Opinione

«Assassin's Creed»: un'ode ai giganti open world

Debora Pape
5.10.2023
Traduzione: Rebecca Vassella

«Asassin's Creed Mirage» vuole tornare alle origini della serie. Questo mi preoccupa: i grandi mondi di gioco da «Origins» in poi sono stati per me un amore a prima vista.

Il mio collega Luca è contento che «Assassin's Creed Mirage» voglia tornare alle radici della serie «AC». Più stealth, meno missioni secondarie, meno grind per punti talento. Ok, mi sto già mangiando le unghie in attesa dell'ultimo spin-off di «Assassin's Creed». Sicuramente farò una visita anche a Baghdad.

Ma oggi non si tratta affatto di «Mirage». Si tratta di ciò che un gioco di «Assassin's Creed» dovrebbe essere. Tra gamer se ne discute da anni. Il problema: nel 2017, lo sviluppatore Ubisoft ha trasformato un concetto di gioco collaudato in un gioco completamente diverso, confondendo così due gruppi target. Da anni Ubisoft cerca di soddisfare vecchi e nuovi assassini.

Il pomo della discordia: percorso vs. open world

E questo è il nocciolo della questione. Alcuni vogliono che sia come una volta: più piccolo, più semplice, che rifletta le vecchie virtù. Altri trovano che i mondi aperti e l'abbondanza di possibilità siano semplicemente fantastici. Io appartengo a quest'ultima categoria. Anche perché sono diventata un'assassina solo con «Origins» e non conosco altro.

Troppe missioni secondarie? Ma che!

È vero che progettare giochi open world è difficile. Se sono troppo vuoti, da gamer ci si annoia. Se sono troppo pieni, ci si sente sopraffatti e frustrati. Le parti «AC» più recenti sono state spesso criticate per la loro portata eccessiva.

Luca chiede nel suo articolo: «Ma chi ha tempo per tutte le innumerevoli missioni secondarie?» La mia risposta: io! Io mi prendo il tempo. Dopotutto, mi piace passarlo facendo qualcosa che mi piace. Per me, tutti i compiti e le attività non sono una seccatura. Il mercante derubato deve solo aspettare che io rubi prima una pergamena da qualche parte.

L'unico problema che ho è che il mio personaggio sale di livello troppo velocemente. Perché se si esplora molto e si fa molto, si accumulano punti esperienza, il che riduce il mio divertimento nel gioco. Quindi sono spesso troppo forte o mi trovo troppo presto davanti a determinate zone quando giro la mappa. E poi ci sono anche abilità che aumentano ulteriormente il mio guadagno di punti esperienza. Bah! Che spreco di punti talento!

C'è qualcosa per ogni indole!

Pensi di poter affrontare un intero esercito? Forza allora, la prossima fortezza nemica non è lontana. Se vuoi giocare di stealth, allora gioca di stealth! Poi estrai il pugnale o svuoti la faretra di frecce. Ti nascondi tra i cespugli oppure fai baccano con esplosioni spesso involontarie.

Ti è salita la stanchezza e non hai voglia di azione? Allora passeggia lungo il fiume. Goditi il colorato trambusto che ti circonda, dai un'occhiata alle esposizioni dei venditori oppure osserva gli artigiani. I dettagli dei nuovi mondi di gioco sono una gioia per gli occhi.

Hai voglia di un viaggio culturale? Cavalca nel deserto o scala la Grande Piramide di Giza in «Origins». Arrampicati su punti panoramici, scopri tesori. Oppure lasciati ispirare dai diversi stili architettonici dei Romani, degli Anglosassoni e dei Vichinghi in «Valhalla».

Ti è salito il nervoso? Trova un guerriero d'élite che ti sta dando la caccia e picchialo a sangue. Non si è meritato nient'altro.

Hai un minuto libero? Raccogli una mappa del tesoro con indizi su luoghi nascosti. Per risolvere l'enigma devi usare l'intelletto e cercare le caratteristiche più evidenti del paesaggio.

Ti è salita la tristezza? Cerca un evento mondiale in «Valhalla»: questo è un mini compito che spesso non potrebbe essere più assurdo. I dialoghi spiritosi degli NPC o le situazioni semplicemente bizzarre e, naturalmente, l'umorismo asciutto di Eivor dimostrano che Ubisoft ha lavorato sulla varietà del gioco.

Tornare ai vecchi punti di forza: meno è davvero meglio?

Alla fine, però, lo ammetto: un gioco come «Origins» o «Valhalla» può anche essere estenuante. C'è così tanto da fare che è difficile trovare una fine – e anche per me, dopo 150 ore, la voglia si esaurisce. Dopo tutto, ci sono altri giochi a cui voglio giocare.

Sei fan del concetto di gioco originale o apprezzi i mondi aperti come me? Fammelo sapere nei commenti!

Screenshot di copertina: Debora Pape, «Assassin's Creed Valhalla»

Nota: nella prima versione dell'articolo, ho scritto erroneamente «Enzo» invece di «Ezio». Grazie per i commenti, l'ho corretto.

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Si sente a casa sia davanti al PC da gaming che sull'amaca in giardino. È affascinata dall'Impero Romano, dalle navi container e dai libri di fantascienza, tra le altre cose. Fiuta soprattutto le ultime notizie dal settore IT e smart gadget.


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