
Test del prodotto
Vale la pena di dare un'occhiata ai dettagli di questa giacca Black Diamond
di Michael Restin
La Vaude Minaki Light scalda al punto giusto, protegge bene dal vento ed è praticamente perfetta. Ha solo una cerniera che morde di tanto in tanto. Mi piace, anche se a volte mi intrappola in una specie di camicia di forza.
Nel taschino posteriore potrebbero starci tranquillamente almeno tre banane, ma io per ora ne infilo solo una. «Pesa meno e occupa meno spazio di una banana nel tuo zaino», leggo nella descrizione del prodotto della giacca. Infatti, pesa 180 grammi, che equivale circa al peso di una banana di medie dimensioni, come vengo a scoprire durante il test.
Molte volte sono arrivato a dovermi sgusciare a forza dalla Minaki Light, sfilandola dalla testa. Si tratta di un problema familiare, reso famoso da grandi classici come «Aiuto, il sacco a pelo si è bloccato» o «Mannaggia alla biancheria da letto che morde». Ma non c’è molto da divertirsi, se la cerniera della giacca ti si blocca sotto il mento.
Il pericolo è in agguato sempre e ovunque una striscia di tessuto estremamente sottile si scontra con una cerniera. Ogni volta mi dico: «Non ti succederà più». E poi succede di nuovo. Non è giusto. Altre cose, sì che lo sono, ma questa proprio no.
Ed ecco che ritiro fuori le etichette scartate prima. In passato, con i prodotti outdoor in particolare, c’era grande discrepanza tra quell’ostentato amore per la natura e l’utilizzo di plastica e altri prodotti chimici. Nel frattempo, molti marchi si stanno battendo per la sostenibilità. Spesso non è così facile da capire cosa significhi tutto questo concretamente. Facciamo un esempio con la Minaki Light:
S.Café
Eco Finish
Fair Wear
Grüner Knopf e Green Shape
Le emissioni un tempo inevitabili durante la produzione e il trasporto oggi vengono compensate tramite myclimate. Tutte queste etichette illustrano il problema: è un lavoro da detective cercare di farsi un'opinione fondata. Con Vaude, il quadro generale funziona per me, osservando i singoli aspetti da vicino e mettendo insieme i pezzi.
Mi piace il marchio perché non cerca di migliorare la sua immagine con grandi campagne pubblicitarie e ha un profilo di tutto rispetto. Se dai importanza alle condizioni di produzione e agli aspetti ecologici, noterai subito che hanno un certo spessore, al contrario della giacca. Per me, questo è un grande punto di forza e un motivo in più per comprarla.
Semplice scrittore, doppiamente papà, che ama essere in movimento e destreggiarsi nella vita familiare quotidiana, come un giocoliere che lancia le palline e di tanto ne fa cadere una. Può trattarsi di una palla, di un'osservazione, o di entrambe.
Le nostre esperte ed esperti mettono alla prova i prodotti e le loro applicazioni. In modo indipendente e neutrale.
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di Michael Restin
Test del prodotto
di Martin Jungfer
Test del prodotto
di Martin Jungfer
Adoro l’attrezzatura sportiva che sa rendermi la vita più facile. Spesso si tratta di cose piccole, semplici, pratiche e sempre a portata di mano. La giacca isolante Minaki Light di Vaude rientra in questa categoria. È un accessorio compatto e leggero che fa la differenza quando il vento si fa freddo e minaccioso. La uso da poco meno di un anno ormai. Mi è sempre stata di grande aiuto, anche se qualche volta mi ha portato sull'orlo della disperazione. Ma andiamo con ordine. Due aspetti sono fondamentali per i prodotti outdoor: la funzionalità è imprescindibile, ma anche il metodo di produzione gioca un ruolo essenziale.
