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Sfatiamo un mito: i gatti cadono davvero sempre in piedi?

Darina Schweizer
4.4.2024
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Si dice che i gatti riescano a sopravvivere indenni a ogni caduta. In questo articolo della serie «Sfatiamo un mito», cercheremo di capire se i gatti atterrano veramente sempre sulle loro quattro zampine.

Si dice che i gatti abbiano sette vite e che siano dei veri e propri acrobati in caduta libera. Probabilmente avrai sentito parlare di gatti sopravvissuti a seguito di una caduta da un grattacielo. A Chicago, per esempio, qualche anno fa un gatto si è salvato saltando dal quinto piano di un edificio in fiamme:

Caro Tom Cruise, guarda e impara.

Ma come fanno i gatti a cadere sempre in piedi? O è solo un mito?

Il grande mistero fu risolto nel 1894, quando lo scienziato francese Étienne-Jules Marey pensò di riprendere al rallentatore dei gatti che cadevano. Scoprì un processo di torsione specifico.

Una caduta a cinque tappe

Se un gatto cade, utilizza innanzitutto l'organo vestibolare dell'orecchio interno per orientarsi. Funziona come una livella e gli segnala la sua posizione rispetto al pavimento. Il raddrizzamento nella caduta avviene in cinque tappe:

1. Tirare insieme le zampe anteriori

Il gatto tira insieme le zampe anteriori, accelerando la rotazione del corpo anteriore – un po' come nel pattinaggio artistico quando fai una piroetta.

2. Bloccare la rotazione

Contemporaneamente, il corpo posteriore del gatto ruota nella direzione opposta grazie alla colonna vertebrale flessibile, arrestando il momento angolare e stabilizzandosi in aria.

3. Tirare insieme le zampe posteriori

Non appena il corpo anteriore punta verso il basso, il gatto tira insieme le zampe posteriori che, di conseguenza, sfrecciano automaticamente verso il basso.

4. Allungamento e planata

Ora il gatto inarca la schiena e allunga le zampe. Così facendo, estende le dimensioni del proprio corpo e aumenta la resistenza aerodinamica. Di conseguenza, la velocità di caduta diminuisce. Il gatto plana verso il basso come uno scoiattolo volante.

5. Atterraggio

Grazie alle zampe muscolose, il gatto ammortizza benissimo l'impatto.

Atterraggi di fortuna

Sembra tutto così chiaro. Ma i gatti atterrano veramente sempre sulle loro quattro zampe? Per quanto sarebbe bello, la risposta a questa domanda è no, per i seguenti motivi:

Altezza

Che il gatto rimanga illeso o meno, dipende dall'altezza della caduta. La maggior parte delle volte in cui si fa male, avviene cadendo da un'altezza di circa sette piani. Da lì in su, le possibilità di sopravvivenza aumentano nuovamente. Questo perché quando cade da piani più alti, il gatto ha più tempo per fare una virata in aria che gli salva la vita.

Peso

I gatti in sovrappeso hanno molte meno probabilità di cadere in piedi. Questo perché i chili in eccesso compromettono la loro capacità di raddrizzarsi in aria. Inoltre, i cuscinetti di grasso sono tutt'altro che utili in caso di impatto.

Coda

I gatti con la coda corta o mancante rischiano maggiormente di morire per le cadute, perché sono meno capaci di mantenere l'equilibrio in aria e ci mettono più tempo a raddrizzarsi. A seconda dell'altezza, può essere fatale.

Meglio andare dal veterinario

Se il tuo gatto dovesse cadere da diversi metri di altezza, non prenderla troppo alla leggera. Anche se a prima vista non noti nulla di strano, il gatto potrebbe avere lesioni interne. Quindi, per sicurezza, portalo sempre dal veterinario.

È assolutamente sconsigliabile, invece, attaccare un pezzo di pane tostato sulla schiena del tuo gatto. Non riuscirai a farlo cadere dalla parte giusta né riuscirai a generare elettricità all'infinito, come suggerito da questa pubblicità:

Il tuo gatto è mai caduto da diversi metri di altezza? È atterrato sulle zampe ed è riuscito a salvarsi? Raccontami com'è andata in un commento.

Immagine di copertina: Shutterstock/yordanka caridad almaguer

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Amo tutto ciò che ha quattro zampe o radici, in particolare i miei gatti rifugio Jasper e Joy e la mia collezione di piante grasse. Le cose che preferisco fare sono andare in giro con i cani poliziotto e i gatti coiffeur per i reportage o lasciare che le storie sensibili fioriscano nei brockis dei giardini e nei giardini giapponesi. 


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