Dolby Laboratories
Retroscena

HDR intelligente? Dolby presenta «Dolby Vision 2»

Luca Fontana
6.9.2025
Traduzione: Nerea Buttacavoli

L'HDR diventa più intelligente: Dolby lancia una nuova generazione della sua tecnologia di immagine con «Dolby Vision 2». Hisense e CANAL+ sono i primi partner, ma cosa significa questo per noi spettatori?

All'IFA di Berlino è sembrato un po' un tentativo di reinventare l'HDR: Dolby ha presentato «Dolby Vision 2». La nuova versione non solo dovrebbe rendere i film, le serie, lo sport e i giochi più luminosi e colorati, ma anche più intelligenti. Hisense, con i suoi nuovi TV MiniLED RGB, e il gruppo francese CANAL+ sono i primi partner a portare l'upgrade direttamente in salotto.

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Ma cosa c'è esattamente dietro questa nuova edizione?

Novità tecniche di Dolby Vision 2

Dolby Vision 2 è dotato di una serie di nuovi strumenti che, a prima vista, sembra un bingo di parole d'effetto. Dolby chiama il toolbox stesso «Content Intelligence». Si tratta di una sorta di centro di controllo IA che analizza l'immagine e l'ambiente circostante in tempo reale. L'obiettivo è quello di ottimizzare automaticamente l'immagine in modo che risulti migliore, sia in un home cinema buio, sia in un luminoso salotto la domenica pomeriggio.

Precision Black

Una critica comune all'HDR è stata finora quella di far apparire le scene troppo scure e di perdere i dettagli nelle ombre. È proprio qui che entra in gioco Precision Black. I registi possono ora memorizzare informazioni molto più precise nei metadati. Ad esempio, le condizioni di illuminazione in cui una scena è stata masterizzata sul monitor di riferimento. Ciò significa che il televisore deve poi riprodurre l'immagine in modo che si avvicini il più possibile al master, indipendentemente dal modello.

Dolby è convinto che scene come la famigerata «Long Night» di «Game of Thrones», in cui gli spettatori riuscivano a malapena a riconoscere qualcosa al buio, dovrebbero appartenere al passato.

Light Sense

Con Dolby Vision IQ, i televisori erano già in grado di misurare la luce ambientale e regolare l'immagine di conseguenza. Secondo Dolby, Light Sense fa un ulteriore passo avanti: ora sono inclusi anche i dati di riferimento del film o del gioco. Questo dovrebbe far apparire la regolazione più precisa e naturale, indipendentemente dal fatto che si stia guardando di giorno o in una stanza buia.

Sport e gaming

Lo sport e il gaming si basano spesso sul punto di bianco. Mentre le modalità cinematografiche sono solitamente calibrate su D65, cioè hanno un tono caldo e rossastro come previsto dai produttori, le trasmissioni sportive possono essere più fredde e nitide. In futuro, Dolby Vision 2 adatterà automaticamente il punto di bianco al contenuto: caldo e accurato per i film, più freddo, nitido e luminoso per il calcio o i giochi.

Sono stati inoltre migliorati i comandi di movimento. Questo dovrebbe garantire che gli sport e le partite in diretta appaiano più fluidi e che la palla o il personaggio del gioco non scompaia in strisce o in aree dell'immagine eccessivamente luminose. Chi gioca a «Mario Kart World» su Switch 2 sa cosa intendo.

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Nuovi strumenti anche per le menti creative

Con la cosiddetta «mappatura dei toni bidirezionale», i filmmaker dovrebbero avere un maggiore controllo sull'aspetto dei loro contenuti su televisori estremamente luminosi o ad alta intensità di colore. Finora, questa decisione spettava quasi esclusivamente all'elaborazione delle immagini del televisore. Ora i registi o gli studi possono definire con maggiore precisione la traduzione della luminosità e dei colori.

Ma la grande sorpresa della demo è stato «Authentic Motion». Finora gli spettatori avevano solo una scelta: o sopportavano il «judder» – piccoli scatti durante i rapidi movimenti della telecamera – o attivavano il calcolo delle immagini intermedie del televisore e si ritrovavano con il famigerato «effetto soap opera», in cui l'immagine appare «troppo fluida» e innaturale.

Con Dolby Vision 2, il controllo creativo è dei registi, scena per scena, fotogramma per fotogramma. Possono controllare precisamente il calcolo delle immagini intermedie, aumentandone o diminuendone gli effetti. L'obiettivo: conservare l'aspetto tipico del cinema per la maggior parte del film, ma intervenire nei momenti critici con movimenti veloci per evitare il judder che distrae.

