfida di allestire una postazione di lavoro ergonomica. La Suva ha redatto un valido vademecum a questo proposito. Se possiedi un notebook aziendale, non puoi rinunciare a un monitor esterno, a un mouse e a una tastiera. Chi lavora permanentemente solo su un notebook con uno schermo relativamente piccolo, prima a poi, dovrà vedersela con la propria schiena. Se vuoi sfruttare il tuo notebook come secondo schermo, ti consigli di usare un supporto per laptop. Ad esempio, io ne ho uno di Twelve South che adopero per il mio Macbook. Ma esistono anche alternative più economiche che funzionano altrettanto bene, sia in termini estetici che funzionali, poiché servono anche da stazione di ricarica Qi o sono dotate di porte USB.

Vale la pena spendere qualche franco in più per mouse e tastiera. Dopo tutto, sono strumenti importanti. Anche la webcam è importante, se non è già integrata nel notebook. Con una buona risoluzione e un'illuminazione adeguata, te la caverai bene durante le videoconferenze. E poi sì, prima o poi tutti hanno lo stesso problema e cioè di avere poche porte USB disponibili per tutti i gadget. È qui che entrano in gioco gli hub:

Altrimenti, cerco di tenere in ordine la mia scrivania il più possibile per evitare distrazioni. Ma questa è una questione di carattere. Si dice che ci siano persone che riescono a lavorare meglio se circondati da montagne di scartoffie.

Che tipo di telelavoratore sei tu? Fai parte del «team dei pigiama lovers» o del «team dei precisini»? Hai altri consigli utili sul telelavoro? Lascia un commento in fondo alla pagina.

Immagine di copertina: Scrivania, supporto per notebook, monitor esterno e tastiera: è così che si organizza una postazione di telelavoro ottimale

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Giornalista dal 1997 con sedi in Franconia, sul lago di Costanza, a Obvaldo e Nidvaldo e a Zurigo. Padre di famiglia dal 2014. Esperto in organizzazione editoriale e motivazione. Focus tematico sulla sostenibilità, strumenti per l'ufficio domestico, cose belle in casa, giocattoli creativi e articoli sportivi. 


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