Immagine: Tommy Hilfiger
Novità e trend

L'industria è pronta per la moda accessibile?

Vanessa Kim
21.5.2021
Traduzione: Nerea Buttacavoli

Anche se il mondo della moda si presenta come estremamente adattabile e punta sempre più sulla diversità e sulla Body Positivity, il mercato della moda adattiva è ancora di nicchia.

Grazie a movimenti come «Body Positivity» e «Diversity», il mondo della moda ha avuto un cambiamento di mentalità. Dopo tutto, il tipico cliente medio è tutt'altro che magro e alto un metro e ottanta. Ma che dire delle persone con un handicap fisico? Anche se modelli come Mario Galla, che ha una coscia più corta dell’altra dalla nascita, e Bri Scalesse, che è su una sedia a rotelle da quando ha avuto un incidente con l’auto, sono sempre più ingaggiati dagli stilisti, la diversità dovrebbe riflettersi non solo nelle campagne o sulla passerella, ma anche nelle collezioni. E questo in termini di tagli e funzionalità. I marchi lifestyle come Tommy Hilfiger, Nike e MOB Industries sono consapevoli di questo e stanno facendo parlare della moda adattiva con le loro collezioni e una sneaker.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, un miliardo di persone ha una disabilità. Un numero elevato. Ciononostante, continuano ad essere svantaggiati in molti aspetti; come anche in termini di moda. A seconda della disabilità, molti capi d'abbigliamento non possono essere indossati da soli o possono essere indossati solo con difficoltà. Hai mai provato a chiudere dei bottoni con una sola mano? Anche le cuciture non sono da meno: se non sono posizionate in modo ideale, saranno causa di pressione e fastidi. Il diavolo sta nei dettagli. La moda adattiva deve essere funzionale. Heidy Anneler, su una sedia a rotelle dall'età di cinque anni in seguito a un incidente, conosce molto bene questo problema: «Sono soprattutto le cerniere dei pantaloni e delle giacche che non riesco a chiudere. Spesso sento freddo. Inoltre, le gambe dei pantaloni e le maniche sono spesso troppo strette».

Moda funzionale

A disegnare moda adattiva da tempo è Tommy Hilfinger. Non a caso: diverse persone nella sua famiglia hanno una disabilità. Poiché lo stilista sa per esperienza personale quanto possa essere impegnativo mettere e togliere i vestiti ogni giorno, ha lanciato «Tommy Adaptive», una linea disegnata dallo stilista sulla base delle sue esperienze quotidiane. Oltre alle chiusure magnetiche, ai diversi passanti interni e ai tessuti elasticizzati, Tommy Hilfiger usa cinture ampie che sono ugualmente adatte a protesi e sostegni ortopedici. L'unico aspetto negativo dal punto di vista della tetraplegica Heidy Anneler: «I capi sono troppo costosi per i miei gusti. Desidero moda adattiva che sia bella e a prezzi ragionevoli».

Anche i produttori di articoli sportivi iniziano a far parte della nuova tendenza inclusiva. Mentre Adidas punta su modelle come Lauren Wasser nelle campagne – le gambe protesiche dorate sono diventate il suo tratto distintivo – il marchio Nike fa un passo avanti, lanciando la sua prima sneaker senza barriere. La «Go Fly Ease» si indossa senza dover usare le mani – ovvero senza dover toccare la scarpa. Questo è reso possibile da una cerniera bistabile che rende la scarpa sicura sia aperta che chiusa. Per togliere la sneaker, basta premere sul tallone con la punta del piede opposto.

Cosmesi ingegnosa

Anche i marchi di bellezza hanno riconosciuto l'urgenza di questo mercato. Molti prodotti cosmetici hanno un coperchio, per cui di solito sono necessarie due mani per aprirlo. Un «handicap» di cui l'industria è sempre più consapevole. Per questo motivo, il marchio Degree (qui conosciuto come Rexona) ha sviluppato il «Degree Inclusive», un deodorante il cui coperchio si apre con una sola mano. Questo è reso possibile dal tappo con gancio integrato su cui si appende il prodotto. Per aprire, tiri giù il resto della confezione. Per chiudere, una chiusura magnetica rende più facile mettere il coperchio. Per coprire l’intera ascella con una sola passata, l'applicatore è più grande di quello di un deodorante convenzionale. Inoltre, c'è il Braille sulla confezione in modo che i non vedenti possano capire di che prodotto si tratti. Non si sa ancora se e quando il prodotto arriverà in Svizzera.

Il prototipo del deodorante «Degree Inclusive» è attualmente ancora in fase di beta testing. Immagine: Degree
Il prototipo del deodorante «Degree Inclusive» è attualmente ancora in fase di beta testing. Immagine: Degree

Il mercato della moda adattiva sta iniziando a prendere piede lentamente. Un ostacolo che si frappone a molti produttori di moda accessibile sono gli algoritmi sui social media: per colpa loro vengono bloccati contenuti dei marchi di moda adattivi su Facebook e compagnia bella. Secondo Fashion United, gli algoritmi classificano questi annunci come medici. Poiché questi a loro volta non possono essere pubblicizzati sui social media, sono considerati una violazione delle regole e quindi vengono nascosti. La portata della moda adattiva è notevolmente ridotta e far conoscere un'etichetta di questo tipo diventa ancora più difficile.

Si spera che questa non sia solo una tendenza di breve durata, ma un continuo cambiamento di direzione. Solo quando l'industria della moda non si mostrerà solo versatile, ma produrrà in modo adattabile e venderà la merce ad un prezzo ragionevole, sarà sulla strada giusta e accessibile a tutti.

Immagine di copertina: Immagine: Tommy Hilfiger

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Quando non sto esplorando le profondità del mare aperto come una subacquea, mi piace immergermi nel mondo della moda. Tengo gli occhi aperti sulle strade di Parigi, Milano e New York per trovare le ultime tendenze e ti mostro come portarle dalla passerella alla vita di tutti i giorni. 


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