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iPhone 15: un vecchio modello in vesti nuove o una seria alternativa al Pro?

Florian Bodoky
3.10.2023
Traduzione: Martina Russo

Il mondo Apple, inclusa la stessa Apple, parla quasi esclusivamente delle versioni Pro degli iPhone. Per la maggior parte della clientela Apple, l’iPhone 15 resta l’opzione migliore. Ti spiego il perché.

Mentre i modelli Pro, negli anni, hanno introdotto grandi innovazioni, i modelli di base 12, 13 e 14 sono rimasti semplicemente noiosi. A volte potevano avere qualche milliampere in più nella batteria o una nuova versione del Bluetooth, ma nulla di più. Nella versione 14, Apple non ha rinnovato nemmeno il processore.

Quest’anno le cose sono un po’ diverse. A dispetto dei modelli Pro, Pro Max e Plus, la vera star è il modello di base. Perché su quel modello Apple ha davvero lavorato tanto. Dal confronto che ho fatto, l’iPhone 15 risulta essere all’altezza del Pro da 6,1 pollici in quasi tutti gli ambiti – ma costa molto meno. Ed è proprio per questo che dovresti preferirlo.

Prendilo in mano e non lasciarlo più andare

A parte questi aspetti, a livello estetico non ci sono cambiamenti sostanziali. La differenza principale, quindi, è l’aptica. Nell’insieme la sensazione tattile che mi dà l’iPhone 15 è talmente piacevole che, come il collega Samuel, ho deciso di usarlo per un po’ senza custodia.

Un display di qualità

Dal vivo, comunque, il display appare molto nitido, i colori si distinguono bene, ma non sono brillanti o sgargianti in modo innaturale. Inoltre, come ogni anno, Apple offre la tecnologia «True Tone» grazie alla quale la luminosità e l’intensità del colore del display variano in base all’ambiente circostante. Il vantaggio è che la batteria del tuo iPhone dura più a lungo rispetto a quando tieni sempre la luminosità al massimo.

E qui arriviamo alla «signature move», ovvero al vero miglioramento del display: la luminosità di picco del display dell’iPhone 15 è di 2000 nit (come quella del Pro). Voglio esserne sicuro. Mi costruisco un diffusore di luce con la carta e mi metto al lavoro con il luxmetro. Con questo sistema non posso certo ottenere risultati di laboratorio infallibili. Ma sono in grado di dirti se Apple ti sta raccontando frottole sulle specifiche.

Questo significa che il display dell’iPhone 15 è in grado di fare tutto quello che fa la versione Pro? Non proprio, perché c’è un aspetto negativo. Apple ti offre solo una frequenza di aggiornamento di 60 hertz. Il modello Pro, ma anche i dispositivi Android, da tempo offrono frequenze di aggiornamento di 120 hertz, soprattutto nella fascia di prezzo dell’iPhone. Persino alcuni modelli entry-level dell’universo Android offrono almeno 90 hertz.

Nel breve confronto con la versione Pro, questo appare subito evidente. Le schermate delle varie app o i menu scorrono in modo molto più fluido e veloce. Sto comunque cercando il pelo nell’uovo: l’iPhone 15 ha tempi di reazione molto rapidi e durante lo scorrimento non noto striature o ritardi. In sostanza, nell’utilizzo quotidiano la frequenza di aggiornamento non costituirebbe un problema per me.

Prestazioni

In linea di principio si potrebbe dubitare della rilevanza dei test di benchmark per l’uso quotidiano. Soprattutto se vuoi usare il dispositivo solo come smartphone e non ti interessano le funzioni di gioco e simili. Tuttavia, questa volta le prestazioni del dispositivo sono importanti perché, grazie all’USB-C, l’iPhone si può collegare a molti dispositivi esterni. Inclusi display e controller di gioco.

Infatti, a differenza del modello Pro, l’iPhone 15 non è ancora dotato del nuovo processore Bionic A17, realizzato con il processo a 3 nanometri, bensì del Bionic A16, la CPU proprietaria dell’iPhone 14 Pro. E anche per quanto riguarda la memoria di lavoro devi accontentarti di sei gigabyte di RAM.

Ho testato le prestazioni della CPU e della GPU con AnTuTu Benchmark 6. Come puoi vedere, i risultati sono più o meno quelli che ti aspetteresti. Non proprio allo stesso livello del modello Pro dello scorso anno, l’iPhone 14 Pro, ma nettamente superiori a quelli del suo predecessore, l’iPhone 14. Come si riflette tutto questo nell’utilizzo quotidiano? Il dispositivo è adatto al gaming? Sì, come potrai leggere in dettaglio.

USB-C: una porta che serve a tutto, davvero a tutto

Quando il Parlamento europeo ha approvato la proposta di un cavo di ricarica unico,
non ho potuto fare a meno di provare una certa soddisfazione. La porta Lightning proprietaria mi ha sempre irritato.

Collegamento di una memoria esterna

Puoi collegare un supporto di memorizzazione esterno, che comparirà nell’app «File» dell’iPhone come spazio di archiviazione standard. La cosa bella è che durante il test ha funzionato con tutti i supporti di archiviazione esterni. Non ho avuto alcun problema nemmeno con il mio vecchio HDD esterno del 2013 (!), con l’adattatore da USB-A a USB-C o con la chiavetta omaggio da due soldi.

