Transgenesi

Selezionata da Sean Hill per la National Poetry Series, questa raccolta di poesie è una cronaca scrupolosa della conoscenza individuale e culturale. In un debutto eccezionale, Ava Nathaniel Winter sfida i nostri concetti di bello e sacro, scavando non solo nell'emarginazione storica, ma anche nell'agghiacciante subconscio della supremazia. "Lasciatemi essere chiara / fin da questo inizio", scrive, "Ciò che intendo per bellezza / è un terrore da cui sono fuggita / nel linguaggio". Winter scrive con l'attenzione di un documentarista e la risonanza di un poeta. "Da Łódź, in Polonia, all'America suburbana prevalentemente bianca, dallo spazio condiviso da amanti queer agli armadi d'antiquariato pieni di cimeli nazisti, dalle raffigurazioni talmudiche di rabbini genderqueer alle foto d'archivio dei linciaggi, l'autrice considera il tenero e il difficile con la stessa gravità, commemorando il dono irto della sopravvivenza.Al centro di questa raccolta, nonostante i suoi momenti di profonda oscurità, c'è una nuova santità conquistata con fatica. L'"aroma terroso della segale" che richiama il forno di una madre, di sua madre, di lei. La fede nella ricchezza di un amante. Un futuro scelto, in cui siamo "lettore, fratello, sorella". Se la Transgenesi è iniziata con la paura della bellezza, il suo punto di arrivo è questo: "voltarsi finalmente / per affrontarla".