Schweigen heisst Lügen

Howard Zinn, una delle figure più importanti della sinistra americana, racconta un lungo percorso di coraggio civile e fermezza: com'è crescere poveri a New York City e come l'osservazione delle ingiustizie e la repressione da parte della polizia abbiano contribuito alla sua radicalizzazione. Descrive il suo impegno nella lotta degli afroamericani negli anni '60 in Mississippi, ricorda il tempo trascorso in prigione, così come i suoi ultimi studenti nel 1991 all'Università di Boston, che lasciò anticipatamente per partecipare a una protesta contro la politica del governo. Zinn erige un monumento alla lotta delle persone comuni che si organizzarono, sfidarono la legge, furono picchiate, incarcerate o uccise – ma che cambiarono per sempre gli Stati Uniti. Trae paralleli tra le sue esperienze come pilota di bombardieri nella Seconda Guerra Mondiale e la guerra in Vietnam e l'attuale guerra contro il terrorismo. Dalle studentesse nei suoi corsi al pubblico dei suoi numerosi interventi e ai lettori dei suoi libri – la voce piena di speranza di Howard Zinn risuona ispiratrice.