Retroscena

30 anni fa il Game Boy scriveva un pezzo di storia

Philipp Rüegg
24.4.2019
Traduzione: Leandra Amato

Tozzo, grigio e con display monocromatico. Nonostante questi presunti difetti, il Game Boy è diventato una console di culto assoluto 30 anni fa. Ma questa non è stata l’ultima nuotata controcorrente di Nintendo.

Non solo un gioco per bambini

La biblioteca di giochi si è ampliata senza sosta. «Super Mario Land 2», «Pokémon», «Wario Land» – Nintendo ha segnato di volta in volta con titoli esclusivi che non erano disponibili su nessun'altra console. Ma il Game Boy non ha convinto solo per la sua selezione di giochi.

La storia si ripete

Nel 2011 è arrivata la 3DS. Con il 3D senza occhiali, Nintendo offriva una caratteristica unica, per tenere così tecnicamente il passo con la PS Vita. Ma come per la DS, alla fine, la combinazione di prezzo, la scelta di videogiochi e la durata della batteria hanno trionfato sulla superiorità tecnica. Non dovrebbe essere l'ultima nuotata controcorrente di Nintendo.

Senza Game Boy non ci sarebbe stata alcuna Switch

Con il Game Boy 30 anni fa, Nintendo ha consolidato la sua reputazione di produttore di console portatili. Ci sono ancora persone che chiamano Game Boy qualsiasi console portatile Nintendo. Questo dimostra quanto sia stato importante il primo contatto con questo blocco magico grigio. Game Boy, ti ameremo sempre.

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Da bambino non mi era permesso avere console. Solo con il PC di famiglia, un 486, mi si è aperto il magico mondo dei videogiochi. Oggi di conseguenza compenso in modo esagerato. Solo la mancanza di tempo e denaro mi impedisce di provare ogni gioco esistente e di riempire la mia libreria con rare console retrò. 


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