Warriors Olimpiadi

Molti, forse troppi, hanno detto che lo skateboard non è uno sport. Qualcuno, con l'ironia e la follia di chi ha davvero vissuto lo skateboard, ha persino detto che lo skateboard non è un panino. In effetti, lo skateboard è qualcosa di simile a un gioco, un canale per esprimerci, un modo per interagire con il mondo e con gli altri. Chi lo sa. Comunque sia, è un gioco in cui tutto è permesso, anche le Olimpiadi, anche se un festival dell'urina prima di andare in skate sembra un controsenso.

Bene, benvenuti alle Olimpiadi! Benvenuti ai loro valori: solidarietà, amicizia, partecipazione, uguaglianza e rispetto. Abbiamo avuto l'opportunità di apprendere questi valori grazie allo skateboard. Nei Warriors non era mai il livello di skateboard a garantire l'ingresso nel gruppo; anche il meno talentuoso aveva sempre il diritto di portare a casa il proprio trick e sentirsi parte della crew.

Tra i valori olimpici c'è anche il fair play. Questo è forse l'unico principio olimpico che si concilia difficilmente con lo skateboard. Nei Warriors abbiamo sempre rispettato le persone - le regole, un po' meno. Il fair play significa anche lealtà. Nel nostro gruppo, durante il nostro viaggio, non tutti sono stati sempre leali, ma questo ci ha dato l'opportunità di amarci nonostante i comportamenti scorretti.

Questo lo abbiamo potuto fare grazie a due valori che lo skateboard e l'appartenenza ai Warriors ci hanno insegnato - due valori che non appartengono ai valori olimpici: ironia e frivolezza. Ironia e frivolezza sono forse i valori più importanti che abbiamo appreso grazie ai Warriors. Tutto è relativo. Tutto si evolve. Non dovremmo prenderci troppo sul serio!.