Commissione UE
Retroscena

Digital Markets Act (DMA): di che cosa si tratta?

Florian Bodoky
8.2.2024
Traduzione: Martina Russo

L’Unione Europea ha approvato il regolamento sui mercati digitali (in inglese: Digital Markets Act, DMA), il cui obiettivo è assicurarsi che giganti tecnologici come Apple, Meta e Microsoft rispettino determinate linee guida per i loro prodotti. Queste disposizioni dovranno essere attuate entro marzo. Ma che cosa c’è dietro questo DMA?

L’UE ha dato a queste aziende un termine ultimo entro il quale dovranno adeguarsi ai nuovi regolamenti per alcuni dei loro prodotti e servizi, i cosiddetti «servizi di piattaforma di base». Questo termine è il 6 marzo 2024. Se entro questa data i requisiti non saranno stati soddisfatti, le aziende in questione subiranno sanzioni.

Qual è l’idea alla base del Digital Markets Act?

Nel mondo digitale ci sono aziende così grandi e con quote di mercato talmente ampie da potere esercitare una grande influenza sul settore semplicemente grazie alle loro dimensioni e alla loro importanza. Influenza sullo sviluppo del mercato, sulle innovazioni, ma anche sulla normativa, ad esempio in materia di protezione dei dati o di concorrenza.

A causa di questa enorme influenza, le aziende crescono quasi senza dover fare nulla. Tutto questo a scapito delle aziende concorrenti più piccole. Visto che queste faticano a tenere il passo, le grandi aziende hanno sempre meno concorrenza. A questo punto anche tu, come consumatrice o consumatore, ne subisci conseguenze, perché hai meno scelta a livello di dispositivi o servizi e quindi devi pagare il prezzo e accettare le condizioni fissate dalle grandi aziende.

Dove è regolamentato esattamente il Digital Markets Act?

Il nome completo dell’ordinanza, comunemente nota come DMA è il seguente:

«Regolamento (UE) 2022/1925 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 settembre 2022, relativo a mercati equi e contendibili nel settore digitale e che modifica le direttive (UE) 2019/1937 e (UE) 2020/1828 (regolamento sui mercati digitali)».

Il regolamento si basa sul «Trattato sul funzionamento dell’Unione europea», in particolare sul «Titolo VII: Norme comuni sulla concorrenza, sulla fiscalità e sul ravvicinamento delle legislazioni» (da pagina 42 del PDF scaricabile dal link) e lo estende in alcuni scenari.

Spiegazione dei termini più importanti

Chi sono i gatekeeper?

I gatekeeper sono le aziende di tecnologia particolarmente grandi. Ma non tutte le grandi aziende di tecnologia sono automaticamente dei gatekeeper. Secondo il capo II, art. 3 del DMA, un’impresa è designata come gatekeeper se:

Finora, l’elenco dei gatekeeper designati dall’UE comprende sei aziende, ma se ne potrebbero aggiungere altre. Al momento sono le seguenti:

  • Alphabet (società madre di Google)
  • Amazon
  • Apple
  • ByteDance (società madre di TikTok)
  • Meta (società madre di Facebook, Instagram, WhatsApp e Threads)
  • Microsoft

Queste sono le aziende che, al momento, sono sottoposte alla normativa e i cui prodotti e servizi devono rispettare determinati obblighi.

Che cos’è un «servizio di piattaforma di base»?

Alcuni di questi obblighi riguardano l’azienda nel suo complesso, altri concernono soltanto alcune sue parti o singoli servizi o prodotti. In relazione all’ultimo punto, si parla di un cosiddetto «servizio di piattaforma di base».

Il regolamento definisce «servizio di piattaforma di base» una serie di servizi digitali. Tra questi vi rientrano i motori di ricerca, i browser, i social network e molto altro. A oggi, l’UE ha definito 22 servizi dei sei gatekeeper citati come «servizi di piattaforma di base».

Google

  • Motore di ricerca e servizi pubblicitari: Google
  • Piattaforma di condivisione video: YouTube
  • Browser: Chrome
  • Sistema operativo: Android
  • Piattaforma di intermediazione: Google Maps, Google Play, Google Shopping

Meta

  • Servizi di comunicazione: Facebook Messenger, WhatsApp
  • Servizi pubblicitari: Meta
  • Social network: Facebook, Instagram
  • Piattaforma di intermediazione: Meta Marketplace

Apple

  • Browser: Safari
  • Sistema operativo: iOS
  • Piattaforma di intermediazione: iOS App Store

Microsoft

  • Sistemi operativi: Windows
  • Social network: LinkedIn
  • ByteDance
  • Social network: TikTok

Amazon

  • Servizi pubblicitari: Amazon
  • Piattaforma di intermediazione: Amazon Marketplace

Quali sono gli obblighi dei gatekeeper?

Gli obblighi di un gatekeeper sono regolati in modo dinamico nel DMA al capo III, dall’articolo 5 in poi. Ciò significa che alcuni obblighi possono essere aggiunti o anche rimossi.

Gli obblighi principali sono:

Interoperabilità e non discriminazione

Nel frattempo, l’«obbligo di non discriminazione» mira a garantire che i gatekeeper trattino in modo equo tutte le aziende e gli utenti, senza favorire i propri prodotti o quelli dei partner diretti.

Esempio concreto: se cerchi un servizio di posta elettronica su Google, nei risultati di ricerca Google non è più autorizzata a dare priorità a Gmail come impostazione predefinita.

Portabilità e accesso ai dati

Un esempio concreto: hai sempre usato Chrome come browser predefinito, ma ora vuoi passare a Opera. Google deve permetterti di scaricare l’intero contenuto (cronologia delle ricerche, impostazioni dei cookie, cronologia del browser e così via) in un formato utilizzabile e di ricaricarlo nuovamente in Opera. Questo per consentirti di usufruire di un’esperienza utente senza soluzione di continuità.

Trasparenza e profilazione

L’articolo 5, paragrafo 2 del DMA stabilisce le modalità con cui un gatekeeper può raccogliere i dati, cosa può e, soprattutto, cosa non può farne. Si tratta delle regole usate per la cosiddetta «profilatura» dell’utenza. Queste regole includono i seguenti punti essenziali:

  • Il gatekeeper non può trattare i dati personali provenienti da servizi di terzi che a loro volta sono clienti del gatekeeper.
  • Non può combinare i dati personali provenienti da diversi servizi della sua piattaforma centrale.
  • Non ti fa accedere ad altri servizi del suo portafoglio ai quali non hai effettuato un'iscrizione di tua volontà.

A meno che tu non abbia acconsentito espressamente, ai sensi del Regolamento 2016/679 articolo 4, paragrafo 11 e articolo 7. Ci sono tuttavia delle regole di trasparenza che ti spiego nel prossimo paragrafo.

Cosa succede se le aziende non adempiono a questi obblighi?

Quali effetti avrà il DMA sulla Svizzera?

Spetta ora al Consiglio nazionale decidere se accogliere o meno la mozione. In caso affermativo, ha due anni di tempo per la deliberazione. Se la mozione sarà approvata, dovrà passare al Consiglio di stato per la deliberazione.

Immagine di copertina: Commissione UE

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Da quando ho scoperto come attivare entrambi i canali telefonici sulla scheda ISDN per ottenere una maggiore larghezza di banda, sperimento con le reti digitali. Con quelle analogiche, invece, da quando so parlare. A Winterthur per scelta, con il cuore rossoblu. 


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