
Retroscena
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di Michael Restin
La regina Elisabetta II rimase fedele al suo smalto come alle sue scarpe preferite e usò la sua borsetta come barometro del suo umore. Cinque fatti sulla Regina che ricorderò sempre.
L'8 settembre, all'età di 96 anni, la regina Elisabetta II ha intrapreso il suo ultimo grande viaggio, forse per stare di nuovo con il suo Filippo, come ha detto splendidamente il nuovo re Carlo III nel suo discorso.
Da quando ho memoria, è sempre stata «Sua Maestà» a sedere sul trono britannico. Sempre vestita in modo impeccabile, aggiungerei. Ovviamente ha a che fare con la mia professione (cari saluti dalla redazione di moda) il fatto che io sappia più di quanto vorrei ammettere sullo stile della monarca. Nessuno come lei ha perfezionato i look monocromatici. Né dentro né fuori il cosmo reale. Quando si trattava di moda, la Regina non si lasciava certo influenzare: aveva trovato il suo stile caratteristico e vi era rimasta fedele. Tendenze? Irrilevanti. Stagioni? Apparentemente inesistenti.
Anche se la sua eredità di moda è di gran lunga una delle cose meno importanti che lascia dopo 70 anni e 214 giorni di regno, oggi vorrei concentrarmi proprio su questa. Forse anche perché ogni altro aspetto della sua vita è già stato esaminato a sufficienza negli ultimi giorni. Per esempio, sapevi…
Dal cappello a fiori alla gonna al polpaccio, tutti gli abiti della Regina erano perfettamente coordinati. I vestiti erano di tutti i colori dell'arcobaleno, e lei sembrava avere un debole per le cose particolarmente colorate. In realtà, dietro ai colori accesi c'è molto di più di una preferenza personale: dopo tutto, un capo di Stato del suo calibro si deve notare – a prescindere dalla distanza da cui si cerca di vederla. Un'impresa difficile in grigio topo o nero, ma molto più facile in rosso ciliegia o giallo canarino. Sophie Contessa di Wessex, moglie del figlio minore di Elisabetta, Edward, nel documentario «The Queen at 90» ha spiegato: «Deve distinguersi dalla folla in modo che la gente possa dire ‹Ho visto la Regina!›».
Naturalmente, in quanto reali, non si vive la vita con la stessa spensieratezza con cui la viviamo io e te, certo. Tuttavia, il fatto che per le donne della famiglia reale tutto, dalla lunghezza dell'orlo della gonna al colore dello smalto (Essie «Ballet Slippers») , sia definito meticolosamente – e che le regole non siano state allentate fino ad oggi – mi ha lasciato un po' disillusa. Le ginocchia nude, ad esempio, non sono gradite; gonne e abiti devono sempre coprirle. Inoltre, sono d'obbligo piccoli pesi nei rispettivi orli – non sia mai che una folata di vento causi spiacevoli incidenti. È un bene che l'obbligatorio collant color pelle o nero impedisca di vedere anche solo un millimetro quadrato di pelle nuda. E se pensavi che una donna reale avesse almeno la possibilità di scegliere liberamente la borsa, devo deluderti. Sono prescritte pochette o piccole borse con un manico corto da portare in mano o sul polso. In questo modo, le mani hanno sempre un compito e non cadono nella tentazione di penzolare in modo strano e impacciato.
Come la Svizzera, i monarchi britannici sono sempre pubblicamente interessati alla neutralità. Ma la Regina si è presa la libertà di un piccolo e sottile riferimento alla propria opinione o al proprio stato emotivo. L'esempio più famoso a questo proposito sono probabilmente le spille che Elisabetta II ha indossato durante la visita di Stato di tre giorni dell'allora Presidente degli Stati Uniti Donald Trump nel 2018. Il primo giorno è stato un fiore regalato dall'ex First Lady Michelle Obama. Il secondo giorno, un regalo del governo canadese, piuttosto ostile a Trump, sotto forma di fiocco di neve, e il terzo giorno, una lacrima che la madre aveva indossato al funerale del padre.
Ma la Regina ha anche inviato messaggi al suo staff con il posizionamento della sua borsetta. Lo storico Hugo Vickers ha rivelato a People Magazine che la borsetta sul braccio sinistro significava che fosse tutto a posto. Tuttavia, se la borsa si spostava a destra o veniva appoggiata sul pavimento, il messagio era chiaro: la Regina ne ha abbastanza e vuole essere liberata da questa situazione. Pratico.
Mai cambiare una squadra vincente. Soprattutto se è responsabile del look distintivo. Forse lo pensava anche Elisabetta II, che per oltre 50 anni ha giurato sulle scarpe della casa londinese Anello & Davide. Ma non solo il marchio è rimasto lo stesso fino alla fine, anche un modello preferito si è affermato decenni fa sul piede reale: la Regina era solita indossare vernice nera con tacco «kittenheel» e applicazione di nappe o catene.
Per le borse emblematiche, invece, ha collaborato con Launer, un altro marchio londinese rivenditore ufficiale di borse (o dovrei dire fornitore della corte?) della Regina dal 1968.
Ultimo ma non meno importante: i cappelli. Non possono assolutamente mancare in un articolo sulla Regina e sui suoi gloriosi highlight di moda. Questi ci portano a Rachel Trevor-Morgan. La modista britannica ha creato piccole opere d'arte non solo per la capofamiglia, ma anche per diversi altri reali e celebrità, e dal 2014 può definirsi anche la fornitrice ufficiale della corte. Tanto di cappello.
Solo questo aprile, per il 96° compleanno della monarca, Mattel ha lanciato una versione bambola dell'iconica Regina come parte della serie di tributi a Barbie. La Regina Barbie indossa un abito color avorio con una fascia blu completa di medaglia, una combinazione in cui la versione in carne e ossa amava particolarmente apparire nelle occasioni cerimoniali. La scintillante coroncina è una replica in miniatura della «Fringe Tiara» indossata dalla Regina Elisabetta al suo matrimonio, già appartenuta alla madre e alla nonna. Purtroppo, una brutta notizia per tutti i fan e i collezionisti: la bambola in edizione limitata era esaurita in pochi secondi.
Sempre pronta per ascoltare buona musica, fare viaggi memorabili e brindare in compagnia.