Retroscena

Secondo le statistiche ascoltiamo la radio quotidianamente. È vero?

David Lee
21.5.2018
Traduzione: Sanela Dragulovic

In Svizzera, la maggior parte delle persone ascolta ancora la radio quotidianamente. Almeno è quello che si dice, ma sarà vero? Da dove viene questa affermazione? Ecco alcune informazioni sul consumo radiofonico e su come viene misurato.

Da dove arrivano le statistiche

Come si effettua la misurazione

La Svizzera e la radio

Nel rapporto relativo al consumo radiofonico e televisivo sono riportati i dati in dettaglio. Tuttavia, a quanto ammontino effettivamente le quote di ascoltatori attivi e passivi è pura speculazione sulla cui base troviamo importanti indizi.

Consumo mediatico durante una giornata tipo.

In base a quanto riportato sul grafico, il consumo televisivo (nero) è più accentuato durante la sera, mentre quello radiofonico (rosso) è distribuito lungo tutto l’arco della giornata con un picco la mattina presto e uno minore sul mezzogiorno. Si presuppone dunque che le persone ascoltino la radio in macchina e durante il lavoro.

Automobile: negli orari di punta (anche sul mezzogiorno) la curva sale. Ascoltare la radio in macchina è una delle poche attività che si possono fare e sono permesse alla guida.

Cosa rivelano le cifre?

Dai rapporti di Mediapulse risulta, inoltre, anche il numero di famiglie che hanno una radio digitale (DAB+).

La percentuale di famiglie che negli ultimi anni non disponeva di radio si aggira sempre attorno al 6-7 per cento.

Il mio primo pensiero è stato che queste cifre mostrano quanto gli svizzeri siano ancora interessati alla radio in generale. A differenza delle radio FM, le radio DAB sono state acquistate nel recente passato. Tuttavia, le radio DAB sono spesso già integrate nelle automobili nuove. È, pertanto, difficile dire se gli acquirenti sono davvero interessati alla radio come mezzo di comunicazione.

Quali emittenti?

Dai rapporti Mediapulse emerge questo dato: nella Svizzera tedesca la radio più ascoltata è la SRF. La SRG detiene una quota di mercato di circa due terzi, la sola SRF 1 genera circa il 30% e quindi la medesima di tutte le radio private. Quest’ultime sono suddivise in decine di piccole stazioni locali, nessuna delle quali raggiunge più del tre per cento. Pertanto, diverse risultano con una quota dello 0,0%.

Conclusione: presenza poco appariscente

Anche se non è ancora chiaro quanto sia elevata la percentuale di utilizzo passivo, le cifre rimangono alte. La mia spiegazione è che la radio è un mezzo di accompagnamento poco appariscente che, a differenza della televisione, non è in primo piano. Ecco perché a volte non ci rendiamo nemmeno conto che ascoltiamo la radio.

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Il mio interesse per il mondo IT e lo scrivere mi hanno portato molto presto a lavorare nel giornalismo tecnologico (2000). Mi interessa come possiamo usare la tecnologia senza essere usati a nostra volta. Fuori dall'ufficio sono un musicista che combina un talento mediocre con un entusiamso eccessivo. 


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