

Time Timer: piccole lancette, grandi risultati
Nostra figlia è passata da un'estrema pigrizia a una formidabile gestione del tempo. Dobbiamo ringraziare il nostro Time Timer per questo. Con esso le mostriamo quanto tempo le resta, invece di dirglielo a parole.
«Esiste un grande eppur quotidiano mistero. (...) Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo». Questa citazione proviene da «Momo» di Michael Ende, che stiamo leggendo a nostra figlia di sei anni. Il tempo è un tema importante in questo meraviglioso libro per bambini, proprio come lo è per Zoe.
Se la perdita di tempo fosse una disciplina olimpica…
Fare colazione, lavare i denti, vestirsi: soprattutto al mattino, quando deve prepararsi per andare a scuola, Zoe mostra una lentezza senza pari. Perfino il bradipo Flash di «Zoomania» impallidirebbe d'invidia, ovviamente al rallentatore.
Se cerco di motivare Zoe ad andare più veloce, di solito non ottengo grandi risultati, anzi a volte proprio il contrario. (Ai miei occhi) suggerimenti ragionevoli come «Fai prima tutto quello che devi fare, così dopo avrai tempo per giocare o disegnare» li ignora con la stessa disinvoltura delle indicazioni temporali del tipo «Hai solo 15 minuti prima di dover andare a scuola». Una volta le ho persino detto che, se non si fosse sbrigata, sarebbe dovuta andare a scuola in pigiama. Non è servito a nulla e alla fine non ho più insistito, ma l'ho aiutata a vestirsi in modalità «express».
Anche se Zoe e la sua lentezza a volte mi fanno quasi impazzire, ho comunque una certa comprensione. Perché, diciamocelo: cos'è il tempo, se non il tentativo profondamente umano di rendere tangibile ciò che scorre? Il tempo è relativo: 15 minuti non passano mai alla stessa velocità, né per Zoe né per me. Come dovrebbe affrontarlo una bambina di sei anni? Noi abbiamo trovato una soluzione.

The Times They Are a-Changin’
Da un po' di tempo Zoe riesce sorprendentemente bene a gestire il tempo, almeno quello che ha prima di dover andare a scuola. Questo perché non le diciamo più quanto tempo ha, ma glielo mostriamo concretamente. Sul suo Time Timer possiamo impostare fino a 60 minuti, che Zoe vede passare chiaramente. Il timer scorre all'indietro e l'area rossa, ovvero il tempo che rimane, diminuisce man mano. Quando arriva a zero, il timer suona come una sveglia.

Da quando abbiamo il Time Timer, Zoe è cambiata. Se prima le mattine erano una corsa contro il tempo tra panico e discussioni, ora, sorprendentemente, tutto procede con calma e tranquillità. Qualche volta trasforma il tutto in una sfida personale, per fare in fretta e avere più tempo per giocare. Insomma, più o meno quello che le ho sempre detto.
Ma che ne sappiamo noi genitori?
Alternative a prezzi vantaggiosi
Sì, i prodotti Time Timer sono costosi. Probabilmente perché di solito vengono venduti da negozi specializzati in materiale didattico e terapeutico e utilizzati in scuole e centri di terapia. Personalmente, ritengo che la grande invenzione di Jan Rogers valga ogni centesimo.
Certamente, ci sono anche opzioni più vantaggiose in termini di prezzo. Zoe, ad esempio, ha un secondo timer. Uno leggermente più piccolo, con un unicorno, ovviamente.
In alternativa, va bene anche un normale timer da cucina. Oppure una clessidra, con la quale il mio collega Michael ha avuto buone esperienze. L'importante è che il bambino veda il tempo gli rimane.
Che sia il Time Timer o un normale timer da cucina, Zoe in molte situazioni continua a prendersi tutto il tempo che vuole, ad esempio durante il tragitto verso la scuola. Ciononostante, ci guarderemo bene dal piazzarle il timer davanti al naso in ogni momento della sua giornata. È una bambina, deve poter sognare ad occhi aperti, prendersi il suo tempo e usarlo come meglio crede, perché:
...il tempo che il cuore non percepisce è perduto.
Sono un papà e un marito di razza, un nerd part-time e un allevatore di polli, un domatore di gatti e un amante degli animali. Vorrei sapere tutto e invece non so nulla. Ne so ancora meno, ma imparo qualcosa di nuovo ogni giorno. Quello che so fare bene è trattare con le parole, parlate e scritte. E posso dimostrarlo qui.
Curiosità dal mondo dei prodotti, uno sguardo dietro le quinte dei produttori e ritratti di persone interessanti.
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