Retroscena

Andare in ufficio in e-bike – seconda parte: la prima volta mi prendo una bella lavata

Martin Jungfer
5.4.2022
Traduzione: Alessandra Ruggieri De Micheli
Immagini: Thomas Kunz

E se andassi al lavoro in e-bike, come sarebbe? Il mio primo tentativo mette inesorabilmente a nudo i miei errori da principiante.

Per settimane, marzo ci ha regalato dei giorni meravigliosi, soleggiati e asciutti. Ma proprio il giorno in cui mi viene consegnata l’e-bike da testare, torna il maltempo con pioggia e neve. Io sono un ciclista occasionale, uno di quelli che pedala solo quando splende il sole. Quando il tempo è brutto, il massimo che faccio è andare in bici fino in stazione, per prendere il treno per Zurigo. Sono solo 5 minuti di bicicletta.

Eppure, ho deciso di provare a fare il pendolare in e-bike per i prossimi due mesi. Daniel Meyer, CEO e proprietario di Ego Movement, mi ha spiegato i concetti di base dell’e-bike, mostrandomi diversi modelli. Ne ho scelto uno che è stato assemblato specificamente per me.

Il mio modello è pronto. Me lo mostrano al calduccio, nello showroom di Zurigo. Mentre fuori, in una grigia e fredda giornata di fine marzo, la gente cammina a passo veloce coprendosi con gli ombrelli.

Sulla mia e-bike, ci sono due sensori che misurano la resistenza nel movimento centrale, mentre un altro sulla ruota posteriore fornisce dati sulla velocità. In tal modo, l'unità di controllo calcola la pedalata assistita fornita dal motore e la mostra su un display sul manubrio. Ora ho capito la teoria.

Mi vengono consegnate due chiavi: una per il lucchetto fissato al telaio con cavo a spirale aggiuntivo e una per la batteria. Così posso estrarre quest’ultima dall’alloggiamento per ricaricarla in ufficio o in casa. Tuttavia, posso caricare l’e-bike anche attaccandola direttamente alla presa in garage, senza dover estrarre la batteria.

A parte ciò, sono anche munito di una giacca antipioggia e un paio di guanti da corsa invernali. Ecco tutto. Ma presto mi renderò conto che il mio equipaggiamento non basta.

Dicono che non esiste cattivo tempo, ma solo cattivo abbigliamento. In effetti è vero. Aggiungo i seguenti prodotti alla mia lista della spesa:

Noto che le piste ciclabili continue non sono la norma nemmeno a Zurigo. C’è ancora molto da migliorare per quanto riguarda le ciclovie.

Le ciclovie cambiano forma continuamente: a volte fanno parte di ampi passaggi pedonali e altre si trasformano in passaggi molto stretti sulla carreggiata. È una ricerca continua, interrotta da troppe fermate e troppi semafori. Inoltre, il percorso via Zurigo-Unterstrass, Wallisellen, Oerlikon e Dübendorf verso il Greifensee non è certo una «strada panoramica». Dovrò cercare delle alternative.

Solo le mie mutande sono appropriate

Nella terza parte di questa serie di articoli, ti svelerò il percorso più bello e tutti i dettagli sulla navigazione in e-bike. Spero anche di fare scelte più adeguate in termini di abbigliamento. Se hai domande specifiche a cui vorresti trovare risposta o consigli per le persone che si recano al lavoro in e-bike, lascia un commento in fondo alla pagina. Seguimi come autore per non perderti il mio prossimo articolo su questo argomento.

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Giornalista dal 1997 con sedi in Franconia, sul lago di Costanza, a Obvaldo e Nidvaldo e a Zurigo. Padre di famiglia dal 2014. Esperto in organizzazione editoriale e motivazione. Focus tematico sulla sostenibilità, strumenti per l'ufficio domestico, cose belle in casa, giocattoli creativi e articoli sportivi. 


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