THQ Nordic
Recensione

«Wreckreation» è più sandbox che pista da corsa

Kim Muntinga
28.10.2025
Traduzione: Nerea Buttacavoli
Immagini: Kim Muntinga

Il successore spirituale di «Burnout» mi permette di personalizzare il mio mondo aperto con rampe e ostacoli, trasformando il gioco di corse in un kit di costruzione per il caos e la creatività.

Sono su un'ampia strada costiera con il mio bolide rosso, a metà strada tra la città, le colline e la completa libertà. L'asfalto luccica alla luce del sole, l'aria è distorta dal calore e il traffico romba in lontananza. Davanti a me: una rampa appena posizionata, palesemente fuori luogo. Metto la terza marcia, schiaccio l'acceleratore – e volo.

L'auto parte, il cielo si inclina, la strada diventa una striscia grigia sotto di me. Per un breve momento, il mondo sembra fermarsi. Poi: impatto, esplosione, riavvio. «Wreckreation» lo chiama divertimento. E io? Io lo chiamo un invito a consegnare le leggi della ragione all'ingresso del garage.

Questo gioco non vuole che mi attenga alle regole. Vuole che le ricostruisca. Nel vero senso della parola. Posso posizionare rampe, loop o ostacoli ovunque: direttamente nel mondo aperto esistente. Nessun menu editor, nessun tempo di caricamento. Faccio una sosta, posiziono un oggetto e la strada è già cambiata. È come se stessi armeggiando dal vivo nel mio parco giochi – mentre vado a tutto gas.

L'idea dietro il caos

«Wreckreation» proviene da Three Fields Entertainment, gli sviluppatori che hanno precedentemente realizzato «Burnout». E posso sentire questa firma in ogni curva: alte velocità, incidenti violenti, poco realismo. Ma invece di rifarsi ai vecchi tempi, il team sta cercando di espandere il principio di gioco.

L'essenza è presto spiegata: guidare e progettare vanno di pari passo. Guido, costruisco, provo e a volte fallisco miseramente. Questa libertà è attraente, ma può anche mettere in difficoltà. «Wreckreation», infatti, non mi dà quasi nessuna direzione: nessuna carriera classica, nessuna sequenza fissa di gare.

Invece, salgo lentamente di livello completando le sfide o battendo i tempi migliori. Di tanto in tanto sblocco nuovi veicoli, posso personalizzarne la verniciatura e i componenti o creare eventi personalizzati, da un semplice sprint a un folle percorso acrobatico. Queste attività appaiono ovunque nel mondo aperto e si inseriscono perfettamente nella guida libera. C'è una struttura in sottofondo, più tranquilla che impegnativa.

Funziona meglio di quanto sembri. Dopo poco tempo, mi rendo conto che il mondo non è tanto uno sfondo quanto un palcoscenico. Reagisce a ogni intervento, a ogni nuovo oggetto. E poiché ciò avviene in modo così immediato, si crea un flusso stranamente meditativo: guidare, fermarsi, ricostruire, proseguire.

Mi piace che, nonostante questa apertura, il gioco non sembra arbitrario. Il mondo è semplice, ma chiaramente strutturato. Abbastanza grande per gli esperimenti e abbastanza vuoto per provare a implementare le proprie idee.

Guidare, volare, cadere

Quando parto per la prima volta, mi rendo conto di quanto tutto sia familiare, eppure così diverso. I controlli sono diretti, quasi all'antica e non complicati. Nessun peso realistico, nessuna fisica raffinata, ma un'esperienza di guida che grida arcade. Le auto si rompono facilmente, i drift sono più spettacolo che tecnica e ogni incidente diventa una piccola esplosione di scintille e metallo. Mi rendo conto che si tratta di ritmo, non di precisione.

Allo stesso tempo, ci sono momenti in cui il ritmo sembra quasi troppo veloce. Quando sfreccio su una collina a 250 km/h, l'auto sembra più un flipper che un veicolo. Eppure c'è qualcosa di liberatorio in questo: non devo preoccuparmi del controllo di trazione o delle linee di corsa. «Wreckreation» vuole che io guidi, non che guidi nel modo «giusto».

Il gioco rinuncia deliberatamente ai sistemi di assistenza o alle linee di corsa. Posso e devo commettere errori. Ogni incidente è messo in scena in modo spettacolare, ogni cappottamento un piccolo fuoco d'artificio. Ricorda «Burnout», ma senza il suo carattere aggressivo e competitivo. Un incidente sa meno di fallimento e più di «Fa niente, riproviamoci».

