
Opinione
Se una pianta è la soluzione, qual è il problema?
di Carolin Teufelberger
Invece di una foto su Instagram, ecco qualcosa dall'album di poesie per la prima neve.
Il cielo è più luminoso del solito. Singoli fiocchi unici sono trasportati delicatamente nell'aria dal vento. Finché la gravità non li spinge a terra. Lì formano una coltre bianca che copre la città in modo protettivo mentre ancora dorme. Copre la torre della chiesa di San Giuseppe, dà una mano di vernice alla montagna locale e, per una volta, si attacca anche al buio burrone di Langstrasse.
La città tace.
La città tace. La neve copre le ferite, l'asfalto. Mette a tacere le urla e inghiotte il mormorio dei motori. Al contrario, si sentono delle voci flebili. Il fumo bianco scorre inquieto verso l'alto, diventando un tutt'uno con la spessa pellicola di nebbia. Ciò che a Roma è segno di una nuova testa, a Zurigo è sinonimo di un caldo salotto. Negli angoli più stretti, una distesa inaspettata si allarga e offre spazio ai pensieri distratti.
Piccole luci brillano in un'atmosfera di luce e di luce.
Piccole luci brillano nelle finestre. I volti sono incollati ai vetri e si godono le stelle di buon auspicio della nebbia. L'intera città si ferma per un momento. Oggi si aprono ovunque porte chiuse. Le dita tese sperano che le immagini rivelino un po' di normalità. Eppure lei se ne sta fuori in una gonna bianca, visitando chi è solo, chi è innamorato, chi è esausto e chi è in convalescenza, chi è povero e chi è ricco.
Con i suoi soffici ornamenti, la città diventa improvvisamente molto bella. Gli abitanti fanno lo stesso. Anno dopo anno, la prima neve incanta con la sua magia. Per un breve momento, ti fa dimenticare tutte le brutte notizie. Avvolge gli angoli più brulli come un batuffolo di cotone, attento a fornire un morbido giaciglio a chi inciampa. Il freddo non è più gelido.
La coltre bianca è un'immagine che ti fa dimenticare tutte le cattive notizie.
La coltre bianca è anche un promemoria. Le auto scivolano verso la loro destinazione, le ferrovie federali sono in ritardo. La città è un po' fuori controllo e gira con attenzione intorno a se stessa. Invece di guardare se stessi, coppie di occhi curiosi guardano la nuova vastità di questa città. Riconoscono la bellezza dei balconi ornati, dei platani magri e dei beni inutilizzati di altri esseri umani che sono stati messi a disposizione. La neve, consiglia la consapevolezza.
Ampliare i miei orizzonti: si riassume così la mia vita. Sono curiosa di conoscere e imparare cose nuove. Le nuove esperienze si nascondono ovunque: nei viaggi, nei libri, in cucina, nei film o nel fai da te.