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E se ti scappa? Consigli per la defecazione outdoor

Siri Schubert
23.8.2023
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli

All'aria aperta, spesso facciamo a meno delle comodità del mondo civilizzato. Non è sempre facile – ad esempio, se devi andare in bagno. Ecco alcuni consigli su cosa fare se ti scappa nel mezzo del nulla.

Ovviamente, l'e-mail è inappropriata nei termini, ma solleva un argomento di per sé importante che merita una risposta. Dopo tutto, le funzioni fisiologiche del nostro corpo continuano a farsi sentire anche quando facciamo trekking, andiamo in bicicletta o passiamo la notte in tenda. Ma coloro che lasciano con noncuranza i loro bisogni all'aria aperta, oltre a causare mine biologiche maleodoranti, possono anche diffondere agenti patogeni.

Dove andare se ti scappa?

I consigli che seguono riguardano proprio questo:

**– non inquinare le acque

**– prevenire la possibile trasmissione di malattie ad altre persone e animali

**– garantire un rapido compostaggio

**– svolgere l'attività in modo tale da non lasciare tracce, e soprattutto, evitare che qualcuno la calpesti

**– non inquinare l'ambiente

Svuotati appena puoi

Un buon posto per farla en plain air

La cosa migliore è farla nel bosco su un terreno scuro. I terreni ricchi di humus favoriscono la decomposizione fecale. Ovviamente, mentre cerchi un posto tranquillo, assicurati che non ci siano ortiche o rovi ad accarezzarti il sedere mentre stai nel bel mezzo dell'opera. Se perdi facilmente l'equilibrio, trova un posto sotto un albero a cui aggrapparti quando ti accovacci.

Lontano dagli occhi, lontano dal cuore

E nel caso te lo stessi chiedendo: sì, sappi che oltre ad accovacciarti, dovrai scavare una fossa in cui sotterrare la tua creazione. Dovresti crearne una del diametro di circa 10 centimetri e una profondità di 15-20 centimetri. In questo modo, creerai il tuo gabinetto outdoor – ma attenzione a non danneggiare la vegetazione circostante. Puoi scavare la fossa con una pietra piatta o un pezzo di legno, se il terreno è abbastanza morbido.

Le persone più esperte di solito hanno con sé una paletta, detta anche cazzuola escursionistica o pala da sopravvivenza. Spesso si usa la paletta in alluminio Sea To Summit che uso anch'io. Pesa solo 100 grammi e può essere ripiegata per assumere dimensioni super compatte. Tuttavia, essendo pieghevole, il manico non è molto stabile ed è quindi meglio usare questa pala solo su terreni morbidi.

E la carta e tutto il resto?

Le foglie di alberi o altre piante sono adatte a sostituire la carta solo in misura limitata, e farei attenzione soprattutto nei paesi lontani: alcune piante, come l'edera velenosa, sembrano innocue, ma possono provocare forti pruriti ed eruzioni cutanee. Un consiglio extra: più scendi in posizione accovacciata, meno carta igienica o altro materiale per pulirti necessiti, almeno con una digestione normale.

Dopo aver fatto i tuoi bisogni e aver pulito il sedere, chiudi la fossa. Occhio a non sporcare la paletta con gli escrementi. Usa piuttosto uno stecco legno o una pietra per sotterrare la tua creazione. In ogni caso, alla fine, strofina accuratamente le mani con un disinfettante.

Da portar via?

In inverno e in montagna, oltre il limite delle conifere, è consigliabile portare via le proprie feci, poiché spesso non possono essere interrate. Negli Stati Uniti esistono le cosiddette WAG Bag, destinate alle grandi aziende, con una polvere che indurisce gli scarti della digestione e riduce gli odori.

Naturalmente, puoi creare anche tu un sacchetto simile, aggiungendo una piccola quantità di lettiera per gatti in un sacchetto per gli escrementi dei cani. Dopodiché, inseriscilo in un secondo sacchetto di sicurezza e gettalo nel prossimo bidone della spazzatura.

Se stai cercando ulteriori suggerimenti sull'argomento, ti consiglio questo libro scritto in modo umoristico e informativo con aneddoti molto divertenti (in tedesco).

Attenzione anche alla pipì

Immagine di copertina: Siri Schubert

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Ricercatrice subacquea, guida outdoor e istruttrice di SUP. Anche se non sono ancora un'esperta dell'acqua, perché ho ancora molto da scoprire e imparare, laghi, fiumi e mari sono i miei campi da gioco. Mi piace anche cambiare prospettiva e guardare il mondo dall'alto, facendo del trail running e facendo volare droni. 


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