Diventa emozionante quando la guida e la costruzione si intrecciano. Posiziono una rampa, la percorro, correggo l'angolo e riprovo. C'è qualcosa di appagante in questo continuo cambiamento, quasi come un puzzle fisico. Si prova, si fallisce, si ottimizza. Ma chi si aspetta un controllo preciso o regole definite difficilmente sarà soddisfatto. «Wreckreation» si basa sull'improvvisazione, non sulla perfezione.

A volte questo flusso di gioco si blocca. La telecamera tende a perdere la visione d'insieme durante i grandi salti, la fisica decide spontaneamente cosa è «realistico» e l'atterraggio sembra più fortuna che tempismo. Ma finché il risultato è spettacolare, lo perdonerò. «Wreckreation» non vuole essere un racer pulito. Il gioco vuole che mi metta a ridere mentre l'auto è in fiamme.

Atmosfera attraverso la semplicità

Visivamente, «Wreckreation» sembra un gioco che sa esattamente quali sono le sue priorità, e il realismo non è in cima alla lista. Il mondo è grande, ma semplice. Le strade attraversano colline verdi, costeggiano aree industriali, spiagge e città, senza che nessuno di questi luoghi sia veramente dettagliato. L'aspetto è abbastanza buono da risultare credibile, ma mai come se cercasse di impressionare.

Questo ha un vantaggio: il gioco funziona in modo stabile, anche ad alta velocità e con esplosioni selvagge. Indipendentemente dal numero di oggetti che inserisco, le prestazioni rimangono costanti. Non è una cosa ovvia per un gioco che inserisce oggetti live nel mondo mentre lo percorro. Solo i tempi di caricamento tra le sezioni di gioco sembrano un po' antiquati: è come se il gioco prendesse fiato prima di ridarmi il pieno controllo.

Il gioco mi permette di cambiare liberamente il tempo e l'ora del giorno. Basta premere un pulsante e il sole splendente si trasforma in un pomeriggio di pioggia. Sembra una cosa banale, ma rende il gioco più vario: gli stessi percorsi sembrano improvvisamente diversi, l'atmosfera cambia da rilassata a minacciosa. Si tratta di piccole sfumature visive che rendono la guida più vivace.

Anche l'interfaccia utente segue questo principio: funzionale, ma non convenzionale. La piccola finestra di selezione sulla sinistra appare a prima vista insolita, quasi come una reliquia di un'altra epoca di design, ma è proprio questo che la rende così attraente. Posso cambiare stazione radio, avviare eventi o regolare le impostazioni durante la guida senza interrompere il gioco: pratico, anche se a volte un po' complicato.

Ciò che «Wreckreation» raggiunge è l'atmosfera attraverso la semplicità. Non serve una grafica patinata o una colonna sonora orchestrale per avere un impatto. Quando guido su strade bagnate, l'acqua si solleva dietro di me e un riff di chitarra discreto suona alla radio, si verifica questo piccolo momento di flow: tranquillo, non spettacolare, ma giusto.

«Wreckreation» per PC mi è stato fornito da THQ Nordic. Il gioco è disponibile per Playstation 5, Xbox Series X|S e PC dal 28 ottobre.

In breve

Un caos che deve piacere

Alla fine, mi rimane una sensazione di libertà. E un po' di vuoto. «Wreckreation» non è un gioco che mi tiene stretto. Mi lascia andare, in un mondo di asfalto e fantasia, e poi sta a guardare. È una cosa rinfrescante, ma a volte anche deludente.

Costruisco rampe, le percorro, volo, cado, rido. E forse è proprio questo il punto: «Wreckreation» non ha bisogno di grandi obiettivi per essere divertente. Vive di momenti. Dal momento in cui atterro il salto perfetto o fallisco in modo spettacolare.

Se questo è sufficiente dipende dalla tua preferenza di gioco. Chiunque cerchi struttura, progresso o competizione si chiederà presto cosa sta facendo qui. Se vuoi solo guidare, costruire e creare un po' di caos, troverai uno dei sandbox più onesti che il genere dei giochi di corse abbia mai visto da molto tempo a questa parte.

Quello che non ho ancora potuto provare è il multiplayer. Ed è proprio qui che «Wreckreation» dovrebbe dispiegare tutto il suo potenziale. Se diversi giocatori costruiscono rampe, cambiano le corsie o si fanno impazzire contemporaneamente a vicenda, il tranquillo sandbox potrebbe improvvisamente trasformarsi in una festa creativa. Forse è proprio qui che il gioco prende vita, quando il caos viene condiviso.

Pro

  • Gameplay semplice
  • Esperienza di guida liberatoria
  • La guida e la costruzione sono direttamente collegate
  • Atmosfera attraverso la semplicità

Contro

  • Poca struttura o obiettivi: la motivazione dipende dalla tua preferenza di gioco
  • Il gioco in solitaria alla lunga risulta vuoto
Immagine di copertina: THQ Nordic

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