Novità e trend

Google I/O: via le barriere, viva i nuovi telefoni

Dominik Bärlocher
7.5.2019
Traduzione: Leandra Amato

Google ci mostra cosa ha in serbo per noi il futuro. Gli highlight del Keynote: il parlato e il testuale stanno diventando sempre più connessi. Google è impegnato a rimuovere sempre più barriere e, in questa occasione, ci presenta anche i suoi nuovi telefoni e un nuovo hub domestico, il Next Hub Max.

A noi europei, tuttavia, il Keynote importa più di qualsiasi altra cosa. Dopo tutto, è questo il momento in cui scopriamo cos'hanno in serbo per noi Google e Android.

Un futuro per wearOS

Il sistema operativo sarà ora dotato di «Tiles», cioè tessere, che saranno facilmente accessibili tramite swipe sullo Smartwatch e mostreranno i seguenti dati a schermo intero:

  • Mete
  • Prossimo evento
  • Previsione meteo
  • Frequenza cardiaca
  • Notizie
  • Timer

Queste tessere potranno essere riordinate a piacimento. L'aggiornamento relativo dovrebbe essere rilasciato nel corso di questo mese.

Android Auto

Google Pixel 3a e 3a XL

Google Pixel 3a

Google Pixel 3a XL

Google punta tutto sull'intelligenza artificiale

L'assistente rielaborato verrà rilasciato con il Google Pixel 4.

Google Images tridimensionale e lente «opinionata»

La funzionalità di ricerca di Google viene aggiornata con parecchie novità. Potrai visualizzare i risultati di ricerca in modalità tridimensionale e, utilizzando la Realtà Aumentata, potrai vederli anche nella vita reale.

Sul palco, viene proiettato un grande squalo bianco in 3D. L'animazione è ancora un po' rigida e la consistenza potrebbe essere migliorata, ma la tecnologia è comunque impressionante. Non so perché avrei bisogno di uno squalo nel mio ufficio, ma lo proverò volentieri, visto che che tutti gli ultimi aggiornamenti di Google Search hanno riguardato solo solo il design.

Google Lens, l'occhio virtuale di Google in grado di interpretare le immagini, diventa più intelligente. Punta la fotocamera del tuo smartphone su un menu del ristorante e Lens ti mostrerà i piatti più popolari, calcolerà la mancia e dividerà il conto tra i commensali. Tutto questo è possibile grazie a una correlazione di dati tramite Google Maps.

Può sembrare un bel gadget, ma in realtà Google vuole anche aiutare gli analfabeti di tutto il mondo a usare Google Go. Premendo sulla lente nella barra di ricerca di Google, l'Assistente potrà leggere qualsiasi testo ad alta voce. Naturalmente, vdrrà evidenziato contemporaneamente il passaggio in corso di lettura. Sono abilitate anche le traduzioni, con immagini e suoni.

È ovvio che Google sta collegando tutte le sue applicazioni, i loro servizi e dati con tutte le conoscenze acquisite nel corso degli anni, promuovendo e permettendo loro di crescere ed evolversi sempre di più. Inquietante? Decisamente. Per la prima volta, vedremo a cosa possono ammontare davvero le poche tracce che lasciamo su un'app piuttosto che un'altra quando vengono combinate in un'enorme rete di dati.

Eppure, non possiamo negare che questa tecnologia sia incredibile. L'applauso entusiasta del pubblico mi lascia comunque perplesso. Vogliamo davvero tutto questo?

A proposito, piccola nota per Google: si dice «Deutsch» o «Deutsche Sprache», non esiste una cosa chiamata «Deutsche».

Google Duplex arriva su internet

Google Duplex è la soluzione di Google per la telefonia. Ad esempio: dici «Ehi, Google» e gli dai un comando, «Ehi, Google, prenotami un tavolo per tre allo Zurich Tales Bar alle 8:30.» Se Google Duplex funzionasse a Zurigo, Duplex chiamerebbe il Tales e ti prenoterebbe un tavolo parlando con la voce di un essere umano.

Da adesso in poi, sarà possibile farlo direttamente nel browser. Tra le altre cose, per gestire i tuoi programmi di viaggio. Ad esempio, potrà leggere i dati del tuo calendario, visualizzare i tuoi biglietti aerei e suggerire prenotazioni automatiche e simili, e precompilare una montagna di dati. In sostanza, tu non dovrai fare altro che cliccare su «Continua» e «Sì».

Android Q: privacy e sicurezza

Google ha capito che, se i tuoi dati finissero nelle mani sbagliate, potrebbero succedere cose spiacevoli. Ecco perché Google ha modificato le sue impostazioni sulla privacy.

Con un semplice click sul tuo profilo, potrai accedere alle impostazioni di sicurezza per la funzione che stai utilizzando in quel momento. Queste funzionalità, insieme a una modalità Incognito separata per la ricerca, verranno rilasciate quest'anno.

Il discorso Android Q riguarda principalmente anche la sicurezza e la privacy. Se ne è parlato pochissimo, ma dietro le quinte c'è un sacco di movimento.

Google supporterà anche gli smartphone pieghevoli nativi. Ricordiamoci che Android Core di Google non aveva il Notch. Il futuro è degli smartphone pieghevoli? Questo non lo so, ma Google sa benissimo che il 5G diventerà essenziale e Android Q lo supporterà nativamente.

Per quanto sembri divertente e casuale, come lo sono sempre tutte le nuove funzionalità puramente di «comfort» che vengono introdotte, c'è qualcos'altro che oggi si rivela particolarmente importante. Il Federated Learning, che spera di aprire le porte su un nuovo mondo.

Il Federated Learning per eliminare le barriere

Ancora meglio, le chiamate rimangono sul dispositivo e quindi private. Nessuna connettività dati. La rete neurale su cui poggia la tecnologia funziona localmente sul tuo telefono ed è di soli 80 megabyte. Gira a livello di sistema, cioè non dipende dall'applicazione.

Ma Google non si ferma qui. Certo, ci sono già riprese di piccioni e altri volatili che hanno avuto un ictus. Ma che dire di coloro che comunicano non verbalmente? Google ci sta lavorando. E, francamente, ne sono parecchio entusiasta.

Google Nest Max

A proposito, il Nest Hub Max ha un interruttore sul retro che interrompe immediatamente l'alimentazione della fotocamera e del microfono. Finalmente una funzionalità volta alla sicurezza. Funziona bene ed è davvero utile.

Il problema dell'I/O

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Giornalista. Autore. Hacker. Sono un contastorie e mi piace scovare segreti, tabù, limiti e documentare il mondo, scrivendo nero su bianco. Non perché sappia farlo, ma perché non so fare altro.


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