Point Omega

Leggere la narrativa di Don DeLillo è un'esperienza assolutamente originale: potente, preveggente, perspicace. Scrivendo in una prosa maestosa e muscolare allo stesso tempo, la sua visione infallibilmente accurata penetra in profondità nell'anima dell'America e lascia costantemente i lettori con una nuova prospettiva sul mondo. Dalla pubblicazione del suo primo romanzo, nel 1971, è stato riconosciuto in tutto il mondo come uno dei più grandi scrittori della sua generazione. Richard Elster, consigliere segreto di guerra in pensione, si è ritirato in una casa sperduta nel deserto, "da qualche parte a sud del nulla". Ma il suo isolamento programmato viene interrotto quando viene raggiunto da un giovane cineasta intenzionato a documentare la sua esperienza in un filmato di una sola ripresa. I due uomini siedono sul ponte, bevono e parlano. Passano le settimane. Poi Jessie, la figlia di Elster, viene a trovarlo. Quando segue un evento devastante, tutti i discorsi degli uomini, il significato accumulato della conversazione e dell'isolamento, vengono messi in discussione. Scritto in una prosa ipnotica, Point Omega è allo stesso tempo una meditazione metafisica e un mistero profondamente inquietante, da cui emerge una sola cosa: la perdita, feroce e incomprensibile.