Nella dimostrazione dal vivo, Dolby ha mostrato la stessa scena tre volte: una volta senza calcolo delle immagini intermedie, una volta con un calcolo aggressivo e una volta con Dolby Vision 2. Il risultato: cinematografico, autentico e privo di scatti nei momenti critici. Davvero bello.

Un po' meno bello è il fatto che Dolby rilasci due livelli della sua nuova tecnologia.

  • Dolby Vision 2 Max: tutte le funzioni per i televisori di fascia alta.
  • Dolby Vision 2: versione ridotta per la gamma media.

Ciò significa che non tutti i televisori con Dolby Vision 2 saranno automaticamente in grado di fare tutto; ci saranno differenze a seconda del modello. «Authentic Motion», ad esempio, non sarà disponibile ovunque.

Una piccola nota dolente: purtroppo il bingo di parole d'effetto non diventa più chiaro in futuro.
Una piccola nota dolente: purtroppo il bingo di parole d'effetto non diventa più chiaro in futuro.
Fonte: Luca Fontana

Dolby ha spiegato che non si tratta solo di marketing, ma ha a che fare con l'hardware necessario: «Max» ha bisogno di chip di fascia alta e di display con luminosità e spazio colore enormi. Sui dispositivi di fascia media è quindi disponibile solo una versione ridotta. È sempre meglio che non avere Dolby Vision 2, ma per gli acquirenti purtroppo è un altro termine nella già fitta giungla tecnologica.

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Perché adesso?

Dolby Vision è stato lanciato nel 2015. All'epoca, i televisori LCD avevano ancora una dimensione media di 32-40 pollici e raggiungevano forse i 300 nit. Oggi, dieci anni dopo, ci troviamo di fronte a mostri da 115 pollici con una luminosità fino a 8000 nit. Dolby sostiene che i dispositivi si sono evoluti così tanto che era giunto il momento di aggiornarli.

Un'altra ragione della lunga pausa: Dolby Vision non è un semplice formato di file, ma un intero ecosistema. Affinché Dolby Vision 2 funzioni, la tecnologia deve essere profondamente integrata nei chip di televisori, streaming box o smartphone. I codificatori e i decodificatori sul lato della produzione e del dispositivo devono lavorare insieme. Questo è il motivo per cui ci vuole più tempo prima che una nuova versione sia pronta per il mercato – e spiega perché Hisense è attualmente l'unico produttore che ha già l'hardware necessario con il suo processore MediaTek.

Dolby vuole assicurarsi il primato nella corsa all'HDR. I formati concorrenti, come l'HDR10+ (guidato principalmente da Samsung) o il classico HDR10, sono già affermati da tempo. Con Dolby Vision 2, Dolby non si concentra su «ancora più luminosità», ma su regolazioni intelligenti.

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E ora?

Resta da vedere quando verranno rilasciati esattamente i primi dispositivi. All'IFA Dolby ha promesso che Hollywood, i produttori di dispositivi e i servizi di streaming inizieranno non appena il loro hardware sarà pronto, ma per questo potrebbero volerci ancora uno o due anni. Una cosa è certa: Hisense vuole dotare i suoi prossimi televisori di fascia alta di Dolby Vision 2 e CANAL+ sta già pianificando di fornire i contenuti di film, serie e sport appropriati.

Una rassicurazione per tutti coloro che hanno appena acquistato un nuovo televisore: Dolby ha confermato che i contenuti Dolby Vision 2 possono essere riprodotti anche sui vecchi televisori con Dolby Vision 1. I nuovi metadati vengono quindi semplicemente ignorati e al loro posto viene riprodotto il vecchio Dolby Vision.

Tuttavia, non è ancora chiaro se Dolby Vision 2 sarà disponibile anche sui Blu-ray UHD o sui proiettori. Dolby non ha inoltre voluto fornire informazioni sui costi di certificazione. Ad esempio, se i produttori devono pagare di più per la versione Max rispetto alla versione standard.

Immagine di copertina: Dolby Laboratories

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La mia zona di comfort consiste in avventure nella natura e sport che mi spingono al limite. Per compensare mi godo anche momenti tranquilli leggendo un libro su intrighi pericolosi e oscuri assassinii di re. Sono un appassionato di colonne sonore dei film e ciò si sposa perfettamente con la mia passione per il cinema. Una cosa che voglio dire da sempre: «Io sono Groot». 


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