
Ooni Stazione di condimento della pizza

Italiano standard, italiano medio, italiano regionale, ticinese… Qui si parla un po’ di tutto, ma in maniera corretta! O almeno questa è l’intenzione.
L’italiano, pur essendo una delle lingue ufficiali e nazionali, purtroppo, non va per la maggiore in Svizzera. La nostra dolce e meravigliosa lingua viene spesso sorvolata, trascurata, discriminata, o bistrattata. E la minoranza italofona in Svizzera deve ripetutamente adattarsi a leggere frasi e testi in tedesco o francese, oppure deve sorbirsi traduzioni deplorevoli e maldestre, che nel migliore dei casi ci fanno sbellicare dalle risate.
E allora lasciati vellicare, leggendoti digitec e Galaxus in italiano. E batti un colpo di tanto in tanto. Sostienici, scrivendo un bel commento positivo, oppure bastonaci e aiutaci a migliorare con una critica costruttiva. Facci sapere se l’articolo ti è piaciuto, o esprimi semplicemente l’affetto che provi per noi, regalandoci un cuoricino. Fallo subito, dai, sei grande!
Grazie di cuore!
Da quando ho iniziato a lavorare per digitec e Galaxus, nell’inverno 2014, ho tradotto circa 2 milioni di caratteri.Essendo figlia di tre culture contrastanti le lingue sono la mia passione da sempre. Tanto da parlarne sette. Ma quando si tratta di tradurre, rimango fedele a una sola: l’italiano. È la mia lingua del cuore, quella che parlo ai miei figli, che mi fa ridere sonoramente e mi fa sentire a casa. Mi piace seguirne l’evoluzione, mi piace usarla con precisione e creatività. A parte questo, la mia vita a Zurigo è una corsa continua, perciò vado in bici. Appena posso, stacco e parto alla scoperta di luoghi insoliti e poco battuti, insieme alla mia super family e al nostro super furgone.
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Ma noi di digitec e Galaxus siamo contro corrente, siamo dei pirati! Non l’avevi notato? Da un po’ di tempo a questa parte, parliamo anche italiano! E non l’italiano improvvisato dallo zurighese con la casa in Ticino. O quello un po’ dialettale, appreso dai buoni e saggi nonni italiani. O quello strapazzato dalle cattive abitudini e dagli strafalcioni. Noi, oltre a voler essere grammaticalmente corretti, cerchiamo di essere il più autentici e brillanti possibili nel redigere. Evitiamo di tradurre alla lettera, tentando piuttosto di generare associazioni ed emozioni con le parole, che vadano a solleticare l’italianità del nostro animo.


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