Vaude è un'azienda outdoor originaria di Tettnang, cittadina sul lago di Costanza. Io e il mio collega redattore sportivo Patrick Bardelli, spesso ci siamo chiesti come pronunciare correttamente questo nome. Alla francese? All’italiana? Alla tedesca? La risposta è una delle ragioni per le quali il marchio è ormai diventato una pietra miliare per me. Vaude si pronuncia «FauDe», alla tedesca, riprendendo le iniziali della famiglia von Dewitz che ha fondato l’azienda e la conduce tutt’oggi, tanto da darle un volto. Dal 2009, è noto soprattutto quello di Antje von Dewitz, che in veste di CEO ha avuto il coraggio di dedicarsi interamente alla sostenibilità aziendale.
Da allora, lei e il suo team hanno ottenuto risultati notevoli. Una piccola selezione: il premio per la sostenibilità in Germania nel 2015, il Best Practice Award della Fair Wear Foundation nel 2016, il primo premio della sostenibilità nel 2019, orari di lavoro flessibili, asilo aziendale, quota delle donne del 60 percento, integrazione di rifugiati, neutralità climatica dal 2022 e via dicendo. La mia impressione è che qui le cose si fanno sul serio, realmente, senza sventolare una foglia di fico verde con delle campagne marketing patinate. Vaude è un marchio ecologico, sociale e di successo. Ma come si conciliano i principi ecologici con la giacca di plastica che ho nelle mie mani?
La giacca è ecologica come una paletta di bottiglie di Coca-Cola in PET, riciclata. È realizzata in plastica scura e lucente, ma è corredata di varie etichette che placano la coscienza: Green Shape, Grüner Knopf, Fair Wear, myclimate neutral. Insieme, i cartoncini probabilmente pesano quasi quanto la giacca stessa. Ma mettiamo da parte i rimorchi e vediamo come si comporta sul campo la Minaki. Mi accompagna durante le mie escursioni in bicicletta, ma anche quando vado a correre se fa freddo o è umido. È isolante solo nella zona dell’addome, del petto e delle spalle, cioè dove il vento tendenzialmente si scontra con una maglia bagnata e sudata durante le discese.
Il resto della giacca è incredibilmente sottile, traspirante e idrorepellente. In pratica, questo significa che non mi sento inzuppato neanche dopo 40 minuti sotto la pioggia. La giacca ha un taglio comodo, ha una buona lunghezza e non limita la vista grazie al cappuccio tagliato sul lato. Il tessuto è sintetico al tatto ma non appiccicoso. L'impermeabilità al vento è dichiarata all'80%, quindi rimane un po' di circolazione d'aria. Nel complesso, è poco appariscente e scalda senza intrappolare il sudore. In parole povere: soddisfa le mie aspettative. Mi rendo conto di quanto sia leggera appena metto qualcosa nel taschino posteriore dotato di chiusura lampo. Il peso aggiuntivo spinge insistentemente verso il basso.
Ma il frutto dell’amor e la giacca isolante hanno un’altra caratteristica in comune: hai presente quelle banane difficili da aprire che ti fanno disperare? Bene la giacca ha un problema simile: una cerniera che si inceppa. Le piace mordere il cosiddetto underlay, la sottile striscia di tessuto sotto di essa, che dovrebbe fungere da protezione antivento. Purtroppo, siccome mi succede sempre quando è chiusa fino al mento, mi sento intrappolato in una specie di camicia di forza ed è difficile uscire da questa situazione scomoda.
Alla fine, rimane una sensazione. Per me, quest’ultima è certamente positiva nei confronti della giacca e del marchio. La Vaude Minaki Light è un accessorio da infilare nello zaino senza esitare. Non pesa quasi niente, è realizzata in materiale riciclato e tiene caldo senza farti sudare. Devi metterti a pensare, solo quando chiudi la lampo. Certe volte la cerniera che si inceppa mi fa proprio impazzire. Inoltre, vorrei poter infilare la giacca in una delle sue tasche e chiuderla, ma non è progettata per questo.
Tefal Batteria da cucina Nordica (6 pezzi)
24 cm, Pentola, Acciaio inossidabile