Fremdbestimmt

Questo libro è un monito per tutti gli europei! Kurt Tucholsky scrisse nel 1931: "Il popolo capisce la maggior parte delle cose in modo errato; ma sente la maggior parte delle cose in modo giusto." Sempre più persone sentono che il futuro della Germania e dell'Europa è in pericolo, ma non comprendono ancora le cause. Per questo motivo, è necessario rivelare l'intera portata dell'inganno e della manipolazione esterna. Solo così possiamo riconoscere ciò che ci minaccia oggi, perché si governa in modo evidente contro la volontà della maggioranza e cosa possiamo fare al riguardo. Thorsten Schulte smaschera in questo libro la narrazione storica dei vincitori, svela falsità, mezze verità e l'omissione di fatti importanti nei nostri media. Egli mette in luce l'immagine distorta della storia che continua a portare a un complesso di colpa per i tedeschi con conseguenze devastanti. Solo in questo modo la sua analisi dei pericoli in questo libro diventa comprensibile per la Germania di oggi. Dobbiamo conoscere la nostra storia – e la vera storia. Il New York Times celebrò l'ultimo imperatore tedesco nel giugno 1913 con il titolo oggi impensabile: "Imperatore, 25 anni di regno, celebrato come pacificatore". Ai tedeschi viene dimostrabilmente sistematicamente negato di sapere quale rappresentante statunitense incontrò il futuro dittatore tedesco il 20 novembre 1922 e lo definì "un fantastico demagogo". L'ex presidente degli Stati Uniti Harry S. Truman osservò sulla Germania e sulla Russia nel giugno 1941: "Lasciateli sterminarsi a vicenda il più possibile". Il cancelliere tedesco Willy Brandt ricevette fondi dalla CIA? I leader di spicco dei Verdi furono formati all'estero? Il giornale francese Le Figaro scrisse nel 1992 riguardo al trattato di Maastricht, che aprì la strada all'euro: "Maastricht, è il trattato di Versailles senza guerra". Chi riuscì a far piangere Angela Merkel nel 2011 durante il salvataggio dell'euro? Il futuro della Germania è minacciato se non agiamo. Noi tedeschi dobbiamo usare i nostri occhi per vedere ora, affinché non dobbiamo usarli per piangere in seguito.