Richard Braude

Una raccolta di saggi sui misteri del corpo di una delle principali intellettuali comuniste italiane del dopoguerra. Politica, traduttrice e giornalista, Rossana Rossanda è stata la più importante intellettuale di sinistra dell'Italia del dopoguerra. Centrale nell'ala culturale del Partito Comunista Italiano durante gli anni Cinquanta e Sessanta, ha lasciato un marchio indelebile sulla vita della mente. I saggi di questo volume, tuttavia, raccolgono le riflessioni di Rossanda‿ sul corpo‿come invecchia, come è interpretato dal genere, cosa significa esaminare il proprio corpo‿. Frutto di un dialogo pluridecennale con il movimento femminile italiano (soprattutto con Lea Melandri, una scrittrice femminista di grande spessore che ha curato la postfazione del presente volume), questi saggi rappresentano un incontro onesto e crudo tra il pensiero comunista e quello femminista. Spaziando dalle riflessioni sulle proprie mani al cinema cinese, da figure come la soldatessa russa travestita Nadezhda Durova alla rivoluzionaria giacobina Theroigne de Mericourt, qui vediamo il feroce intelletto e la straordinaria ampiezza di conoscenze di Rossanda applicate al corpo come questione centrale dell'esperienza umana.