Opinione

Il dilemma dei social media o scacco matto all’umanità?

Patrick Bardelli
17.9.2020
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

Il film Netflix «The Social Dilemma» fa i conti con Facebook e compagnia bella e lo fa senza pietà. I social media stanno sradicando la democrazia e prima o poi scateneranno rivolte e condizioni di guerra civile. Sono queste le due tesi distopiche del docu-drama di 90 minuti.

Flashback: era un bel giorno primaverile di maggio. Fuori splendeva il sole, mentre dentro si attizzava l'odio. Su Facebook gli oppositori e i sostenitori delle misure da adottare per la pandemia da Coronavirus si scannavano a vicenda. Così decisi di cancellare il mio account.

Bianco o nero

Sei un credulone o un negazionista del Covid? Perché non c’è una via di mezzo. Bill Gates è il diavolo o il messia? Il Covid-19 non è altro che una sindrome simil-influenzale, o è il virus killer per antonomasia e quindi la fine del genere umano? Dipende. Perché appunto, non c’è una via di mezzo.

Nulla che sia grande entra nella vita dei mortali senza una maledizione.
Sofocle

Qual era l'idea di Facebook e compagnia bella?

Social media: la peste del XXI secolo. Ma l’idea di base non era quella di rimanere in contatto con i tuoi amici? O c’è qualcosa che mi sfugge? Cosa fa oggi Matteo, il mio ex compagno di sesta elementare? Ah già, vive in Canada con Alessia e insieme hanno un Bed & Breakfast. Stavano già insieme allora. Incredibile! Ed ecco un altro divertente video sui gatti. Mi piace, pollice in su!

Quando e come i social media si sono tramutati in un flagello dell'umanità? Ora su Netflix gira un film che risponde a questa domanda. In «The Social Dilemma», figure di spicco che lavoravano per Google, Facebook e compagnia bella, ci prospettano un futuro cupo. Il documentario prevede rivolte, guerre civili e il crollo della democrazia. Eppure, il trailer gira anche su YouTube. Ironia della sorte.

Come siamo arrivati a tutto questo?

È questa la domanda che appare all'inizio del docu-drama. Che problema c’è con i social media? Una risposta arriva da Tristan Harris, ex designer etico di Google: «È la prima volta nella storia che i designer tecnologici hanno un tale controllo su cosa pensano e fanno miliardi di persone».

È così che i social media guadagnano i loro soldi. Cambiando quello che facciamo, come pensiamo e chi siamo. L'obiettivo non è quello di raccogliere il maggior numero possibile di dati per poi venderli al miglior offerente. Si tratta di sviluppare modelli che prevedono le nostre azioni. E chi ha il modello migliore vince. È addirittura in grado di vincere un'elezione presidenziale. Che conseguenze ha tutto ciò sul mondo? Beh, datti un'occhiata in giro.

Benvenuti a Dystopia

Era un bella serata estiva di settembre. Fuori gli ultimi raggi di sole serali facevano brillare l’asfalto. Dentro, scorrevano i titoli di coda del documentario Netflix «The Social Dilemma».

Nei social network, ognuno di noi trova la conferma delle proprie opinioni. Tutto il resto sono fake news. Ma se non abbiamo più argomenti in comune, siamo fottuti. Scacco matto. Il risultato? Guerre civili e il crollo della democrazia. Ecco come possiamo riassumere il film.

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Da giornalista radiofonico a tester di prodotti e storyteller. Da corridore appassionato a novellino di gravel bike e cultore del fitness con bilancieri e manubri. Chissà dove mi porterà il prossimo viaggio.


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