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40 anni di «Super Mario Bros.»: ecco com'è stata la nostra prima volta con l'idraulico

40 anni fa «Super Mario Bros.» ha innescato una rivoluzione che continua ancora oggi. Ti raccontiamo della nostra prima esperienza virtuale con la mascotte di Nintendo.

L'impresa di riassumere la storia del personaggio più importante dei videogiochi è un fallimento annunciato. Ma io ci provo comunque. Quando nei primi anni '80 Shigeru Miyamoto lanciò sul mercato il suo eroe baffuto, l'industria dei videogiochi era messa peggio di Peach nel castello di Bowser.

«Super Mario Bros.» uscì il 13 settembre 1985 per il Famicom (abbreviazione di «Family Computer», il nome giapponese del NES). Negli USA arrivò tre mesi dopo, mentre l'Europa dovette aspettare fino all'estate successiva. Il gioco era uno dei titoli di lancio per il NES e si rivelò determinante per il suo successo, che, a sua volta, risollevò quasi da solo l'industria dei videogiochi dalla crisi, con un minimo aiuto da parte di Sega.

I numeri parlano chiaro: con oltre 40 milioni di copie vendute, «Super Mario Bros.» è stato per molto tempo il videogioco più venduto di sempre. Ma il vero impatto non si può misurare con i numeri. Il franchising è diventato il modello da seguire per un intero settore. Il suo DNA si ritrova ancora oggi nelle produzioni di tutto il mondo. Senza l'idraulico, il nostro hobby preferito oggi probabilmente sarebbe molto diverso.

Grazie mille, Mario.

40 anni dopo, l'idraulico è ancora lì. Insieme alle mie colleghe e ai miei colleghi, ricordo la mia prima volta con Mario.

Rainer: «Super Mario Land 2: 6 Golden Coins» (1993, Game Boy)

La mia prima esperienza con Mario risale proprio a «Super Mario Bros.», ormai 35 anni fa. Di conseguenza i miei ricordi sono un po' vaghi e non ho un grandissimo legame emotivo con il gioco. Le cose cambiano totalmente, però, con «Super Mario Land 2: 6 Golden Coins» per Gameboy.

Il mio vicino Claudio mi aveva prestato il modulo e io ho subito sviluppato una dipendenza. Mi piaceva un sacco il design intelligente dei livelli con le uscite nascoste, la musica accattivante e i piccoli minigiochi. Nintendo aveva preso la schermata di selezione dei livelli da «Super Mario Bros. 3» e «Super Mario World». Motivo per cui questa avventura tascabile sembrava molto più grande di quanto non fosse in realtà.

Phil: «Super Mario Land» (1989, Game Boy)

Il fatto che ci fossero solo quattro mondi diversi sembra un po' pochino, valutato da una prospettiva moderna. Ma allora facevo le elementari e ogni nuovo mondo mi lasciava a bocca aperta. Soprattutto il secondo, dove Mario guida un sottomarino, è ancora oggi uno dei miei preferiti in assoluto.

Debora: «Super Mario 64» (1996, N64)

A metà degli anni Novanta, il Super Nintendo era il mio migliore amico. Ovviamente conoscevo anche i giochi di «Super Mario». Ma rispetto a «The Legend of Zelda: A Link to the Past», li trovavo noiosi e frustranti. Quindi non me li ricordo quasi per niente. Il mio interesse per Mario è cresciuto di colpo verso la fine del 1996, quando sono usciti i dettagli sul nuovo Nintendo 64. Stava per abbattersi un terremoto sul mondo dei videogiochi come lo conoscevo.

Per mesi ho divorato riviste sui videogiochi come NTower e mi ero innamorata di ogni dettaglio della nuova console. Il titolo di punta e usato per il lancio era «Super Mario 64», che ovviamente veniva anche pubblicizzato un sacco nelle riviste. Una telecamera che gira dove vuoi! Mondi tridimensionali con una grafica quasi realistica! Il controller super figo con gli stick girevoli!

Per comprarmi una console tutta mia, però, mi mancavano ancora quasi due anni di paghetta. Ma a quell'epoca nei supermercati c'erano sempre una o due postazioni di gioco con le console più recenti. E fu così che di colpo fare la spesa diventò la mia passione. Mentre mia mamma riempiva il carrello, io mi rifugiavo nell'angolo dei videogiochi, sperando che lo shopping durasse il più a lungo possibile.

Intorno ai televisori si radunava sempre una schiera di giovani dall'aria sognante e io ero una di loro. La maggior parte delle volte mi limitavo a guardare gli altri giocatori mentre andavano a caccia di stelle dorate, vivevano avventure subacquee, saltavano tra fiumi di lava, scappavano inseguiti da grandi sfere, scendevano lungo scivoli e così via.