Soltanto con il Pro, però, puoi configurare direttamente i supporti di memoria esterni come spazio di archiviazione per le registrazioni video. Questo perché nel modello base dell’iPhone 15 la velocità di trasmissione dei dati è piuttosto bassa, ovvero 480 Mbps, corrispondenti allo standard USB 2.0. Ma per i normali documenti o per le fotografie può andare.

L’iPhone come ufficio mobile

La porta USB-C consente inoltre di collegare facilmente l’iPhone a dispositivi esterni, come schermi, tastiere e persino mouse. L’iPhone si trasforma così in un ufficio mobile.

Nessuno dei dispositivi che ho collegato durante il test era di Apple. Il monitor era Huawei, la tastiera Keychron, il mouse Logitech e la docking station Satechi.

Eppure, non ho avuto alcun problema a prendere appunti, navigare e utilizzare altre app. Nemmeno nel formato orizzontale: se ruoti l’iPhone, succede la stessa cosa sullo schermo esterno. Quindi ti puoi guardare Netflix o video di YouTube a schermo intero.

In linea di principio, i dispositivi funzionano anche senza docking. Nel mio test, ho collegato l’iPhone 15 direttamente allo schermo e ho navigato utilizzando i controlli touch. Se il mouse e la tastiera possono essere collegati via Bluetooth (funziona con MX Keys, ad esempio), in caso di necessità è possibile utilizzare l’iPhone come sostituto temporaneo del computer.

Giocare con l’iPhone non è un problema

Gioco una partita a «Call of Duty: Mobile» sullo schermo. Nonostante il gioco sia piuttosto impegnativo dal punto di vista grafico, viene riprodotto sullo schermo in modo fluido. Sono pochissime le interruzioni che mi fanno perdere qualche colpo o mi rovinano un po’ il piacere del gioco. Anzi, è vero il contrario.

Alimentatore per altri dispositivi

Videocamera: qui la differenza si nota

È nella fotocamera che la serie Pro si distingue di più dall’iPhone 15. Anche qui ci sono sempre due lenti disposte diagonalmente. Apple include nel modello base una fotocamera macro. E anche l’ultra-grandangolo non è cambiato di molto.

Fotocamera principale: 48 megapixel e quasi un doppio zoom ottico

In generale, l’ormai nota nitidezza eccessiva è un po’ attenuata, ma l’algoritmo HDR schiarisce leggermente le immagini a posteriori; i colori appaiono pieni senza apparire improbabili. Tutto sommato, i risultati sono soddisfacenti.

Negli scatti con doppio zoom Apple si limita a una risoluzione di 12 MP. Alcuni dettagli, però, vanno persi, soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione. Il tutto, tuttavia, entro limiti ragionevoli.

La modalità ritratto ha fatto il suo tempo

Una delle innovazioni più interessanti a livello della fotocamera è il riconoscimento automatico dei volti (anche degli animali). Ora non devi più passare alla modalità ritratto. Non appena l’iPhone riconosce un volto o imposti una messa a fuoco, appare una piccola «F» nell’angolo in basso a destra.

Se ci clicchi sopra, l’algoritmo genera una profondità di campo che ti aiuta a mettere a fuoco meglio le persone o gli animali. Molto utile la possibilità di modificare ulteriormente a piacere il grado di profondità di campo, elaborando l’immagine in un secondo momento. Questa funzionalità rende più facile realizzare ritratti. Soprattutto se non hai molta dimestichezza con la fotocamera e le sue modalità.

A parte la fotocamera principale e il riconoscimento dei volti, tuttavia, poco è cambiato. La fotocamera ultra-grandangolare rimane la stessa dell’iPhone 14: 12 megapixel e un angolo di 120 gradi.

In sostanza, il grandangolo serve a catturare proprio questo: soggetti grandangolari, come ad esempio le foto di gruppo. Quindi immagini da postare su Instagram o da inviare agli amici via WhatsApp. Sono un po’ deluso.

Batteria: lunga durata, ma ricarica lenta

Se da un lato sono abbastanza soddisfatto di questi risultati, dall’altro la velocità di ricarica mi irrita. Visti i 30-35 minuti necessari per ricaricare la batteria per metà e i 27 watt di velocità di ricarica massima, nonostante le buone prestazioni della batteria mi tocca lasciare il dispositivo attaccato al caricabatterie tutta la notte.

Conclusione: solo i patiti di foto/video dovrebbero acquistare il Pro

In conclusione, se non ti interessano le ultime innovazioni della fotocamera, puoi risparmiare qualche centinaio di franchi e scegliere il modello di base dell’iPhone 15. Se invece la fotocamera per te è essenziale, ti consiglio di passare direttamente all’iPhone 15 Pro Max.

Immagine di copertina: Florian Bodoky

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Da quando ho scoperto come attivare entrambi i canali telefonici sulla scheda ISDN per ottenere una maggiore larghezza di banda, sperimento con le reti digitali. Con quelle analogiche, invece, da quando so parlare. A Winterthur per scelta, con il cuore rossoblu. 


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