Metrische Taktlosigkeiten

Lisa Eckhart illumina i celebri cadaveri della letteratura e crea deliziosi bastardini da ballate amare e da un patos barocco. Le piaghe della postmodernità vengono avvolte in abiti su misura per la metrica e portate sul palco per scoppiare con gusto. Chi trova Schopenhauer troppo ottimista, Nietzsche troppo lamentoso e Kafka troppo allegro, troverà in quest'opera una cura. Potrebbe non rendervi una persona migliore, ma di certo vi proteggerà dall'essere una. "Sorriso malizioso, versi cattivi e una presentazione raffinata" (Süddeutsche Zeitung). "Lisa Eckhart colpisce con [...] un umorismo nero come la pece, una presenza scenica sicura, un'arguzia maligna e, non da ultimo, con il più grande talento poetico che attualmente arricchisce la scena del cabaret." (Premio Cabaret Austriaco).