La caduta

Berlino, aprile 1945. Un popolo attende la propria fine. Nelle strade della capitale infuria la battaglia tra le case. Hitler si è barricato nel Führerbunker della Cancelleria del Reich con alcuni generali e i più stretti collaboratori. Tra di loro c'è anche Traudl Junge, la sua segretaria personale, che non vuole abbandonarlo.

Mentre all'esterno la situazione degenera sempre di più, l'Armata Rossa avanza e scene disperate si svolgono nei quartieri scossi dalle esplosioni, Hitler vive la caduta del Terzo Reich dietro le mura del bunker. Sebbene Berlino non possa più essere difesa, il Führer si rifiuta di lasciare la città. Vuole, come esprime l'architetto Speer, "essere sul palco quando cala il sipario". Ma Hitler non è sul palco. Mentre la forza della guerra perduta si abbatte con tutta la sua durezza sul suo popolo, il Führer inscena la sua uscita nel bunker. Ancora poche ore prima del suicidio congiunto, sposa Eva Braun.

Invece della vittoria finale, arriva la fine, ma anche questo è preparato fino all'ultimo dettaglio. Dopo che lui e Eva Braun si sono tolti la vita, i loro corpi vengono bruciati nel cortile della Cancelleria del Reich, affinché non cadano nelle mani del nemico. Molti dei suoi fedeli scelgono anch'essi il suicidio. Goebbels e i generali rimasti continuano a rifiutare di accettare la resa incondizionata richiesta dai russi. Quando la situazione diventa sempre più disperata, Magda Goebbels uccide i suoi sei figli nel bunker con del veleno, prima che anche la coppia Goebbels si suicidi.

Poco dopo, Traudl Junge e alcuni altri riescono a fuggire all'ultimo momento attraverso il cerchio di occupazione russo...