Retroscena

Tocca con mano il nuovo presente più «verde» di Gardena

Martin Jungfer
23.5.2022
Traduzione: Martina Russo

Non ho decisamente il pollice verde: la mia insalata nell’orto rialzato se la mangiano le lumache. Anche se alla fine è comunque una soluzione sostenibile per i miei amici gasteropodi. Posso almeno usare gli attrezzi ecologici di Gardena e contribuire anche io a salvare il pianeta?

Spesso però, prima di arrivare al raccolto c’è una lunga strada, lastricata da tutta l’attrezzatura necessaria. Avevi mai pensato in modo consapevole ai materiali con cui sono realizzati la paletta da giardinaggio, l’irrigatore o il raschiafughe che utilizzi?

Quanto c’è di vero nella propaganda del marketing?

Noi della redazione di Galaxus abbiamo un grande privilegio: possiamo, anzi, dobbiamo e vogliamo operare in modo critico e investigativo. Analizziamo sempre in modo scettico quello che leggiamo nelle descrizioni dei prodotti o nelle comunicazioni relative ai nuovi prodotti. I reparti marketing dei produttori colpiscono senza pietà: nessun superlativo è eccessivo. Ma che cosa c’è di vero dietro al gran polverone del marketing?

La nuova serie Ecoline di Gardena, invece, mi convince sul serio. La cosa è andata così: Gardena mi ha gentilmente inviato un paio di campioni degli attrezzi di cui parlo più sotto. Per la precisione, si tratta di questi:

Il pacco conteneva anche i prodotti precedenti, realizzati con materie plastiche provenienti da fonti fossili, per facilitare il confronto diretto.

Signora Drmota, verde-grigio scuro invece di arancione-grigio: è questa la grande svolta ecologica di Gardena?

Susanne Drmota: Ovviamente no. Certo, a prima vista il prodotto non si presenta molto differente. Ma la serie Ecoline è la prima tappa della nostra strategia di sostenibilità.

Tappa? Non avete semplicemente cambiato il granulato di plastica in modo da poter stampare la dicitura «made from recycled plastic» sulle confezioni?

Purtroppo non è così semplice. Nei nostri prodotti si nasconde una ricerca pluriennale. Un attrezzo per il giardino deve infatti mantenersi invariato per molti anni. Ecco perché abbiamo dovuto trovare i materiali giusti in grado di soddisfare i nostri rigidi requisiti a livello di qualità e durata.

Come si fanno queste verifiche?

Con test di ampia portata: come reagisce un materiale alla pressione, ai raggi UV, alle varie temperature? Possiamo utilizzare il riciclato, ovvero la materia prima, nelle stesse macchine usate finora? Si comporta allo stesso modo? Sono tutte domande per cui serve tempo.

Se siete riusciti a verificare tutto questo, perché gli attrezzi non sono realizzati al 100% in materiale riciclato?

I motivi sono sostanzialmente due. Innanzitutto determinati componenti degli attrezzi non possono essere realizzati in plastica, ad esempio gli archi metallici con i fori degli irrigatori. In secondo luogo, al momento non c’è sufficiente materiale riciclato disponibile sul mercato che possiamo acquistare.

Sembra incredibile, visto la quantità di rifiuti che produciamo quotidianamente...

Esatto, ma per i nostri attrezzi abbiamo bisogno di un granulato puro di ottima qualità. E questo è un prodotto che si ottiene soltanto se ogni casa fa la raccolta differenziata nel modo più corretto possibile. Inoltre, idealmente i produttori delle materie prime dovrebbero essere il più vicino possibile a noi. Non ha alcun senso, ad esempio, spedire il riciclato dall’Asia alle nostre sedi di produzione europee.

Coerenti fino all’imballo

Per l’ambiente Gardena rinuncia anche all’arancione

L’UE ha obiettivi ambiziosi: entro il 2030 tutti gli imballaggi in plastica dovranno far parte di un’economia circolare. Un obiettivo del programma per il cambio di sistema è rendere il riciclaggio un modello commerciale redditizio per l’economia.

Stesso prezzo per Classic e Ecoline

Se poi gli attrezzi offrono davvero la durata di servizio che promettono, contribuirebbero anche ad evitare la produzione di nuova plastica. Perché se il raschiafughe dura fino al 2030, per il modello successivo di sicuro non servirà più altro petrolio. Segretamente, però, spero che quando sarò più avanti con gli anni avrò trovato un altro metodo per liberarmi dalle erbacce nelle fughe. Oppure sarò diventato più tollerante e sarò capace di conviverci.

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Giornalista dal 1997 con sedi in Franconia, sul lago di Costanza, a Obvaldo e Nidvaldo e a Zurigo. Padre di famiglia dal 2014. Esperto in organizzazione editoriale e motivazione. Focus tematico sulla sostenibilità, strumenti per l'ufficio domestico, cose belle in casa, giocattoli creativi e articoli sportivi. 


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