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Guida

Meta vuole i tuoi soldi o i tuoi dati. E adesso?

Florian Bodoky
7.8.2025
Traduzione: Rebecca Vassella

Dopo una multa salata, Meta ha adattato leggermente il suo approccio alla pubblicità, ma solo leggermente. Resta valido quanto segue: pagare o regalare dati. Cosa succede ora?

Meta si sta dando da fare con Apple: ogni volta che l'azienda viene accusata da un'autorità di regolamentazione, fa un mini passo avanti in termini di facilità d'uso. Ma solo per rispettare (presumibilmente) la legge, come ha fatto con la «pubblicità personalizzata». In altre parole, con gli annunci pubblicitari che ti vengono mostrati sulle piattaforme di Meta, come Instagram o Facebook, e che Meta ritiene possano interessarti.

Qual è il problema?

Il problema della pubblicità personalizzata risiede nel modo in cui Meta pensa che il prodotto A o il servizio B possa interessarti. In particolare, tracciando le tue attività sulle loro piattaforme. Cosa pubblichi, cosa commenti, cosa guardi, ecc. Vendono poi alle aziende gli spazi pubblicitari adatti, che rappresentano una delle principali fonti di reddito per Meta.

Soldi o dati: è lecito?
Soldi o dati: è lecito?
Fonte: Instagram

Il problema: qualche tempo fa, Meta ha cercato di utilizzare i dati raccolti su di te sulla piattaforma A per ottenere spazi pubblicitari anche sulla piattaforma B. Secondo il Digital Markets Act, questo non è consentito, almeno non nell'Unione Europea.

«Le tattiche evasive non sono conformi al DMA»

Tuttavia, Meta ritiene di aver dato agli utenti la possibilità di scegliere. Questo perché offre di non raccogliere dati su tutte le piattaforme se non lo si desidera. Il costo è di 10 euro al mese. Questo non è bastato alla Commissione europea, che ha avviato un'indagine e ha riscontrato una violazione delle norme. La multa che Meta ha dovuto pagare è stata di 200 milioni di euro. Deve inoltre garantire che esista un'alternativa «meno personalizzata ma equivalente».

Ora improvvisamente costa di nuovo

A quanto pare Meta ha lanciato quest'alternativa con pubblicità «meno personalizzate». E prova di nuovo a fare lo stesso gioco: dopo aver effettuato l'accesso a Instagram o Facebook, nell'ultimo periodo appare sempre più spesso un banner in cui bisogna acconsentire all'uso dei propri dati o pagare. In futuro, costerà sette franchi al mese.

Tuttavia, questa pubblicità meno personalizzata non viene attivata automaticamente. Dopo aver cliccato sull'opzione «Usa senza costi aggiuntivi con le inserzioni», devi prendere ulteriori precauzioni.

Instagram: vai sul tuo profilo > tocca le tre linee orizzontali > «Centro gestione account» > «Preferenze relative alle inserzioni» > «Impostazioni delle inserzioni» > «Esperienza pubblicitaria» > «Inserzioni meno personalizzate».

Facebook: vai sul tuo profilo > «Impostazioni e privacy» > «Impostazioni» > clicca su «Centro gestione account» > «Preferenze relative alle inserzioni» > «Esperienza pubblicitaria» > «Inserzioni meno personalizzate».

È lecito?

L'autorità competente dell'UE sta attualmente esaminando se il «consenso alla raccolta dei dati senza coercizione» sia stato soddisfatto e se l'opzione «pubblicità meno personalizzata» sia sufficiente. In Svizzera, l'IFPDTe la Sorveglianza dei prezzi stanno inoltre chiarendo la giustificazione del prezzo di sottoscrizione e la procedura.

Immagine di copertina: Shutterstock

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Da quando ho scoperto come attivare entrambi i canali telefonici sulla scheda ISDN per ottenere una maggiore larghezza di banda, sperimento con le reti digitali. Con quelle analogiche, invece, da quando so parlare. A Winterthur per scelta, con il cuore rossoblu. 


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