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Perché uso l’Apple Watch quando faccio jogging

Martin Jungfer
16.1.2023
Traduzione: Martina Russo

Anche se per tutto il resto sono un convinto utente Apple, per un bel po’ di tempo al mio polso non c’è stato posto per la mela. Anche perché finora quando facevo jogging ho sempre usato un Garmin. Ma ora le cose sono cambiate.

Per molto tempo ho avuto dei pregiudizi: l’Apple Watch sarà un buon smartwatch, ma non è adatto allo sport. E infatti quando andavo a correre al polso avevo sempre un Garmin, che poi tenevo anche per il resto della giornata. Il mio Venu 2 plus mi inviava anche i messaggi e, in caso di emergenza,
potevo usarlo per telefonare. Ecco perché ne ero più che soddisfatto.

Per le occasioni speciali indossavo invece un orologio meccanico classico, perché in effetti la maggior parte degli orologi sportivi non è molto elegante.

So benissimo che ha qualche punto debole rispetto al Garmin. Ad esempio, ho dovuto abbandonare il mio allenatore Garmin per la corsa e mi sono imposto una routine di ricarica mattutina per evitare che la durata della batteria, nettamente più breve, mi rovini il gusto del nuovo acquisto. In compenso la principale comodità che l’Apple Watch mi offre nella quotidianità, già dominata da Apple, compensa ampiamente i compromessi.

Naturalmente potrei usare ancora il Garmin quando corro. E l’ho anche fatto, per qualche giorno. Ma mi sono reso subito conto che il valore aggiunto del cambio orologio non era sufficiente e che mi pesava sincronizzare i dati delle mie attività.

Qui di seguito ti racconto la mia esperienza del passaggio al nuovo orologio.

1. La batteria dell’Apple Watch dura più del previsto

Il mio Garmin lo caricavo una o due volte la settimana. La batteria non è mai stata un problema: era sempre abbastanza carica per indossarlo durante la mia corsetta improvvisata, la sera dopo l’ufficio. Secondo Apple la batteria dell’Apple Watch 8 dura 18 ore. Quindi ogni giorno devo ricordarmi di mettere l’orologio sotto carica per circa un’ora.

Carico l’Apple Watch la mattina, mentre faccio la doccia e colazione, così all’inizio di ogni giornata lavorativa è carico al 100%. Se non lo uso per telefonare, cosa che comunque faccio raramente, e non attivo il GPS, la sera il livello di carica è ancora più del 60%. Un valore che mi permette tranquillamente di farmi la mia corsettina.

2. Più dati di quelli che mi servono

A partire dal WatchOS 9.0 sono stati aggiunti anche i dati sulla lunghezza della falcata, sulla cadenza e sul tempo di contatto con il suolo. Tutti parametri che gli orologi prodotti specificamente per lo sport avevano già da tempo e che Apple sta aggiungendo con un certo ritardo. Ma ora ci sono ed è proprio per questo che adesso, secondo me, anche l’Apple Watch è un orologio adatto alla corsa.

Sul display del mio orologio da 45 millimetri c’è spazio per cinque righe di dati. Che sono quasi troppe, se si vuole avere un’idea generale dei dati con una rapida occhiata al display. Potrei però configurarlo e personalizzarlo. Qui c’è un video di CNET che spiega esattamente come fare.

Ma siccome sono molto pigro in queste cose, utilizzo un’impostazione predefinita che mi mostra la durata dell’allenamento, la distanza percorsa, la media dei chilometri e la zona di frequenza cardiaca attuale. Mi piace molto la rappresentazione con i campi di colore diverso.

3. L’Apple Watch offre anche dei programmi di allenamento, ma non gli allenatori Garmin

Per il momento, però, resto con Apple. Nell’app di allenamento dell’orologio posso scegliere se correre per un certo periodo tempo o a un certo ritmo, oppure percorrere una certa distanza. Potrei anche crearmi un programma personale, con intervalli, fasi di riscaldamento e raffreddamento. Ma non ho voglia di digitare tutte quelle cose in uno schermo così piccolo.

4. Il cinturino giusto per ogni occasione

Finora sono molto soddisfatto dello Sport Loop di Apple. È in tessuto di nylon, può essere regolato per adattarsi al mio polso piuttosto stretto, con una circonferenza di 18 centimetri, e si blocca con una chiusura a velcro.

Ci tenevo molto ad avere un cinturino lavabile. Non voglio dovermi preoccupare per il sudore che si accumula nel corso dei mesi. Ecco perché ogni tanto lavo lo Sport Loop sotto l’acqua corrente con un po’ di sapone. I cinturini in plastica sarebbero più resistenti al sudore, ma non mi piacciono.

Apple ha persino preparato delle indicazioni specifiche
su come pulire i cinturini. In realtà le ho lette dopo, ma fortunatamente non avevo sbagliato molto anche senza l’aiuto delle istruzioni.

5. Il cellulare sempre al polso

Ovviamente quello di Apple non è l’unico smartwatch abilitato all’LTE e che mi offre alcune delle funzioni di uno smartphone al polso. Anche Samsung e Huawei hanno alcuni modelli nel loro assortimento e recentemente anche Google si è unito al gruppo, con il suo Pixel Watch. Garmin offre il Forerunner 945 con funzione LTE.

Finora, quando praticavo sport con il mio Venu 2 di Garmin, mi portavo sempre anche l’iPhone in una delle tasche sulla manica. Ormai mi ero abituato. Con l’Apple Watch, invece, posso lasciare l’iPhone a casa: è un senso di liberazione incredibile, perché so che sono raggiungibile dovunque anche senza il cellulare.

Per evitare che l’orologio vibri ad ogni messaggio del mio team o ogni newsletter che arriva nella mia casella di posta, ho configurato una modalità focus. Ora quando corro posso essere disturbato solo da mia moglie o dal mio capo, sia quando vado a correre nel tempo libero sia quando indosso l’Apple Watch per testarlo.

Conclusione: con WatchOS 9.0 Apple accorcia il divario con la concorrenza

Prima di WatchOS 9.0 non avrei preso seriamente in considerazione l’Apple Watch come orologio per la corsa. Anche se non ho particolari ambizioni sportive, mi piace vedere i dati delle mie prestazioni e cercare di migliorarmi. Per molto tempo l’Apple Watch è rimasto indietro rispetto alla concorrenza più specializzata nelle applicazioni sportive. Ora ha iniziato a recuperare, anche se la strada per il sorpasso è ancora lunga.

Dopo il test il mio pregiudizio sul fatto che l’Apple Watch non fosse adatto allo sport si è molto ridimensionato. Le sue funzioni sono risultate assolutamente sufficienti per le mie esigenze. Io sono la prova vivente che, almeno nel mio caso, la strategia di prodotto della Apple funziona: l’azienda non punta a fornire il miglior dispositivo di ogni segmento per ogni caso speciale, ma soltanto un ottimo dispositivo perfettamente integrato nell’universo Apple.

Immagine di copertina: Martin Jungfer

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Giornalista dal 1997 con sedi in Franconia, sul lago di Costanza, a Obvaldo e Nidvaldo e a Zurigo. Padre di famiglia dal 2014. Esperto in organizzazione editoriale e motivazione. Focus tematico sulla sostenibilità, strumenti per l'ufficio domestico, cose belle in casa, giocattoli creativi e articoli sportivi. 


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