Il principio del movimento

Come gli antiautoritari divennero autoritari e perché la teoria fosse più di una semplice lettura: la storia di una radicalizzazione insolita. Accesi dibattiti in pub e aule, letture maniacali, il suggestivo gergo sociologico di Rudi Dutschke: il termine sfuggente "teoria" è una delle prime associazioni quando si parla del movimento studentesco antiautoritario. Ma cos'era realmente la teoria e perché nel '68 aveva un carattere così euforico? Benedikt Sepp offre uno sguardo praxeologico sulla fascinazione per la teoria degli studenti ribelli, al di là della storia delle idee e della ricerca sui movimenti. Seguendo l'emozionante avvio dei primi anni '60 fino alle stagnanti diramazioni dei gruppi maoisti, l'autore riesce a tracciare come una specifica comprensione della teoria abbia contribuito alla radicalizzazione del movimento - una comprensione che dichiarava valida l'analisi solo se poteva essere messa in atto. Questa tensione inestricabile tra teoria e pratica alimentò un movimento che era più di una semplice autoidentificazione. La storia del movimento antiautoritario viene quindi raccontata in un modo nuovo - come spinta dalle necessità di un pensiero che voleva andare oltre questo stesso pensiero.