Thomas Feitknecht

Una delle figure più insolite del circolo di amici di Hesse è lo psicoanalista Josef Bernhard Lang (1881–1945). Senza questo medico, vicino a C.G. Jung, è probabile che il poeta non sarebbe riuscito a superare la profonda depressione in cui lo aveva portato la Prima Guerra Mondiale. La cesura nell'opera di Hesse, che iniziò con Demian, il suo passaggio da narratore legato alla tradizione a visionario sperimentale delle future evoluzioni, ebbe allora inizio. Grazie a J.B. Lang, che pubblicò tra l'altro un libro intitolato "Un Dio ha creato il mondo?", Hesse conobbe la visione del mondo dei gnostici e la loro simbolica di Abraxas, che già molto prima di Nietzsche metteva in discussione il pensiero tradizionale.

"Altre persone possono comprendere questo e quello dell'arte", scrisse Hesse a Lang, "ma nessuno comprende così bene come te il lato oscuro e selvaggio dell'anima." La relazione, che si sviluppò presto in amicizia, mostra Lang come l'agente di Hesse nella gestione dei suoi problemi familiari, ma anche come il ruolo di medico e paziente si invertisse gradualmente. Colpito da colpi del destino, Lang si trovò infine a dipendere dall'aiuto di Hesse.

Fu Lang a dare a Hesse l'impulso per la pittura ad acquerello. Nel corso della loro terapia conversazionale, lo esortò a rappresentare i suoi sogni non solo verbalmente, ma anche artisticamente. In questo modo, Hesse scoprì il suo talento per la pittura e il disegno.

Fino ad oggi, questa corrispondenza era considerata perduta. È sorprendente che sia ora riemersa e venga pubblicata qui per la prima volta in forma completa. Lo scambio di lettere offre uno sguardo affascinante su una relazione che inizia nell'aprile del 1916 e termina nel 1945 con la morte di Lang, come paziente di quella clinica psichiatrica dove iniziò la sua carriera medica.