I nuovi mondi tridimensionali di «Super Mario 64» sono stati per me una rivelazione, uno sguardo al futuro e, più tardi, anche un gradito momento di evasione dalla routine quotidiana. Ancora oggi mi ricordo perfettamente i suoni e la musica del gioco. E ovviamente terrò la cartuccia originale fino alla fine dei miei giorni e magari me la porterò anche nella tomba.

Kevin: «Super Mario Bros.» (1985, NES)

Come per Rainer, anche la mia prima volta con Mario è stata in «Super Mario Bros.» per il NES. Diversamente da lui, però, io me lo ricordo ancora benissimo, perché quel titolo è il motivo per cui ancora oggi continuo a giocare: ha scatenato il mio amore per i videogame.

Michelle: «Super Mario World» (1990, SNES)

È stato il mio amato papà a farmi appassionare a Super Mario ed è una cosa per cui gli sono grata ancora oggi. Ha regalato a me e a mia sorella la nostra prima console, il Super Nintendo, insieme al gioco perfetto: «Super Mario World». All'epoca avevo circa cinque o sei anni e capii subito come funzionavano le cose. O magari dovrei dire, come funzionava Yoshi?

Ovvero che per avviare il gioco bastava che inserissi la cassetta nella console, cosa facilissima anche per i bambini, e per di più i controller erano super colorati. Solo a pensarci mi tornano in mente la schermata iniziale del gioco e l'iconica musica:

Da quel momento in poi, io e mia sorella ci siamo divertite un sacco a giocare insieme. Lei preferiva giocare con Mario e io con Luigi, come si conviene a due sorelle. Se in «Super Mario World» il suo idraulico rosso moriva, subentravo io con quello verde. In questo modo ci siamo fatte strada attraverso i vari livelli della mappa. Ci siamo subito innamorate anche del simpatico Yoshi e insieme a lui abbiamo calpestato con euforia tanti nostri nemici pixelati.

Naturalmente, però, sulla mappa di «Super Mario World» i livelli diventavano sempre più difficili e avevo sempre paura dei livelli dei boss con i fantasmi e il vendicativo Bowser. Ecco perché ogni tanto chiamavamo i nostri genitori davanti allo schermo per farci dare una mano quando non riuscivamo ad andare avanti.

Il mondo di «Super Mario» era colorato, emozionante, nonché l'introduzione perfetta all'universo del gaming. Plasmata da questo inizio, ancora oggi adoro i platform colorati e i personaggi coccolosi. Grazie papà, grazie Nintendo!

Domagoj: «Mario Kart 64» (1996, N64)

La mia primissima esperienza con Super Mario fu in «Super Mario Land 2: Six Golden Coins», un gioco che mi ha tenuto compagnia per anni. Ma per le finalità di questo articolo, Rainer si è già accaparrato questo classico Gameboy. Debora, invece, ha rivendicato il mio secondo grande amore, «Super Mario 64». Che nervoso! Ma c'è anche un altro titolo che metto nella mia santissima trinità dei giochi di Mario: «Mario Kart 64».

Sì, lo so: non è un platform e non fa parte della serie «Super Mario Bros.». Ma merita comunque di essere menzionato in questa lista.

Da bambino non avevo un Nintendo 64 a casa: ero un fan della Playstation. Ma a casa della mia baby-sitter avevo accesso alla console a 64 bit di Nintendo. Su quella console, oltre a giocare a «Super Mario 64», ho passato un sacco di tempo anche con «Mario Kart 64».

«Mario Kart 64» era una vera droga per la mia piccola mente bambina. Non riuscivo a credere che l'idraulico italiano fosse in grado non solo di correre e saltare, ma anche di guidare i kart. Mi affascinava vedere lo stesso personaggio in due giochi diversi con meccaniche di gioco diverse.

Quando tornavo a casa ero sempre triste perché non potevo giocare ai giochi di Mario sulla mia Playstation. «Super Mario 64» e «Mario Kart 64» sono i motivi per cui, nella successiva generazione di console, sono ritornato dalla Playstation alla Nintendo. Una decisione che ha cambiato per sempre la mia carriera di gamer.


E come è stata per te? Con quale gioco di «Mario» hai cominciato? O magari l'idraulico saltellante non ti piace per niente? Non preoccuparti: la nostra colonna dei commenti è uno spazio sicuro. Raccontaci pure la tua esperienza.

Immagine di copertina: Nintendo

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Nei primi anni ’90, mio fratello maggiore mi lasciò in eredità il suo NES con «The Legend of Zelda», dando inizio a un’ossessione che continua ancora oggi.


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