Variationen über ein Thema von Silfverstolpe

Versi che oscillano tra la familiarità della vita e l'ampiezza filosofica, tra i laghi e i prati estivi dell'infanzia e paesaggi onirici surreali. Lo scrittore svedese Lars Gustafsson varia in questa raccolta di poesie un tema del poeta Gunnar Mascoll Silfverstolpe. Si tratta degli estati infantili del suo connazionale e collega poeta nell'antica provincia di Västmanland, a nord del lago Mälaren, dove Silfverstolpe e, una generazione dopo, anche Gustafsson sono cresciuti - estati che significavano un tempo di vacanza infinito e non conoscevano oscurità. Queste poesie parlano dei ricordi d'infanzia, dei suoni e dei rumori del mondo e del tempo. "Sì. Il tempo passa. E silenziosamente. / Non ha bisogno degli orologi. / Ma gli orologi hanno bisogno del tempo." Gustafsson evoca la "fratellanza dell'ora" e trova immagini sensoriali e toccanti anche per i pensieri complessi che esplora in queste poesie. No, non ore. Né giorni. No, non ore. Giorni. Anni. No, niente di tutto ciò. Spavento per ciò che resta.