Ondrej Kolacek per la corsa mondiale Wings for Life
Retroscena

La Wings for Life World Run dal vivo: cosa la rende così speciale

Siri Schubert
6.5.2025
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Il più grande evento podistico del mondo stabilisce nuovi record di partecipanti e donazioni. C'ero anche io alla Wings for Life World Run e ho capito subito cosa la rende così speciale: l'atmosfera, il formato e il piacere di dare un contributo.

Io e il mio collega Tim Busslinger ci avviamo verso la linea di partenza, tremando leggermente di freddo perché è appena iniziato a piovere. Il segnale di starter e via: ci mettiamo a correre insieme a diverse migliaia di corridori, persone in sedia a rotelle o con ausili per la deambulazione.

Ancora un minuto e si parte! Si parla, si ride e non vi è traccia della tensione che a volte si avverte prima delle gare podistiche. Poi suona il segnale di starter. E non solo qui, ma contemporaneamente in 170 Paesi, dal Sudafrica al Circolo Polare Artico. 310 719 persone di 191 nazionalità sono partite: un movimento globale nel vero senso della parola.

In Svizzera, con un orario di inizio previsto per le ore 13:00, ci troviamo in una posizione relativamente comoda. In Nuova Zelanda la corsa è iniziata alle 23:00, a Vancouver alle 4:00 del mattino.

La particolarità di questa corsa è che non c'è un traguardo fisso. Si parte tutti insieme, ma ognuno corre al proprio ritmo. 30 minuti dopo l'inizio della corsa, la Catcher Car, un'ambiziosa auto scopa, parte lentamente e aumenta la velocità ogni due chilometri.

Se ti raggiunge l'auto, la gara è finita per te. È una sfida perché se vuoi essere più veloce il più a lungo possibile, devi saper gestire la tua velocità e la tua forza. E, se possibile, premere di nuovo sull'acceleratore a fine corsa. È una cosa divertente che ti riempie di adrenalina.

Una gara di questo formato permette a ogni persona di correre, camminare o avanzare su ruote alla distanza e alla velocità che preferisce. Puoi percorrere dai pochi chilometri al nuovo record di 71,67 chilometri che Jo Fukuda ha stabilito in Giappone, vincendo la Wings for Life Run per la terza volta.

Nella gara femminile, è stata la tedesca Esther Pfeiffer ad assicurarsi la vittoria a Monaco con una distanza di 59,03 chilometri. È solo la seconda donna nei 12 anni di storia della gara a superare la soglia dei 59 chilometri.

In Svizzera, i vincitori sono stati Domen Hafner con 60,47 km e Franziska Huwyler-Inauen con 50,24 km. Witold Misztela (55,6 km) è stato il miglior atleta in sedia a rotelle.

Entrambe le esperienze sono state molto positive per me. Sia la corsa virtuale che la corsa dal vivo a Zugo mi hanno fatto sentire parte di qualcosa di grande. È ciò che mi motiva maggiormente: dare un piccolo contributo a una buona causa e combinare il mio hobby con qualcosa che aiuta le persone. Secondo gli organizzatori di Red Bull, il 100% delle quote di iscrizione sarà destinato alla ricerca sul midollo spinale.

Quest'anno sono stati raccolti 8,6 milioni di euro (8,04 milioni di franchi), portando il totale dall'inizio della corsa nel 2014 a 60,53 milioni di euro (56,62 milioni di franchi). Il motto è «Correre per chi non può». Secondo Red Bull, 324 progetti di ricerca e studi clinici hanno potuto beneficiare dei fondi.

Ma la corsa non è uguale per tutti: sono rimasta colpita dalle moltissime persone che hanno intrapreso il loro percorso nonostante le diverse circostanze, indipendentemente dal fatto che avessero una disabilità visibile o invisibile. «Per me è normale correre, per altri è un sogno. È proprio per questo che sono qui a Zugo oggi», afferma il mio collega Tim Busslinger, responsabile del Category Management presso Digitec Galaxus.

Una cosa è certa: non sarà certo la mia ultima corsa di Wings for Life. Perché tutte le scuse che potrebbero venirmi in mente (che non sono abbastanza in forma, che sono stanca, ecc.), non valgono per questa corsa.

Immagine di copertina: Ondrej Kolacek per la corsa mondiale Wings for Life

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Ricercatrice subacquea, guida outdoor e istruttrice di SUP. Anche se non sono ancora un'esperta dell'acqua, perché ho ancora molto da scoprire e imparare, laghi, fiumi e mari sono i miei campi da gioco. Mi piace anche cambiare prospettiva e guardare il mondo dall'alto, facendo del trail running e facendo volare droni. 


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