Retroscena

La prima Fashion Week nel metaverso è un deserto di Pixel poco ispirante

Stephanie Vinzens
31.3.2022
Traduzione: Leandra Amato

La grafica ha problemi, il browser si blocca e io mi chiedo cosa ci faccio in questo mondo 3D pixellato dall’aspetto anni Novanta. Secondo me, l’evento su Decentraland ha poco a che fare con la moda.

Sono in prima fila alla sfilata di moda di Dolce & Gabbana. Le ali fluorescenti del mio vicino mi svolazzano davanti e gli altri nella mia fila hanno televisori a tubo catodico rosa shocking al posto della testa e portano vestiti che sembrano un arcobaleno.

È il 24 marzo e sto seguendo la sfilata di apertura della prima Fashion Week nel metaverso, dove per quattro giorni si potrà accedere liberamente a sfilate di moda, tavole rotonde e aperture di negozi. A partecipare sono i grandi nomi come Tommy Hilfiger e Paco Rabanne, le marche fast fashion Mango e Forever 21, nonché Auroboros e The Fabricant, pionieri della moda digitale.

Solo taglie uniche a Decentraland

A proposito, qui le condizioni sono in stile Brandy Melville: taglia unica per tutti, a patto che tu abbia una XS o una S. Non puoi cambiare la forma del corpo del tuo avatar quindi, su Decentraland, ci sono solo figure magre. Questo è quanto per l’accessibilità e l’inclusività nel metaverso.

Problemi tecnici

Per iniziare, porto il mio avatar a una mostra dello stilista Paco Rabanne e dell’artista Victor Vasarely. Senza coordinazione virtuale, navigo attraverso una specie di museo tortuoso. La grafica ha difficoltà, il browser si blocca e il controllo del campo visivo con il touchpad è talmente faticoso che vorrei guardarmi una galleria fotografica con una risoluzione decente su Instagram, senza tutto questo metaverso.

Cerco l’ascensore per mezz’ora e poi ho bisogno di altri 15 minuti per capire come funziona. Nel frattempo, altri presunti novellini su Decentraland salgono e scendono dall’ascensore senza mai lasciare il pianterreno. Quando finalmente arrivo all’ultimo piano, mi rendo conto che i miei sforzi sono stati vani e che nella confusione di tutti i presenti il discorso non è mai iniziato.

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Chiaro, il metaverso è ancora agli inizi e, insieme al nostro hardware, nei prossimi anni diventerà più performante. 30 anni fa, quando il World Wide Web era ancora nella sua fase di prepubertà, in pochi potevano immaginarsi le dimensioni che Internet avrebbe avuto nel 2022. Tuttavia, finché il metaverso non sarà «maturato» completamente, non vedo nessun motivo per entrare in questo universo pixellato e confuso, tanto meno per spenderci dei soldi.

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Un entusiasmo sconfinato per le spalline, le Stratocaster e il sashimi, ma pochi nervi per le critiche sul suo dialetto della Svizzera orientale.


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